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INCHIESTA OFFICIUM

Dilaga lo scandalo dopo gli arresti nel cremasco

Dilaga lo scandalo dopo gli arresti nel cremasco

Intercettazioni e nuovi dettagli sui comportamenti dei Veterinari, ai domiciliari da venerdì, con ipotesi di accuse per corruzione. Presentata una interrogazione all'Assessore alla Salute della Regione Lombardia Letizia Moratti. Le indagini della Procura di Cremona delineano un quadro di intimidazioni e soprusi ai danni di alcune Colleghe: "Togli di mezzo le tre veterinarie troppo ficcanaso".  Comunicato del NAS. Ordinanza del Gip. Dichiarazione dell'Anmvi.

«Togli di mezzo le tre veterinarie troppo ficcanaso». Dalle intercettazioni sull'inchiesta Officium emerge un quadro di preoccupazioni per chi fa il proprio dovere e contro i Nas: «Bisogna fargli causa». Lo riporta il quotidiano locale La Provincia di Cremona, che parla di "insofferenza" del capo del distretto veterinario di Crema e del figlio nei confronti dei carabinieri del Nas: «Non ci sono più quelli di una volta».

E inoltre, il fastidio del proprietario del macello  causato dalle giovani veterinarie ficcanaso, «troppo invadenti», da far rimpiangere i veterinari «della vecchia guardia». A svelare fastidi, rimpianti e rapporti di "amicizia" tra controllore e controllato  sono le intercettazioni telefoniche riversate nell’ordinanza, di cui il quotidiano locale riporta alcuni stralci. Come, ad esempio, la telefonata in cui il Dirigente pubblico dice al figlio Veterinario consulente delle aziende finite nell'inchiesta: «Bisogna fargli causa, cioè non è possibile una cosa del genere, cioè ma sono matti.... purtroppo non ci sono più i Nas di una volta... quando riuscivamo a parlarci, si riuscivano a gestire ’ste cose... adesso non si riesce più, questi qua non capiscono niente, sono solo malati di mente ... sono andati. Quando riuscivamo a parlarci ...» .

Durante le indagini, il titolare di uno stabilimento di macellazione appare preoccupato per ulteriori controlli imminenti da parte dei giovani veterinari dell’Ats Valpadana. E delle conseguenti sanzioni. In una intercettazione, si lamenta dell’atteggiamento ritenuto "troppo invadente dei veterinari di Ats più giovani che si differenziano dalla vecchia guardia"-  annota il Giudice per le Indagini Preliminari (Gip) Elisa Mombelli. L’imprenditore esorta il capo del Distretto " a limitare l’invio delle nuove leve presso il suo stabilimento durante la consueta e prevista vigilanza».

L'ordinanza del Gip- L'atto del magistrato Mombelli riferisce di quando tre giovani veterinarie di Ats Val Padana rilevano anomalie allo scarico degli animali in arrivo al macello e posegue riportando la frase intercettata: "Digli a suo papà (il Direttore del Distretto ndr) che non è che noi possiamo sopportarle più quelle donne" (...) "Se mandan lì tutte queste qua, ragazzi, diventa impossibile lavorare...»
«Il rapporto con il Nas di Cremona - evidenzia il gip Mombelli — rappresenta palesemente un nervo scoperto, perché il direttore del distretto veterinario di Crema è sorpreso dal fatto di non essere stato preventivamente informato delle attività dei marescialli dei carabinieri in materia di sicurezza alimentare. Ed è evidente come tale attività possano per lui rappresentare un pericolo nella misura in cui dovessero portare alla luce le sue omissioni e compiacenze verso determinate aziende».
 «In questo modo — prosegue il gip — si spiegano diverse conversazioni nelle quali (il capo Distretto) appare quasi intransigente anche nei confronti di tali aziende. Tuttavia, in quei pochi casi in cui appare esservi fermezza nel chiedere il rispetto delle regole di sicurezza, essa è manifesta solo successivamente agli interventi del Nas ed in ogni caso non risulta che ad essa siano seguiti realmente provvedimenti sanzionatori o anche solo gravosi per i privati».

Il comunicato dei Carabinieri del NAS-  L’indagine ha avuto inizio a seguito della segnalazione di una veterinaria pubblico ufficiale che durante le attività di vigilanza presso un macello nella provincia di Cremona, era stata minacciata dal titolare per aver contestato alcune non conformità. Da questa contestazione era scaturito il trasferimento immediato della veterinaria ad altro incarico ed era emerso un conflitto di interesse in capo al Direttore del Distretto Veterinario perché il figlio era consulente di quel macello. Dalle attività di indagine sono stati documentati numerosi casi di corruzione in cui il Direttore del Distretto Veterinario, informato dal figlio delle numerose e gravi non conformità rilevate nelle aziende private presso cui era consulente, aveva assicurato copertura totale ai vari privati omettendo di intervenire e di emettere i relativi provvedimenti.

Interrogazione al Pirellone- Nel frattempo lo scandalo, sempre più dettagliato da numerosi fonti di stampa, arriva all'Assessore alla Salute della Regione Letizia Moratti. Il consigliere Cinquestelle Marco Degli Angeli ha depositato una interrogazione  nella quale chiede "risposte immediate",  "seri provvedimenti" e chiarimenti sulla Legge 190/2012 che prevede di individuare il responsabile della prevenzione della corruzione.

Dichiarazione di Anmvi- In un comunicato di condanna per gli illeciti ipotizzati dal Gip, l'Anmvi esprime solidarietà e plauso alle Colleghe, evidenziando la necessità di maggiori tutele per i Medici Veterinari che si espongono a tutela della salute pubblica, consentendo l'avvio di indagini giudiziarie.

(Vigilanza veterinaria) Comunicato dei Carabinieri NAS Cremona

Operazione Officium, dichiarazione di ANMVI