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SPESA SANITARIA

Un nuovo" patto per la salute" anche in veterinaria

Un nuovo" patto per la salute" anche in  veterinaria
Sul tema della spesa sanitaria e sulle dichiarazioni del Ministro Beatrice Lorenzin, interviene l'ANMVI: non più trascurabile il randagismo, capitolo di spesa consistente e fuori controllo. Serve un patto per la salute ad hoc per la veterinaria. SSN non può sopportare investimenti in nuove strutture né caricare i propri enti e personale di nuove funzioni.  Sul tema della spesa sanitaria e sulle dichiarazioni del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin per un nuovo patto per la salute, interviene l'ANMVI con parole di apprezzamento e di proposta.

"Nel capitolo della spesa sanitaria – fa notare il Presidente dell'ANMVI Marco Melosi –rientrano anche i costi per la prevenzione e la lotta al randagismo, un capitolo di spesa dimenticato benchè consistente, dove si annidano sprechi e inefficienze mentre l'emergenza socio-sanitaria si aggrava e pesa sui bilanci del Ministero della Salute, delle Regioni e dei Comuni.".

L'ANMVI propone quindi un patto per la salute ad hoc per la veterinaria, con la finalità di portare in equilibrio finanziamenti e risultati, basato sulla revisione dei livelli essenziali della veterinaria, sulla verifica dei nuovi bisogni in sanità veterinaria (es. l'obbligo di soccorso animale), su una contabilità certa dei costi e sul contenimento della spesa.

Oggi, le finanze pubbliche sopportano costi fuori controllo per far fronte ai canili, alla popolazione animale non proprietaria e ai danni derivanti dal randagismo. E non sono in grado di fronteggiare i nuovi bisogni di tutela e sanità animale.

"Rilanciamo l'esigenza di un piano nazionale di intervento- conclude Melosi- attraverso una programmazione verificata e verificabile delle attività (in primis identificazione della popolazione animale, sterilizzazione e adozione). Il piano non graverebbe sul SSN- che non può sopportare nuovi investimenti strutturali né caricare i propri enti e personale di nuove funzioni- si avvarrebbe delle strutture veterinarie private, già autorizzate e attrezzate, e di competenze medico-veterinarie già disponibili. (Comunicato stampa ANMVI)