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CONSULENZE AZIENDALI

Veterinario aziendale: superata empasse del decreto

Veterinario aziendale: superata empasse del decreto
Non fa attività di consulenza in allevamento chi gestisce le richieste di contributi economici.  "Inderogabili" principi di europei sul monitoraggio trasparente dei finanziamenti in agricoltura esigono una "necessaria separatezza". Per la Fnovi si scioglie il nodo che aveva bloccato il decreto sul Veterinario Aziendale.
Con la circolare ministeriale del 16 giugno, pubblicata dalla Fnovi, Giuseppe Blasi- Capo Dipartimento delle Politiche Europee e dello Sviluppo Rurale- si è rivolto alle autorità regionali e nazionali responsabili della redazione e della stesura dei Piani di Sviluppo Rurale 2014-2020, per dettagliare gli elementi di separatezza fra le attività di consulenza aziendale e le attività di controllo dei procedimenti amministrativi per l'erogazione di finanziamenti pubblici in agricoltura.  L'obiettivo è di scongiurare "interferenze o sovrapponibilità" con le attività svolte nelle aziende agricole destinatarie dei Programmi di Sviluppo Rurale.

L'organismo di consulenza è l'organismo pubblico o privato che si occupa dei procedimenti amministrativi e tecnici per l'erogazione di finanziamenti pubblici all'agricoltura (art 1-ter DL 91/2014), attività che devono essere separate e svolte da soggetti diversi da quelli che prestano consulenze in allevamento per la "competitivita' dell'azienda agricola, zootecnica e forestale inclusi il benessere e la biodiversita' animale nonche' i profili sanitari delle pratiche zootecniche".

Incompatibilità- La circolare ministeriale individua due tipologie di attività "incompatibili" con quelle di consulenza aziendale:
- le attività di gestione documentale del fascicolo aziendale per conto dei destinatari delle misure di consulenza, nonchè quelle di verifica della idoneità normativa del fascicolo per avanzare richiesta di contributi; l'incompatibilità si motiva anche con la circostanza che sui soggetti che sono legittimati a gestire il fascicolo aziendale - che ha valenza di banca dati pubblica- non sono sottoposti ad ulteriori controlli amministrativi;
- le attività svolte da organismi che effettuano i controlli sulle certificazioni di qualità, come ad esempio il biologico, le produzioni DOP e i disciplinari di produzione integrata finalizzata al riconoscimento di contributi pubblici.
Si tratta di incompatibilità che riguardano "sia gli organismi di consulenza che le persone fisiche da esse dipendenti".

Secondo la Fnovi, "con questa circolare vengono nei fatti superate le richieste avanzate dai sindacati degli agro-allevatori che avevano rallentato l’iter del decreto ministeriale che istituiva il veterinario aziendale". La questione della sovrapposizione delle funzioni e delle incompatibilità era stata alla base del blocco del percorso normativo per il riconoscimento giuridico del veterinario aziendale, uno stallo che anche il Ministero della Salute aveva ritenuto "imprudente".

La Federazione ha quindi chiesto un incontro urgente con il Sottosegretario Vito De Filippo e con la Direzione Generale della Sanità Animale del Ministero del Salute, ricordando che la bozza di decreto era stata allestita nel 2014, "dopo un confronto con le Regioni e le componenti professionali dalla Direzione della sanità animale del Ministero della Salute e fatta propria del Sottosegretario alla Salute Vito De Filippo".

Il principio di separatezza è stato valorizzato con il decreto 3 febbraio 2016. L'emanazione della circolare firmata il 16 giugno scorso da Giuseppe Blasi era prevista dal medesimo decreto. Fra i destinatari anche l'AGEA, organismo pagatore italiano che eroga i finanziamenti europei previsti dalle politiche di sviluppo rurale comunitarie (PAC).


pdfCIRCOLARE_MIPAAF_CONSULENZE_AZIENDALI.pdf152.9 KB

DECRETO 3 febbraio 2016 Istituzione del sistema di consulenza aziendale in agricoltura

Regolamento (UE) N. 1306/2013 sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune

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