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DIBATTITO IN AULA

Promuovere le agevolazioni per le spese veterinarie

Promuovere le agevolazioni per le spese veterinarie
Per la prima volta le agevolazioni fiscali sulle spese veterinarie entrano nella discussione della plenaria di Montecitorio. L'iniziativa rientra negli impegni che il Parlamento chiede al Governo durante il semestre europeo. A volere sgravi fiscali sugli animali da compagnia sono, in particolare, due mozioni. L'ANMVI scrive ai firmatari.

Nell'ambito di iniziative di promozione della tutela degli animali da compagnia - che oggi in Europa non trovano una legislazione ad hoc in materia di benessere animale- i deputati italiani stanno discutendo una serie obiettivi da promuovere in sede europea durante la presidenza dell'Italia, iniziata il 1 luglio scorso.

La mozione - illustrata ieri in Aula dall'On Marisa Nicchi- si prefigge, fra gli altri, "obiettivi di promozione di agevolazioni fiscali per le spese veterinarie sostenute per gli animali da compagnia, come per esempio alcune misure che sono già previste nella nostra legislazione".

Anche l'On Rocco Palese- illustrando una mozione analoga- ha chiesto iniziative a favore del riconoscimento del benessere animale, anche "promuovendo norme comuni tra gli Stati membri in materia di agevolazioni fiscali per le spese veterinarie sostenute per gli animali da compagnia".

Al Governo si chiede inoltre "una normativa comunitaria per la tutela degli animali d'affezione e la prevenzione del randagismo che, fra l'altro, preveda il divieto di uccisione di cani randagi e gatti vaganti, lo sviluppo di programmi di prevenzione con adeguati programmi di sterilizzazione e adozione, l'identificazione tramite microchip e registrazione obbligatoria collegata a un sistema di tracciabilità europea, il contrasto al traffico di cuccioli, anche attraverso l'Europol, ed ai combattimenti fra cani".

"Si tratta di obiettivi - ha spiegato l'On Nicchi- per la creazione di un sistema europeo di anagrafe per animali da compagnia e la caratterizzazione della normativa dei cani randagi come animali da compagnia e non come animali selvatici". La mozione sollecita inoltre "una conferenza internazionale contro il traffico illegale dei cuccioli data la gravità del fenomeno, con programmi di repressione, prevenzione ed educazione e formazione dei cittadini".

Fra le richieste del Parlamento al Governo italiano, figura anche il rafforzamento dell'Ufficio veterinario della Commissione europea, al fine di garantire un efficace controllo dell'applicazione delle normative comunitarie a tutela degli animali. Fra le sollecitazioni indirizzate alla Presidenza UE c'e anche la richiesta di "un'azione di tutela degli animali da affezione e di prevenzione al randagismo, anche attraverso programmi veterinari e di adozione dei cuccioli". L'obiettivo è di contrastare la profliferazione di cani senza proprietà e il traffico illegale di animali.

L'importanza di incentivare fiscalmente le sterilizzazioni e l'identificazione elettronica per un efficace controllo della popolazione animale e dei connessi risvolti di sanità pubblica è sostenuta dall'ANMVI che ha inviato una nota ai parlamentari proponenti ricordando le iniziative assunte in ambito europeo per l'armonizzazione del trattamento fiscale delle prestazioni veterinarie, agendo in particolare sull'armonizzazione delle aliquote IVA e la revisione degli scaglioni.

In proposito- ricorda l'Associazione nella sua nota parlamentare- il Governo si è impegnato con ordini del giorno promossi e accolti dall'attuale Ministro della Salute Beatrice Lorenzin nella scorsa Legislatura e dall'attuale Vice Ministro al MEF Luigi Casero; il primo concernente la riduzione dell'IVA sul pet food e sulle spese veterinarie, il secondo con l'obiettivo, dichiarato- di un abbassamento dell'aliquota ordinaria, attualmente arrivata al 22 per cento e "oggettivamente molto alta".

L'Associazione conclude la nota sottolineando il vulnus deterrente del peso fiscale sul possesso responsabile e sulla disparità di trattamento delle spese veterinarie che - pur essendo mediche- non godono dello stesso trattamento fiscale delle spese sanitarie per l'uomo, pur avendo risvolti di prevenzione e sanità pubblica. Ulteriormente paradossale che la medesima prestazione ( es. la microchippatura) sia IVA esente se erogata dalle strutture pubbliche, mentre sia tassata se richiesta- come nella quasi totalità dei casi- ad un veterinario privato.

Le mozioni in discussione a Montecitorio:
Brambilla ed altri n. 1-00460
Gagnarli ed altri n. 1-00559
Vezzali ed altri n. 1-00571
Nicchi ed altri n. 1-00573
Rondini ed altri n. 1-00580
Cova ed altri n. 1-00581