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WEBINAR ANMVI ATAV

Il Tecnico Veterinario "è qui per restare"

Il Tecnico Veterinario "è qui per restare"
Quale formazione e quale rapporto di lavoro per il Tecnico Veterinario? Le risposte sono arrivate oggi dal webinar organizzato dall'ANMVI sull'inquadramento contrattuale e sul mansionario del Tecnico Veterinario descritto dal contratto collettivo di lavoro di Confprofessioni. Testimonianze ed esperienze di CCNL applicato alla struttura veterinaria per animali da compagnia.
. Il Tecnico Veterinario è nato dalle esigenze della professione veterinaria ed è qui per restare. Questo il take home message del webinar "Il CCNL che fa per noi" che si è tenuto oggi allo stand ANMVI di ScivacRimini Web in collaborazione con ATAV. Insieme al giuslavorista Francesco Monticelli (Confprofessioni), una platea mista di Medici e Tecnici Veterinari ha ripercorso le tappe della definizione contrattuale del Tecnico Veterinario.

Dal 2015, il Tecnico Veterinario è inserito nel Contratto Collettivo Nazionale delle Libere Professioni siglato da Confprofessioni e dal Ministero del Lavoro; un Allegato del CCNL ne descrive il mansionario e il profilo contrattuale. Il 17 aprile 2015 "è una data storica" per Carlo Scotti, Coordinatore ANMVI: "L'assistenza veterinaria pre-esisteva a questo contratto- ha affermato-  ma non aveva regole e poteva essere affidata a un Medico Veterinario alla gavetta, nel 2021, non può più essere così, serve una assistenza qualificata". Il Tecnico Veterinario dovrebbe essere considerato anche dalle strutture monotitolari: "In un futuro non lontano il rapporto Veteirnari e Tecnici sarà di uno a uno"- ha aggiunto Scotti. Quanto agli oneri stipendiali: "E' contratto equo per le parti, il costo contrattuale va visto dal Veterinario come un investimento per crescere".

 Al webinar odierno hanno portato la loro diretta testimonianza le parti contrattuali del CCNL: il datore di lavoro Enrico Stefanelli (Med Vet) e il Tecnico Veterinario Simone Carpenzano.  "Non è un subalterno e non potrei fare a meno del Tecnico  Veterinario" ha affermato Stefanelli. "E' una figura guidata dal Medico Veterinario ma con una sua autonomia esecutiva nello svolgere mansioni che sono bene definite dal CCNL". Stefanelli ha anche proposto un raffronto con i technicians o nurses nati nei Paesi anglosassoni prima che in Italia, "ma che sono figure molto meno chiare del nostro Tecnico Veterinario che invece ha un contratto e una prassi UNI".

"Ero un operaio generico adesso sono orgoglioso di essere Tecnico Veterinario"- ha raccontato Simone Carpenzano, Tecnico Veterinario ante litteram, oggi inquadrato con il CCNL di Confprofessioni e iscritto ATAV (Associazione Tecnici Assistenti Veterinari). "Non è tanto per le ferie o per la malattia, è proprio l'orgoglio di essere Tecnico Veterinario"- ha ribadito, passando ad un elenco dimostrativo delle proprie attività nella struttura veterinaria, dalle forniture alla preparazione della sala operatoria: "Quando entra il chirurgo deve essere tutto pronto". Noi Tecnici Veterinari, ha proseguito " siamo una figura di tramite fra il Medico e il proprietario, dobbiamo essere empatici, saper gestire lo stress degli animali e anche quello dei proprietari". L'esortazione di Carpenzano ai suoi colleghi è di "non smettere mai di informarsi, studiare e domandare".

Perchè il CCNL e non la partita IVA- Francesco Monticelli ha messo l'accento sulle caratteristiche di un Contratto collettivo di lavoro: "Disciplina i rapporti di lavoro offrendo garanzie ad entrambe le parti, tenendo conto per definizione delle esigenze del datore di lavoro e del lavoratore. O non sarebbe sottoscritto dal Ministero del Lavoro e dalle rappresentanze sociali. Il CCNL di Confprofessioni è il contratto d'elezione per il Tecnico Veterinario sia per la sua larga rappresentatività di comparto sia perchè integrato da un sistema di welfare che garantisce al lavoratore ammortizzatori e forme di assistenza come ad esempio quella sanitaria.
La partita IVA "non resiste a nessuna messa alla prova dei rapporti di lavoro" ha detto Monticelli, facilmente sospettabile di falsa partita IVA e di lavoro subordinato mascherato. Il rapporto a Partita IVA non è in grado di strutturare le mansioni del Tecnico Veterinario "nè in termini funzionali nè di rapporti di lavoro".

La questione delle triennali- In chat alcuni domandano delle possibilità di impiego come Tecnici Veterinari per i laureati triennali. "E' il mercato che determina il profilo che serve e oggi al mercato serve una figura che faccia quello che è descritto nell'Allegato del Contratto"- ha affermato Monticelli. La proliferazione di profili non aiuta l'incontro fra domanda e offerta di lavoro, anzi può determinare un mismatch, ovvero immettere sul mercato profili che non rispondono alle esigenze effettive delle strutture veterinarie.
"La formazione inizia subito dopo la scuola dell'obbligo, in due anni di formazione un giovane è pronto ad entrare nel mondo del lavoro- aggiunge Scotti- per poi continuare a salire di livello nella preparazione con percorsi sempre più avanzati".  Concordano i relatori: un laureato triennale potrebbe non avere le abilità richieste da una struttura veterinaria, ma - ha precisato Scotti- "può essere assunto con il CCNL del Tecnico Veterinario".

Una figura in crescita che richiede uniformità- La Presidente ATAV Irene Bendoni ha insistito sull'importanza di dare uniformità alla figura del Tecnico Veterinario, evitando una proliferazione di profili variegati,  a favore di un profilo unitario e uniforme come quello che si riconosce nel CCNL e nella Prassi UNI che ha ulteriorimente consolidato le caratteristiche e i requisti del Tecnico Veterinario, basandosi sull'Allegato del CCNL. ATAV, ha spiegato Bendoni, fa questo sforzo di uniformità nel curare l'aggiornamento dei suoi iscritti.

Nato dal mercato per il mercato- "' una figura nata da una esigenza della professione, disciplina i rapporti di lavoro e non può non tenere conto delle esigenze del personale. E' un profilo adtto alle esigenze del mercato del lavoro oggi, ma è aggiornabile, dinamico, aperto alle modificazioni della realtà del settore. La scelta di ANMVI, a differenza di altre professioni sanitarie che hanno creato proprie figure ausiliarie, è stata di ricorrere allo strumento contrattuale proprio perchè più intrinsecamente dinamico e aperto a periodici aggiornamenti.

Le presentazioni sono disponibili nella sezione "download" dello stand ANMVI.