• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30964
BLASI ALLA SIVAR

Veterinario aziendale "perno" delle strategie F2F

Veterinario aziendale "perno" delle strategie F2F
La Farm to Fork Strategy (F2F) e il Recovery Fund andranno a braccetto: dalla capacità di attuare le nuove politiche europee discenderanno le risorse economico-finanziarie che la UE destinerà agli Stati Membri. "E' l'occasione per ripensare gli assetti organizzativi del nostro Paese", afferma Giuseppe Blasi. Il Capo Dipartimento delle Politiche Europee e di Sviluppo Rurale del Mipaaf è intervenuto oggi al corso per Veterinario Aziendale della SIVAR.


Agricoltura, Salute e Ambiente dovranno arrivare insieme al traguardo del Recovery Fund (o Recovery Plan), il piano da 750 miliardi della Commissione Europea per superare la crisi economica post-pandemia. L'accesso degli Stati Membri a queste risorse dipenderà dalla corrispondenza dei loro piani nazionali con la nuova cornice strategica dell'Europa nella quale rientra la Farm to Fork Strategy (F2F). Ne ha parlato oggi Giuseppe Blasi Capo Dipartimento DIPEISR del Mipaaf, al corso per Veterinario Aziendale organizzato dalla SIVAR (Società Italiana Veterinari per Animali da Reddito).

Un'occasione di riorganizzazione- Per Blasi la strategia F2F è "sicurezza alimentare a 360 gradi", non più solo food safety e food security, ma anche informazione al consumatore attraverso l'etichettatura, lotta agli sprechi, import-export, biodiversità e sostenibilità, tutto nel più vasto quadro del Green Deal europeo.  La partita del Recovery Fund, sarà l'occasione per ripensare i sistemi organizzativi degli Stati Membri, anche dei sistemi sanitari, con l'opportunità per l'Italia di "un rafforzamento dei Servizi Veterinari che in questi anni hanno perso peso a causa delle ristrettezze finanziarie".

La terza via nella sostenibilità- Nelle future politiche di sicurezza alimentare, "il Veterinario Aziendale deve avere un ruolo ancora più importante"- ha spiegato Blasi, illustrando le caratteristiche della F2F e di "una sostenibilità che non ha una definizione precisa ma che dovrà anche economica oltre che ambientale".  C'è una terza via, ha spiegato Blasi. Fra i due poli  della produzione -  che fatica a innovarsi (dopo la pandemia, il settore agro-alimentare soffre una mancanza di liquidità) - e del protezionismo che vorrebbe il ritorno all'allevamento brado, c'è la terza via dell''allevamento industriale sostenibile, nel quale il benessere animale continuerà ad avere un posto importante, ma dovrà essere diversamente valutato.

Uno standard unico di certificazione- In Italia, la svolta sul benessere animale sarà data dalla definizione di uno standard unico, per superare "il far west delle certificazioni"- ha dichiarato Blasi. Ci sarà una fase di transizione in cui i sistemi di certificazione in atto avranno il tempo per confluire nella norma unica, poi "il Classyfarm li andrà a misurare". Finora, in assenza di una definizione giuridica di benessere animale, "c'è stata una proliferazione di sistemi che hanno creato confusione sul mercato. Adesso stiamo lavorando con Accredia per la definizione di uno standard comune e per usare il Classyfarm per valutarlo in allevamento".

Sfamare il Pianeta- L'asticella non sarà da campioni olimpici, ha assicurato Blasi, ma sarà il frutto di un punto di equilibrio fra competenze scientifiche e politiche per qualificare gli allevamenti e mantenere i livelli produttivi. Oltre all'espettativa di un ritorno di mercato dall'applicazione dello standard, c'è l'esigenza di sfamare il Pianeta: "Non è vero che il consumo delle carni è in diminuzione, nel mondo la  domanda di carne è in aumento". Un Paese esportatore come l'Italia dovrà definire asticelle raggiungibili, compatibili con la competizione internazionale e non più gravose di quelle che gli altri Paesi chiedono ai loro allevatori.

Salute e Agricoltura- "Il Veterinario Aziendale, grazie al suo rapporto fiduciario, è la figura di cui l'allevatore ha bisogno per il rilancio del sistema- ha dichiarato Blasi. "Ma non deve essere lasciato solo, il Veterinario Aziendale deve entrare in allevamento con degli strumenti di lavoro informativi, anche presi dall'agricoltura, come la Banca Dati Unica Zootecnica".
L'Intervento del Capo Dipartimento Blasi ha insistito sul superamento degli steccati tra Salute e Agricoltura e sulla necessità di un approccio integrato: "Il mondo sanitario non ha mai guardato a quello agricolo per avere strumenti, ma bisogna cambiare le metodologie di lavoro, allineando gli investimenti di spesa e dando benzina alle Regioni attraverso la PAC per non lasciare inapplicate le circolari ministeriali".

AMR- Nella Farm to Fork Strategy entra anche il tema dell'antibiotico-resistenza, con i suoi obiettivi di riduzione dei consumi negli animali: "Bisogna solo organizzarsi, è qualcosa che possiamo fare. In Italia stiamo sempre sulla difensiva rispetto ai dati, ma il problema dei decessi è più grave della percezione che ne abbiamo".

Finanziamento del Veterinario Aziendale e IVA sulle consulenze- Alla domanda della platea SIVAR sul finanziamento pubblico del Veterinario Aziendale, Blasi ha risposto: "C'è già, ma nessuno se ne è accorto". Il riferimento è alla consulenza aziendale, che non sempre le Regioni hanno attivato, un po' per mancanza di in put dalla stessa categoria veterinaria, un poì per colpa dell'IVA non rimborsata dalla UE, che rimane in carico all'allevatore come costo. A questo proposito, Blasi ha annunciato iniziative legislative per modificare il regime europeo dell'IVA sulle consulenze aziendali: Stiamo affrontando questo problema per via legislativa, sarà sicuramente risolto".

15 miliardi per lo Sviluppo Rurale- il Recovery Plan destina 15 miliardi di euro al rafforzamento del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, per sostenere le aree rurali nel realizzare i cambiamenti strutturali necessari in linea con il Green Deal europeo e raggiungere gli ambiziosi obiettivi in linea con le nuove strategie sulla biodiversità e Farm to Fork.
Fino ad oggi, "L'Italia è sempre stato un contributore netto dell'Europa, cioè ha sempre contribuito più di quanto non sia riuscita ad incassare. Il Recovery Fund è l'occasione per invertire questo stato di cose"- ha affermato Blasi.

Agroecologia, la UE finanzierà chi tutela la biodiversità

Farm to Fork Strategy – for a fair, healthy and environmentally-friendly food system