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LA DEFINIZIONE

Fnovi chiede l'atto medico veterinario nel Ddl Lorenzin

Fnovi chiede l'atto medico veterinario nel Ddl Lorenzin
La riapertura del DDl Lorenzin a modifiche è l'occasione per introdurre nell'ordinamento giuridico una definizione di "atto medico veterinario”. Per identificare un abuso è indispensabile conoscere definire le attività riservate. La definizione proposta dalla FNOVI in audizione. La scadenza per emendamenti e ordini del giorno è domani 5 dicembre.

In occasione dell'audizione informale sul Ddl Lorenzin, la FNOVI ha richiamato l'attenzione della 12 Commissione Igiene e Sanità del Senato sulla necessità di dotare la professione veterinaria di una definizione giuridicamente riconosciuta di "atto medico veterinario".  Solo così sarà possibile "dirimere ogni indeterminatezza a proposito delle competenze del medico veterinario, contribuendo a perfezionare e rafforzare la disciplina penale relativa all’esercizio abusivo di una professione sanitaria"- è la motivazione messa agli atti della 12° Commissione.

Il nomenclatore nel decreto parametri-  Fonte  normativa della definizione giuridica proposta dalla FNOVI è il "nomenclatore" delle prestazioni veterinarie - contenuto nel cosiddetto decreto parametri del 2016  e ripreso dallo Studio Indicativo dei compensi del Medico Veterinario  già elaborato nel 2007 dalla stessa FNOVI, sotto l'egida del Ministero della Salute e con l'approvazione del Consiglio Superiore di Sanità.

La definizione adottata dall'Assemblea degli Ordini, nel corso del Consiglio Nazionale del 2016 -  Nell'audizione del 30 novembre scorso, il cui testo è reso integralmente disponibile sul sito del Senato, la FNOVI  ha chiesto di utilizzare la definizione di atto medico veterinario adottata nel 2016 dal Consiglio Nazionale e che recita testualmente:

“ Richiamate le prestazioni tipiche della professione del medico veterinario come elencate dal Ministero della Salute nel Decreto 19 luglio 2016, n. 1651, integrano l’atto medico veterinario:
- le attività, manuali ed intellettuali, compiute nel rispetto dei valori etici e deontologici, con l’obiettivo di mantenere e promuovere la salute e il benessere psicofisico degli animali;
- le attività di prevenzi one delle malattie fisiche e psichiche degli animali e tutte le relative procedure diagnostiche, terapeutiche palliative ed eutanasiche comprese le attività appartenenti alle medicine complementari e del comportamento nonché a quelle fisiche e riabilitative;
- le attività relative alla protezione dell’uomo e dell’ambiente dai  rischi e dai danni derivanti da tutte le malattie degli animali e dal consumo di  prodotti di origine animale. Le prescrizioni, le certificazioni e le attività di  consulenza medico veterinarie degli atti sopradescritti;
- le attività finalizzate all’accertamento della salute, dell’igiene e del  benessere degli animali domestici, selvatici, sinantropi, da affezione, nonché della  sicurezza e della sanità dei mangimi e delle produ zioni zootecniche e alimentari, e a dar luogo a provvedimenti ufficiali e/o al rilascio di certificazioni di sanità pubblica in materia di prevenzione collettiva;

Le attività elencate sono erogate dai medici veterinari iscritti all’Albo e responsabili di ogni atto eseguito direttamente o sotto la loro supervisione e/o prescrizione

La definizione proposta dalla FNOVI ricalca il documento Veterinary Acts adottato dalla FVE (Federazione dei Veterinari Europei) nel 2008.Le attività indicate nella definizione sono di esclusiva competenza dei medici veterinari iscritti all’Albo dei medici veterinari ed il medico veterinario deve essere responsabile di ogni atto medico eseguito direttamente o sotto la sua supervisione
e/o prescrizione.

Per la FNOVI si tratta di "perfezionare e rafforzare la disciplina penale  relativa all’esercizio abusivo di una professione sanitaria - fa notare la FNOVI- ricordando che ad essere scarsamente riconosciuto e perseguito, è anche l’esercizio abusivo di pratiche mediche e sanitarie su ‘pazienti animali’ da parte di  soggetti aventi qualifica e/o abilitazione in una laurea sanitaria del campo umano. Un problema, quest'ultimo rilanciato recentemente da ANMVI sulla scia di crescenti segnalazioni di abuso, soprattutto ai danni di animali da compagnia e di equini sottoposti a pratiche fisiatriche, osteopatiche, chiropratiche e riabilitative da parte di sanitari abilitati all'esclusivo esercizio nell'uomo. A questo riguardo, ANMVI ha inviato al Ministro Lorezin e ai Senatori la richiesta di una specifica integrazione nell'articolo 12 del Ddl Lorenzin che tratta appunto di esercizio abusivo delle professioni sanitarie.


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