• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30808
DAL 30 MARZO AL 28 MAGGIO

Contributo a fondo perduto: on line il modello

Contributo a fondo perduto: on line il modello
Da martedì 30 marzo, i liberi professionisti possono richiedere il contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Sostegni. L’Agenzia delle Entrate fornisce il modulo e spiega le modalità di erogazione delle risorse:  a scelta con bonifico diretto sul conto corrente o sotto forma di credito d'imposta. C'è tempo fino al 28 maggio, ma è bene affrettarsi. Contributo fino ad esaurimento del plafond di 11miliardi.



Con il provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, si attua il Decreto 41/2021 (cd Sostegni) che stanzia 11 miliardi di euro da redistribuire, a fondo perduto, fra le Partite IVA titolari di attività di impresa o che esercitano la professione in forma autonoma,  il cui reddito sia calato almeno del 30% a causa della pandemia. Il contributo individuale va da un minimo di 1000 euro (per le persone fisiche) a un massimo di 150mila euro ed è calcolato per scaglioni di riduzione del reddito. Il contributo è esente da imposte sui redditi e da Irap.
Le Entrate pubblicano anche il modello per farne richiesta e le istruzioni di compilazione.

Quando- La finestra temporale per inoltrare l'istanza va dal 30 marzo al 28 maggio 2021. L'istanza va inviata alle Entrate, anche tramite un intermediario, utilizzando i canali telematici dell’Agenzia o mediante la piattaforma web messa a punto da Sogei, disponibile nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet delle Entrate.
L’orario di apertura del canale sarà presto comunicato on line.
Vi si accede con le credenziali dell’identità digitale Spid, della carta d’identità elettronica (Cie), Entratel/Fisconline o carta nazionale dei servizi (Cns)
Se la domanda viene scartata se ne può presentare un’altra entro il 28 maggio.

Accredito sul conto corrente- In caso di scelta di accredito tramite bonifico bancario, il codice fiscale e l'IBAN fornito dal richiedente saranno comunicati a banche, Poste Italiane, Istituti di moneta elettronica, Istituti di pagamento, "per verificare che il richiedente sia intestatario o cointestatario del conto su cui verrà erogato il contributo stesso".
È necessario che l’Iban si riferisca a un conto corrente intestato o cointestato al richiedente identificato col codice fiscale.

Credito d'imposta-Il contributo a fondo perduto può essere fruito sotto forma di credito d'imposta, uno "sconto fiscale" da portare in compensazione tramite il modello F24. La presentazione è possibile soltanto utilizzando i servizi telematici delle Entrate: sarà presto istituito un codice tributo ad hoc.

L'opzione fra accredito bancario/postale e credito d'imposta è irrevocabile.

Sotto i 10milioni di euro-  Il contributo a fondo perduto è riservato:
- a chi nel corso del 2019 ha conseguito ricavi o compensi sotto i 10 milioni di euro
- ha subito  durante il 2020 un calo mensile medio del fatturato e dei corrispettivi di almeno il 30 per cento rispetto all’anno precedente.
- a chi ha iniziato l’attività a partire dal primo gennaio 2019 il contributo spetta anche senza il calo di fatturato o dei corrispettivi del 30 per cento.

DECRETO-LEGGE 22 marzo 2021, n. 41
Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19.
Sono esclusi coloro che hanno cessato la partita Iva prima del 23 marzo e i soggetti che l’hanno aperta da oggi 24 marzo.

Calcolo del contributo- Il Governo ha individuato cinque fasce parametrate sul volume d’affari del 2019. I contributi sono calcolati su:
- 60 per cento della perdita media mensile per fatturati sotto i 100 mila euro;
- 50 per cento fra 100 mila e 400 mila euro;
-40 fra 400 mila e 1 milione;
-30 fra 1 e 5 milioni; 20 per cento fra 5 e 10 milioni.

Controlli- Se il contributo non spetta, oltre a recuperarlo il Fisco può sanzionare l'interessato fino al 200% dell'importo. Dal punto di vista penale si configura il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.