• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30856
REPORT DELLA COMMISSIONE UE

Antibiotici, divieto di vendita non garantisce riduzione

Antibiotici, divieto di vendita non garantisce riduzione
Analizzando i fattori che stanno agevolando l'uso prudente  degli antimicrobici, la Commissione Europea mette in dubbio il principio del decoupling: "non è certo" che separare la prescrizione dalla vendita sia "essenziale" alla diminuzione dei consumi. I dati dell'ultimo report europeo dicono il contrario. Efficaci, invece, le iniziative nel settore degli allevamenti, ma le strategie nazionali dovrebbero includere anche gli animali da compagnia e i cavalli. Gli incentivi ad evitare trattamenti antibiotici possono compromettere la salute animale.


C'è un apparente paradosso: nei Paesi dove i Medici Veterinari non possono vendere gli antimicrobici "si continuano a registrare vendite elevate di tali prodotti", mentre dove sono autorizzati a farlo "si registrano volumi di vendita modesti". Il principio del decoupling (chi prescrive non vende)  non entra a pieno titolo nell'elenco dei fattori che hanno, certamente, contribuiscono a ridurre l'uso di antimicrobici appena stilato dalla Commissione Europea.

L'ultimo rapporto (Measures to tackle Antimicrobial Resistance through the Prudent Use of Antimicrobials in Animals) analizza gli sforzi compiuti in Europa nel settore veterinario e mette in luce i fattori che stanno agevolando l'uso prudente e ridotto di antimicrobici. Anche in vista della futura attuazione dei nuovi regolamenti europei sui medicinali veterinari e sui mangimi medicati, il rapporto sintetizza le azioni della Commissione volte ad assistere gli Stati membri nell'attuazione delle politiche nazionali sull'uso prudente degli antimicrobici negli animali e passa in rassegna tutte le strategie messe in campo nell'Unione.

Prospettiva "One Health" - Può promuovere percorsi che portano al successo e lo scambio di esperienze tra gli ambiti della veterinaria, della salute umana e dell'ambiente; si pensi ad esempio alla prevenzione delle infezioni e alle misure di controllo volte a evitare le infezioni associate all'assistenza sanitaria, che sono ampiamente applicate nell'ambito della salute umana e la cui importanza è riconosciuta in misura sempre maggiore nel settore veterinario.

Coinvolgimento e consultazione delle parti interessate - Nella preparazione dei piani d'azione, si sono rivelati emtrambi utili anche per creare consenso tra le parti sulla necessità di affrontare la resistenza antimicrobica e intervenire per promuovere un uso prudente.

La misurazione dell'uso degli antimicrobici- Nei singoli allevamenti o sulla prescrizione dei singoli veterinari, la misurazione è risultata anch'essa utile per promuovere e divulgare le buone pratiche e ha determinato un uso ridotto e prudente degli antimicrobici.

Linee guida e dati- Le linee guida sull'uso prudente e la disponibilità di dati di sorveglianza sulla resistenza antimicrobica (compresi i batteri patogeni) forniscono strumenti utili per fare informazione e adeguare le prassi di prescrizione dei veterinari.

Biosicurezza e vaccinazione- Le misure di prevenzione, controllo ed eradicazione delle malattie, compreso il ricorso alla biosicurezza e alla vaccinazione, possono contribuire ad agevolare l'uso ridotto e più prudente degli antimicrobici.

Trattamento individuale- Alcuni paesi hanno ottenuto riduzioni significative dell'uso degli antimicrobici puntando sul trattamento terapeutico dei singoli animali piuttosto che sul trattamento di un intero allevamento o gruppo di animali.

Decoupling- In alcuni casi, la separazione (decoupling) tra la prescrizione e la vendita dei medicinali da parte dei veterinari è stata molto utile per rimuovere un incentivo finanziario alla prescrizione degli antimicrobici. "Non è tuttavia certo se, di per sé, ciò costituisca un passaggio essenziale per garantire un uso prudente- rileva la DgSante-  dato che in alcuni paesi in cui i veterinari non possono vendere antimicrobici si continuano a registrare vendite elevate di tali prodotti, mentre in altri paesi in cui i veterinari sono ancora autorizzati a vendere gli antimicrobici si registrano volumi di vendita modesti".
"È stato dato maggior rilievo alla necessità di contrastare o addirittura vietare incentivi quali sconti e riduzioni relativi ai medicinali veterinari, compresi gli antimicrobici, offerti dalle società farmaceutiche o dai grossisti".

Campagne di comunicazione e sensibilizzazione  - Sono ritenute da tutti i Paesi molto importanti per creare consenso presso tutte le parti interessate, compresi i proprietari di animali da compagnia. In alcuni paesi la copertura mediatica della resistenza antimicrobica è servita ad attirare l'attenzione sul fenomeno e ad incoraggiare l'adozione di interventi efficaci.

CIA (Critically Important Antimicrobials) - In alcuni Paesi, l'adozione di una legislazione nazionale specifica sull'uso degli antimicrobici critici (CIA) negli animali si è rivelata molto efficace per una loro rapida riduzione, " anche se le autorità competenti hanno dovuto vigilare per garantire che la salute e il benessere degli animali non fossero compromessi".  Vi è però il rischio - prosegue la Commissione- che gli incentivi finanziari e di marketing offerti per allevare gli animali senza utilizzare gli antimicrobici possano minacciare la salute e il benessere degli animali ammalati.

La maggior parte delle autorità nazionali hanno dedicato sufficiente attenzione alle politiche sull'uso prudente degli antimicrobici negli animali, in special modo per quanto riguarda gli animali da allevamento. Nella maggior parte dei paesi sono state adottate o previste misure per ridurre al minimo le vendite e l'uso della colistina negli animali.

Infine la Commissione osserva che alcuni paesi ritengono che la raccolta, l'analisi e l'analisi comparativa di tali dati siano strumenti utili per promuovere un uso prudente, ma che la a maggior parte di essi tuttora non raccoglie dati sull'uso o sulle prescrizioni di antimicrobici nei singoli allevamenti.

SINTESI_DEL_RAPPORTO_IN_LINGUA_ITALIANA.pdf100.43 KB

AMR, "notevoli progressi" del piano d'azione europeo