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LIBERA PROFESSIONE

Presidio veterinario a Padova, lettera ai vertici ASL

Presidio veterinario a Padova, lettera ai vertici ASL
Diciassette medici veterinari hanno firmato una lettera all'indirizzo dei vertici della Ulss 15, in merito all'Ambulatorio ASL appena inaugurato a Fontaniva (Padova). ANMVI è tra i destinatari portati a conoscenza dell'iniziativa. Nel renderla pubblica, ANMVI segue con attenzione gli sviluppi e attende la risposta delle autorità sollecitate.

La lettera, firmata, è indirizzata al Direttore del Dipartimento di Prevenzione della Ulss 15, Anselmo Ferronato e per conoscenza ai vertici della Ulss 15, il Direttore Generale Francesco Benazzi, il Direttore Sanitario Sandro Artusi e il Direttore Amministrativo Annamaria Tommasella. La lettera è stata inoltrata per conoscenza anche all'Ordine dei Veterinari di Padova, all'Assessore alla Sanità della Regione Veneto, al Responsabile Unità di Progetto Veterinaria e ai Presidenti di FNOVI e ANMVI.

Il testo

In qualità di colleghi Medici Veterinari ma anche di cittadini, le scriviamo questa lettera in merito all'Ambulatorio ASL appena inaugurato a Fontaniva.
L'apertura di questo Struttura veterinaria, nel territorio dell'ASL 15, ha fatto sorgere in noi diverse perplessità riguardanti sia le modalità che le motivazioni che hanno spinto un'Azienda Ospedaliera ad investire ingenti somme di denaro pubblico per la realizzazione di un ambulatorio veterinario.

In un periodo caratterizzato da parole come spending review, austerity, sacrifici, tagli, ci è difficile capire questa scelta quando convenzioni con i liberi professionisti, per altro già in essere, avrebbero potuto fornire, a minor costo e con una migliore distribuzione sul territorio, i medesimi servizi.
Forse l'ASL doveva dare risposta ai Colleghi Veterinari che desideravano fare l'intramoenia al pari di quanto accade per i Medici (così ci è stato riferito), a noi tale norma appare priva di ogni logica quando riferita alla nostra professione.

Infatti non esistono nella Veterinaria pubblica le condizioni e le esigenze che hanno reso necessaria questa pratica nelle Strutture Mediche ospedaliere, in veterinaria non esiste il problema delle lunghe liste d'attesa per accedere alle prestazioni e per quanto ci risulta nessun' altra ASL padovana ha avviato tale attività.

Diversi sono i punti critici, che vogliamo mettere in luce e sui quali chiediamo un chiarimento.
In primis il ruolo del controllore e controllato, com'è possibile che un nostro collega, prima dipendente pubblico, ora anche nostro concorrente, venga un domani a controllare la nostra struttura mentre nessuno controlla e verifica la struttura dove lui svolge la libera professione?
Ci sorgono ovvie alcune domande: chi controlla i controllori? Chi controlla la detenzione dei farmaci nelle strutture pubbliche? Chi ha verificato l'idoneità di queste strutture a garantire il corretto svolgimento dell'attività professionale magari tenendo presente la normativa che gli stessi veterinari pubblici giustamente, periodicamente, verificano venga rispettata all'interno delle strutture private? Come si porranno questi veterinari dipendenti nei confronti del cliente il cui cane ieri hanno vaccinato e che domani controlleranno come cane morsicatore?

Sorge qualche domanda anche dal punto di vista della deontologia professionale, che ogni iscritto all'ordine deve rispettare e a questo proposito ricordiamo l'Art. 11 del nostro Codice Deontologico - Dovere di aggiornamento professionale - "E' dovere del Medico Veterinario curare costantemente la propria preparazione professionale, conservandone e accrescendone le conoscenze e le competenze tecnico-scientifiche, etico-deontologiche e gestionali-organizzative con particolare riferimento ai settori nei quali è svolta l'attività...." Alla luce di questo, in una società che giustamente pretende e chiede professionalità sempre di più alto livello, in una professione dove sempre più ci si muove verso delle prestazioni di tipo specialistico, dove sempre più ci si avvicina a specializzazioni anche internazionali come il College Europeo, dove noi Liberi professionisti riusciamo faticosamente a mantenerci correttamente aggiornati negli ambiti della Medicina Veterinaria che più ci interessano, ci chiediamo come alcuni colleghi pubblici riescano a svolgere al meglio le complicate, complesse ed impegnative mansioni di un Veterinario Pubblico e contemporaneamente seguire i corsi post laurea e la formazione necessaria per svolgere al meglio la medicina dei piccoli animali che è sempre meno tuttologia.
Per quanto riguarda poi la pubblicità, già da settimane prima dell'apertura campeggiava in bella evidenza l'insegna "Ambulatorio Veterinario" senza che la struttura fosse attiva e non riteniamo sia una modalità corretta (si pubblicizzava un qualcosa che non c'era/non era attivo).

In virtù dei rapporti storicamente esistenti sul territorio tra la dirigenza veterinaria di questa ASL e i veterinari liberi professionisti, ci saremmo aspettati una maggiore correttezza deontologica e professionale e un comportamento più trasparente, visto che questa nuova struttura farà oggettivamente concorrenza agli stessi liberi professionisti.
Il dialogo con i liberi professionisti sarebbe stato sicuramente un segnale importante e positivo nel considerare i Veterinari come un'unica Categoria che invece, anche in questa occasione, si è dimostrata essere nettamente divisa tra Pubblico e Privato. L'essere una Categoria, come auspicato dalle istituzioni che ci governano, continua a rimanere una mera utopia.
Chiediamo quindi, Dott. Ferronato, una cortese risposta e lasciamo alle altre Personalità che ci leggono per conoscenza il compito di valutare, per i singoli aspetti di loro competenza, la rilevanza dei temi trattati , al fine di un eventuale loro intervento a riguardo.

Seguono le firme di diciassette medici veterinari