• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30945
FORMAZIONE SIVAR

Veterinari pronti alle alternative agli antibiotici

Veterinari pronti alle alternative agli antibiotici
Si chiamano ATA, acronimo per Alternatives to Antibiotics, e sono i nuovi alleati dei Medici Veterinari degli allevamenti. Sotto l'impulso del legislatore europeo e nazionale, le alternative all’uso di antibiotici rappresentano una frontiera di approfondimento scientifico non più trascurabile. È arrivato il momento di saperne di più.

Quando si parla di ATA (Alternative to Antibiotics) si fa riferimento a una serie di strumenti zootecnici che vanno dalla somministrazione dei vaccini alla biosicurezza, passando per l’impiego degli additivi alimentari, sia zootecnici che nutrizionali. Questo approccio coinvolge tutti gli attori della filiera alimentare, dall’allevatore al consumatore finale, passando per le autorità competenti e, naturalmente i Medici Veterinari, ai quali la Sivar rivolge il primo corso di formazione sugli ATA.

L'impulso alla ricerca di alternative agli antibiotici viene dalla strategia europea Farm to Fork, dall'Ecoschema 1 della PAC e dal nuovo Piano Nazionale di Contrasto all'Antimicrobico-resistenza (PNCAR 2022-2025). Per combattere l'Antibiotico resistenza (ABR), è necessario sostenere gli obiettivi di riduzione d'impiego negli animali produttori di alimenti con strategie di prevenzione delle malattie e un nuovo modello di gestione delle terapie.

Nuove scelte gestionali- "Oggi, all’uso dei più tradizionali additivi nutrizionali, come aminoacidi, vitamine ed oligoelementi, viene associato un impatto diretto sulla capacità dell’animale di reagire alle aggressioni esterne di natura infettiva- spiega Paolo Doncecchi- Medico Veterinario, docente di percorso innovativo di formazione che Sivar organizza dal 16 marzo al 13 aprile nella sede nazionale di Palazzo Trecchi a Cremona.

L’utilizzo dell’antibiotico si inserisce all'interno di una nuova gestione aziendale, che include il benessere animale, qualità del mangime, qualità dell’ambiente, piani vaccinali, training del personale, ecc. Pertanto, in zootecnia, il Veterinario si troverà a gestire antibiotici, vaccini e additivi alimentari, in un percorso di scelte gestionali sempre più rispettoso degli obiettivi di sostenibilità dell'allevamento. "I Veterinari sono parte integrante della catena decisionale nell’utilizzo dei vaccini in allevamento- spiega Doncecchi- "Suggeriscono il tipo di vaccino, il piano vaccinale e l’eventuale piano diagnostico necessario per scegliere la corretta applicazione e verificarne l’efficacia".

Tuttavia, prosegue il Collega docente, "quando si tratta di additivi alimentari -sia zootecnici che nutrizionali- la scelta d’utilizzo, ugualmente essenziale, ugualmente routinaria non vede ancora, a mio parere, il Veterinario libero professionista come parte decisionale, perché la scelta è lasciata nelle mani degli altri stakeholder di allevamento". Eppure, questa scelta influisce in molti altri aspetti gestionali dell’allevamento: ad esempio, l’integrazione nella dieta di un additivo a base di selenio può migliorare la risposta immunitaria alla vaccinazione, così come la scelta di un acido organico può ridurre il rischio di alcune patologie batteriche.

"Credo che il Veterinario libero professionista abbia una primaria necessità di comprendere le varie categorie di additivi nutrizionali e zootecnici: modalità d’uso, modo d’azione, dati scientifici di efficacia, applicazione e risultati pratici in allevamento, strumenti diagnostici per deciderne l’applicazione e verificarne l’efficacia clinica e zootecnica"- conclude.

Nuovi alleati per un uso prudente in allevamento

Intervista a Paolo Doncecchi


Alternatives to Antibiotics: gestire l'allevamento nell'era dell'antibiotico-resistenza
Programma
Iscrizioni