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MANOVRA 2023-2025

IVA ridotta e cash back veterinario: gli emendamenti

IVA ridotta e cash back veterinario: gli emendamenti
Servono 280 milioni per ridurre al 10% l'aliquota sulle prestazioni veterinarie e il pet food. L'obiettivo degli emendamenti alla manovra è di portare questi beni e servizi nello stesso scaglione agevolato dei medicinali veterinari. A firmarli è una cordata trasversale di deputati che chiede anche l'esenzione fiscale su identificazione e controllo della riproduzione. In alternativa alle detrazioni fiscali spuntano l'opzione rimborso e il cash back veterinario. Sostegno alle famiglie con animali.


Anche in occasione della manovra finanziaria 2023-2025 è stato presentato un pacchetto di emendamenti per alleggerire il peso fiscale dei proprietari di animali da compagnia. L'iniziativa è trasversale alle forze politiche ed è stata sottoscritta dai deputati Michela Vittoria Brambilla (Gruppo Misto) - prima firmataria-  Sergio Costa (M5S), Isabella De Monte (Azione Italia Viva), Simona Loizzo (Lega) Eleonora Evi (Verdi-Sinistra), Rita Dalla Chiesa (FI), Patrizia Marrocco (FI), Luigi Gallo (M5S), Vincenzo Amich, (FdI) Eliana Longi (FdI).

Le proposte di modifica al Testo Unico dell'IVA sono analoghe a quelle presentate nelle ultime due manovre di bilancio. Gli oneri finanziari vengono diversamente quantificati e spacchettati nei singoli emendamenti. Le coperture verrebbero ricavate da una corrispondente riduzione di Fondi nella disponibilità del Mef: il Fondo per le "esigenze indifferibili" e il Fondo per il recepimento della normativa europea. Gli stessi parlamentari propongono anche un assegno per le famiglie con animali da compagnia (65.05).
Invece, su iniziativa del Movimento 5 Stelle si segnalano: un emendamento (21.039) per il rimborso delle spese veterinarie, in alternativa alla detrazione fiscale, e un emendamento (51.029) per il cash back veterinario.

Sabato scorso, tutti questi emendamenti hanno superato il vaglio di ammissibilità della Commissione Bilancio.

IVA al 10% sulle prestazioni veterinarie e sul pet food- L'emendamento 17.01 prevede l'inserimento delle prestazioni veterinarie -individuate con il Codice Ateco 75-, nella Tabella dei servizi soggetti all'Aliquota IVA del 10%.  Lo stesso emendamento prevede l'aliquota al 10% anche per gli alimenti per animali da compagnia condizionati per la vendita al minuto (pet food) e l'aliquota agevolata del 4% per le preparazioni di alimenti utilizzati nell'alimentazione di animali da compagnia condizionati per la vendita al minuto.
Il costo dell'emendamento è di 280 milioni.
Con altri due emendamenti, si separano le prestazioni veterinarie dal pet food e il corrispondente onere finanziario: 40 milioni di euro annui per le prime e in 240 milioni di euro annui per gli alimenti per animali da compagnia.
Con una ulteriore formulazione la riduzione dell'Aliquota IVA, dal 22 al 10 per cento è quantificata in 50milioni di euro annui in favore delle "prestazioni veterinarie di diagnosi, interventi medici, cura e riabilitazione e l'acquisto del cibo per animali di affezione". Questa formulazione non fa riferimento al Codice Ateco 75.

