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IX RAPPORTO ANIMALI IN CITTA'

Legambiente: strutture pubbliche e anagrafe obbligatoria

Legambiente: strutture pubbliche e anagrafe obbligatoria
Legambiente stima un numero di cani che oscilla fra i 19,8 e i 29,8 milioni. Il dato emerge dal IX Rapporto "Animali in Città" presentato questa mattina in diretta social. Intervento del Ministro della Salute Roberto Speranza e della Vicepresidente della Commissione Ambiente On Rossella Muroni. Le proposte e i commenti.  Il Presidente dell'ANMVI, Marco Melosi: "Nel post-pandemia sostenere il possesso responsabile minacciato dall'impoverimento economico". Legambiente premia il Comune di Bergamo.

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Il IX Rapporto "Animali in Città" di Legambiente è stato presentato questa mattina in diretta sui canali social. Antonino Morabito, curatore dello studio, ha coordinato gli interventi delle amministrazioni comununali e delle aziende sanitarie che alimentano e aggiornano il Rapporto con dati sulla consistenza demografica degli animali, sui bisogni e sui servizi collettivi che ne derivano.

Da sottolineare, per la prima volta, la presenza di un Ministro della Salute: Roberto Speranza ha aperto la diretta sintetizzando nel concetto "one health" il nesso fra animali-salute-ambiente che caratterizza i rapporti "Animali in Città". Un nesso ribadito dal Direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti, secondo il quale la relazione uomo-animale non è solo rapporto privato e personale, ma va intesa in termini di convivenza collettiva. "Ecco perchè- ha spiegato Zampetti- un associazione ambientalista come Legambiente si occupa di animali in città. La convivenza con gli animali riguarda tutta la comunità, richiede buone regole e buoni servizi". 

Animali in aumento, serve una Anagrafe- Un dato spicca su tutti: la stima di una popolazione nazionale "che oscilla fra i 18.800.000 e i 29.800.000 cani", un dato di enorme rilevanza che da un lato conferma l'effetto della pandemia e dei lockdown e dall'altro l'esigenza di disporre di dati più accurati e certi. Va in questa direzione la proposta di legge annunciata dall'On Rossella Muroni (Gruppo Misto-Verdi) ex presidente di Legambiente e Vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, che propone l'istituzione di una anagrafe nazionale obbligatoria di tutti gli animali d'affezione. Nel suo intervento in diretta, la parlamentare ha dichiarato che il testo è pronto, che è in corso la raccolta delle sottoscrizioni di altri deputati e che sarà una proposta di legge trasversale.
Per Legambiente ci sono "milioni di animali clandestini".

Il post pandemia- La crisi economica rischia di compromettere la tenuta del rapporto virtuoso osservato durante la pandemia, di generare sofferenze e abbandono animale. Un rischio evidenziato dal Presidente dell'ANMVI Marco Melosi: "I pet che sono entrati nelle famiglie durante la bolla dei lockdown vivono a lungo, dai 15 a i 20 anni"- ha evidenziato. "Le famiglie e le amministrazioni pubbliche vanno incontro ad un impoverimento economico - ha aggiunto- che richiederà iniziative a sostegno del possesso responsabile.  "La nostra battaglia per la riduzione dell'IVA sulle cure veterinarie e sul pet food è sempre più attuale".

Il Presidente Melosi ha commentato favorevolemente l'iniziativa parlamentare per una anagrafe nazionale obbligatoria degli animali d'affezione, suggerendo un raccordo con quella già implementata dal Ministero della Salute "per non disperdere risorse e il lavoro già fatto". Melosi ha sottolineato che "la microchippatura è un atto medico veterinario" e che le anagrafi sono alimentate dai Medici Veterinari, "per questo ci auguriamo di essere ascoltati dal parlamento sulla pdl Muroni".  Per Zambetti si tratterebbe di "uno strumento uniforme a livello nazionale che superi i dislivelli amministrativi dei territori, un segnale del Parlamento in questo senso sarebbe molto importante".

Raddoppiare le strutture pubbliche- "La pandemia ci ha insegnato l'importanza di un forte rafforzamento delle strutture pubbliche"- ha affermato Morabito, secondo il quale servono 1000 strutture  fra canili gattili e ospedali veterinari per le cure degli "animali fragili" quelli a carico della collettività. "Sul territorio nazionale ce ne sono circa 500 e sono distribuite in maniera disomogenea. Ne servono almeno il doppio"- ha spiegato.

Un lavoro di squadra- Il richiamo di Legambiente è collettivo e rivolto a tutti gli attori: enti pubblici, Veterinari liberi professionisti e associazioni di volontariato. Le rappresentanze comunali hanno testimoniato le loro esperienze e difficoltà in quanto soggetti attuatori, insieme alle Asl, delle normative regionali. Normative notoriamente difformi, non sempre chiare, non sempre efficaci, non sempre aggiornate. Un esempio di difformità è cristallizzato nel primo rapporto nazionale sul divieto della detenzione a catena dei cani, presentato da Sara Turetta di Save the dogs, che ha messo in luce come una condizione detentiva che sconfina nel maltrattamento animale in alcune regioni non è mai stata regolamentata nè sanzionata.

Omaggio alla città di Bergamo- Quest'anno il premio "Città e Aziende sanitarie amiche degli animali"- tradizionalmente conferito da Legambiente agli enti pubblici più meritevoli e virtuosi è andato al Comune di Bergamo.Prato, Modena e Bergamo in testa alla classifica dei Comuni virtuosi, AUSL Toscana Centro, ASL Vercelli e AS Alto Adige le prime 3 aziende sanitarie premiate.

IX Rapporto di Legambiente
(versione integrale)
Comunicato stampa di Legambiente