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REPORT DELL'OSSERVATORIO

Veterinari aggrediti, "fenomeno di particolare rilevanza"

Veterinari aggrediti, "fenomeno di particolare rilevanza"
Il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario assume "una particolare rilevanza nell’ambito della medicina veterinaria". Per la prima volta, il report dell'Osservatorio ministeriale cita anche i Medici Veterinari.  I dati sulle violenze sono stati raccolti dalla Fnovi: il 60% dei riscontri arriva dalle Veterinarie e dalla Lombardia; nel 72% dei casi sono violenze verbali; a commetterle sono soprattutto gli utenti delle prestazioni.

Il Ministero della Salute ha pubblicato il rapporto 2022 dell'Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e socio-sanitarie. Per la prima volta, la relazione annuale contiene un focus dedicato alla professione veterinaria, un contesto nel quale il fenomeno delle aggressioni "assume una particolare rilevanza".

L'Osservatorio ha raccolto e analizzato i risultati di una indagine della Fnovi condotta nel 2022, concludendo che "gli atti di violenza a carico dei medici veterinari presentano caratteristiche peculiari meritevoli di specifici approfondimenti e di misure di prevenzione idonee a mitigare il rischio". L'accresciuta sensibilità al problema ha favorito l'emersione delle denunce e delle segnalazioni, benché il fenomeno sia ancora ampiamente sommerso e non denunciato dalle vittime. 

“Violenza contro i medici veterinari”- L'indagine condotta dalla Fnovi, tra aprile e giugno del 2022, ha raccolto i primi dati analitici su scala nazionale affinchè l'Osservatorio possa formulare proposte e misure idonee a ridurre i fattori di rischio. Dal questionario emerge la richiesta (72,63% dei partecipanti) di una formazione specifica, applicabile nella realtà lavorativa dove operano.

I riscontri - Al questionario hanno risposto 2.119 medici veterinari, di cui la metà liberi professionisti. Il 60% dei riscontri sono arrivati da medici veterinari di genere femminile (1.290) contro il 39% di quelli di genere maschile (829). Il numero più elevato di risposte proviene dai Medici Veterinari della Lombardia (22,51%), seguita da Emilia-Romagna (11,47%) e Piemonte (11,09%); mentre Valle d’Aosta (0,24%) e Molise (0,42%) sono le Regioni dalle quali sono pervenute il minor numero di riscontri.

Aggressioni soprattutto verbali- Le aggressioni subite nello svolgimento dell’attività lavorativa sul luogo di lavoro sono per il 72,49% verbali,  mentre solo il 10,57% ha segnalato di aver subito anche aggressioni fisiche. Per aggressioni verbali si intendono principalmente minacce, anche reiterate, nel corso degli incontri che avvengono con il
professionista. Circa il momento dell'aggressione, il dato ha interessato soprattutto la mattina (40,26%) ed il pomeriggio (40,45%) in corrispondenza degli orari di apertura delle strutture.

I responsabili delle aggressioni - A commettere violenza sono soprattutto gli utenti  (89,32%). Ma il rapporto segnala che il 21,94% dei sanitari ha indicato nei colleghi gli autori delle condotte violente.

Il fenomeno nel tempo- In Italia l'attenzione sul fenomeno risale al 2011, con il primo convegno nazionale sul tema promosso dall'ANMVI in Calabria con la partecipazione del Magistrato Nicola Gratteri. L'iniziativa era nata da episodi di intimidazioni segnalati in tutto il Paese, soprattutto in danno a Veterinari Ufficiali e riconducibili alla criminalità organizzata.  Nel tempo, il fenomeno ha assunto connotazioni variegate (criminalità organizzata, corruzione, mobbing, ecc.) ed è emerso anche nel settore libero professionale esposto al rischio di furti, azioni ritorsive e aggressività da parte della clientela (in struttura come in allevamento). Più recentemente la Fnovi ha affrontato il tema con l'ex Magistrato e attuale parlamentare Federico Cafiero De Raho e Don Luigi Ciotti, nel corso di una assemblea nazionale che ha conferito il Premio Fnovi  "Il Peso delle Cose" a Eva Rigonat, autrice del libro "Veterinaria e Mafie".

La prima legge nazionale
- Nell'arco di un decennio, oltre alla nascita di un Osservatorio istituzionale -più volte ricostituito in seno al Ministero della Salute e per molti anni inerte- si è aggiunta la prima legge in materia, la Legge 113/2020 sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie,  che infligge pene fino a 16 anni di reclusione e sanzioni fino a 5.000 euro per chiunque violi il diritto alla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie. In virtù della Legge 113/2020, le violenze, fisiche o verbali, esercitate in loro danno nell'esercizio delle loro funzioni o a causa delle loro funzioni sono perseguibili penalmente.
Non sono stati adottati provvedimenti specifici a tutela dei Veterinari che esercitano in regime privato, nonostante le sollecitazioni in tal senso avanzate da Anmvi e da Confprofessioni nel corso di più Legislature.

Giornata nazionale il 12 marzo - Nel 2022, è stata istituita una Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. Viene celebrata annualmente il 12 marzo. La Giornata è prevista dalla Legge 14 agosto 2020, n. 113.

La campagna Fnovi- La Federazione Nazionale degli Ordini dei medici Veterinari Italiani  ha realizzato una campagna informativa sul tema con la finalità di promuovere e sensibilizzare al rispetto del ruolo dei medici veterinari.

In Europa, risale al 2016, la prima assemblea generale della Easvo (European Association of State Veterinary Officers) dedicata al tema dell'incolumità dei Veterinari di Stato. Sempre in ambito europeo, da alcuni anni si discute dell'opportunità di collocare telecamere di sorveglianza nei macelli a tutela dei Veterinari Ufficiali.

La Relazione dell'Osservatorio è stata inoltrata al Parlamento.

Relazione attività anno 2022
Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e socio-sanitarie