IVA esenti l'identificazione e controllo della riproduzione
-  Con l'emendamento 17.03, i parlamentari chiedono che vengano esentate da IVA le prestazioni veterinarie per l'identificazione e per il controllo della riproduzione degli animali detenuti a scopo di compagnia.
Per questo emendamento è richiesta una copertura di 50milioni di euro

Detrazioni fiscali aumentate
-  L'emendamento 17.04 modifica il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) per aumentare le detrazioni fiscali delle spese veterinarie sostenute per la cura di animali da compagnia. Attualmente, il TUIR riconosce la detrazione d'imposta del 19%  fino all'importo di euro 550, abbattuto da una franchigia. Con l'emendamento si propone una detrazione d'imposta del 19% per le spese veterinarie superiori ai 60 euro e  fino a 5.000 euro.
I firmatari dell'emendamento stimano un onere finanziario per lo Stato di 200 milioni annui a decorrere dal 2023.

Rimborso in alternativa alle detrazioni- L'emendamento del deputato Fenu propone - per le spese veterinarie sostenute gli anni 2023 e 2024- la possibilità di optare per un rimborso in denaro al posto della detrazione spettante sulle spese veterinarie. I criteri del rimborso e le modalità attuative sono demandati a un decreto del Ministro dell'economia e delle finanze. I rimborsi attribuiti non concorrono a formare il reddito  e non sono assoggettati a prelievo erariale. Si prevede allo scopo uno stanziamento pari a 7,5 milioni di euro per gli anni 2024 e 2025
L'emendamento è stato sottoscritto dai deputati pentastellati: Ida Carmina, Gianmauro Dell'Olio, Leonardo Donno e Daniela Torto.

Cash back veterinario- Al fine di incentivare l'utilizzo di strumenti di pagamento elettronici per spese veterinarie, l'emendamento 51.029, propone di riconoscere in favore di chi paga abitualmente le prestazioni veterinarie con strumenti di pagamento elettronici  un rimborso in denaro. Le condizioni e i criteri sono demandati a un decreto del Mef. I rimborsi attribuiti non concorrono a formare il reddito del percipiente per l'intero ammontare corrisposto nel periodo d'imposta e non sono assoggettati ad alcun prelievo erariale. L'individuazione delle spese veterinarie ammesse al beneficio del cash back verrebbero individuate di concerto con il Ministro della Salute. L'onere finanziario è stimato in 350 milioni.
L'emendamento, proposto dal Movimento 5 Stelle, porta la prima firma dell'Onorevole Carmen Di Lauro.

Sostegno alle famiglie con animali- L'emendamento 65.05 (Brambilla et al) - propone di sostenere le famiglie conviventi con uno o più animali d'affezione e contribuire alle spese per l'accudimento e la cura, per l'anno 2021. Si prevede di stanziare  una quota di risorse, pari a 5 milioni di euro,  destinata al riconoscimento di un assegno di importo pari a 150 euro annui per ogni animale detenuto e iscritto nella relativa anagrafe e comunque di importo massimo pari ad euro 450 annui.
 L'assegno è corrisposto a condizione che il nucleo familiare di appartenenza dell'intestatario dell'animale richiedente l'assegno sia in una condizione economica corrispondente a un valore dell'Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)non superiore a 15.000 euro annui. Qualora il nucleo familiare di appartenenza dell'intestatario dell'animale richiedente l'assegno sia in una condizione economica corrispondente a un valore dell'ISEE non superiore a 7.000 euro annui, l'importo dell'assegno  è raddoppiato e comunque di importo massimo pari ad euro 900 annui.

Emendamenti entro i 400 mln di euro - Il pacchetto di emendamenti per gli animali da compagnia fa parte delle 3.024 proposte emendative alla manovra finanziaria. Le risorse sono limitate: per gli emendamenti sarebbero a disposizione poco più di 400 milioni di euro. Un ulteriore sfoltimento, dopo il vaglio di ammissibilità della Commissione Bilancio, dovrebbe salvare 450 emendamenti per portarli fino al a voto dell'Aula. Spetta alle forze politiche "segnalare" quali.

Iter-  Le Commissioni riunite dovranno concludere l'esame della manovra, in sede referente, entro il 18 dicembre. L'esame in Aula avrà inizio martedì 20 dicembre 2022.

Tutti gli emendamenti alla manovra