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AVIARIA, OGGI VERTICE AL MINISTERO

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Resta alta in Europa l’allerta epidemia dopo i ripetuti casi di H5N1, registrati nei giorni scorsi in Turchia. Come annunciato dal ministro Storace ''stanno gia' arrivando in Italia i primi stock di farmaci prenotati nei mesi scorsi: in totale 4 milioni di dosi di farmaci antivirali che servono a combattere l'insorgenza dell'influenza''. Il ministro assicura che tutte le misure di controllo e prevenzione sono in atto, ma ribadisce l'importanza dell'intervento della Unione Europea: ''Nel caso in cui la situazione si dovesse aggravare posso assicurare che agiremo in maniera autonoma sul fronte interno, anche se agire da soli ha degli effetti molto relativi se i paesi dell'Unione che confinano con l'Italia non prenderanno decisioni analoghe. Quindi e' mportante l'intervento diretto della Ue, l'assunzione comune di provvedimenti. E soprattutto una decisione relativa al fatto di offrire alla Turchia uno staff di esperti di malattie infettive di tutta l'Unione per riuscire a tenere sotto controllo la situazione''. LE MISURE GIA’ ADOTTATE Il Ministero della Salute ha precisato in un comunicato che “ tutte le misure cautelative e di controllo già intraprese sono in atto, in particolare dal mese di agosto 2005, il ministero della Salute ha adottato , a seguito delle segnalazioni provenienti dagli Organismi internazionali in merito ad una possibile diffusione dell’influenza aviaria, una serie di misure a carattere preventivo, intese a migliorare i nostri sistemi di controllo, tanto nella tutela della salute pubblica quanto nella sanità animale”. Nel comunicato si evidenzia anche che “la maggior parte delle misure sono state adottate dall’Italia in via unilaterale, senza cioè attendere l’adozione di misure di salvaguardia comunitarie, sebbene la disciplina delle importazioni da Paesi Terzi di animali vivi e loro prodotti , rientri tra le materie soggette alla legislazione comunitaria di armonizzazione”. L’IZS DELLE VENEZIE Il direttore sanitario dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie Stefano Marangon e' partito per la Turchia, diretto nella provincia di Van, nella zona orientale del paese al confine con Iran e Armenia. Il professionista dei laboratori di Legnaro (Padova) partecipera' in qualita' di esperto del network veterinario Oie-Fao per l' influenza aviaria alla missione promossa dall'Oms e dalla Commissione Europea per valutare e fare chiarezza sulla reale situazione in Turchia. Il team, composto anche da un epidemiologo e da alcuni esperti dell'Oms, lavorera' a stretto contatto con le autorita' sanitarie turche per tracciare l'attuale situazione epidemiologica e individuare possibili fonti di infezioni, anche in considerazione del fatto che i casi umani si sono verificati a circa 100 km di distanza dall'ultimo focolaio sospetto di influenza aviaria nei polli, individuato nella regione di Igdir. La task force sara' di ritorno mercoledi' 11 gennaio. LA SITUAZIONE IN TURCHIA Cinque nuovi casi di influenza aviaria sono stati individuati in Turchia, portando cosi' a 14 il numero totale di persone contagiate. Lo ha detto un responsabile del ministero della sanita' citato dall'agenzia Anadolu. Quattro nuovi casi - ha detto Turan Buzgan, capo dei servizi sanitari al ministero - sono originari della province di Samsun, Kastamonu et Corum, mentre il quinto viene da Van, nell'est, dove erano gia' stati segnalati altri casi. Il funzionario non ha precisato che il virus individuato sia l'H5N1. Il ministro turco dell'agricoltura Mehdi Eker ha reso noto che il virus è stato trovato anche in campioni prelevati da piccioni selvatici nelle province di Erzincan e Bitlis, senza tuttavia precisare se il virus fosse anche in questi casi quello più temuto per l'uomo, ossia l'H5N1. I casi accertati di contagio umano con il virus aviario H5n1 in Turchia sono in totale 9. La conferma e' arrivata da un componente della commissione di esperti dell'Oms che sta raggiungendo Van. Oltre ai 4 casi noti (tre dei quali deceduti) ci sono 5 nuove conferme: 3 casi provengono dalla provincia di Ankara ( 2 bambini di 5 e 3 anni della stessa famiglia); il contagio sarebbe avvenuto perché i bambini giocavano con i vestiti usati per l'abbattimento dei polli. Il terzo caso e' un uomo di 65 anni. Gli altri due casi provengono dall'area di Bayazit e sono ricoverati nell'ospedale di Van: si tratta di due bambini della stessa famiglia (un maschio di 9 anni e sua sorellina di 3 anni) che sono in condizioni gravi in cura presso il reparto di terapia intensiva. DIVIETO DI IMPORTAZIONI DALLA TURCHIA In data 13 ottobre 2005 è stata notificata agli organi nazionali di controllo, la decisione comunitaria del divieto di importazione dalla Turchia di prodotti e animali a rischio per influenza aviaria (“piume e parti di piume non trasformate” e “volatili diversi dal pollame”). Dalla Turchia era già in precedenza vietato importare volatili vivi, uova da cova o ovoprodotti, carni avicole, carni di selvaggina da penna, prodotti a base di carne di pollame, per motivi indipendenti dal focolaio di influenza aviaria. Inoltre dalla Turchia, era altresì già vietato importare volatili destinati ad essere utilizzati come selvaggina da ripopolamento (fagiani, pernici, starne e altre specie) nonché i volatili di qualsiasi specie I SERVIZI VETERINARI “I servizi veterinari italiani- si legge nel comunicato del Ministero- sia del territorio che dei posti di controllo alle frontiere, sono in stato di allerta costante e conducono i controlli in modo attento e intensificato”.