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IPPICOLTURA

Pdl Gadda: intenti lodevoli, sfruttare anche iter in corso

Pdl Gadda: intenti lodevoli, sfruttare anche iter in corso
Richieste dalla XIII Commissione Agricoltura, le osservazioni inviate da ANMVI e SIVE sulla pdl Gadda fanno leva sugli aspetti sanitari dell'ippicoltura. Dalla proposta di legge non emerge la centralità del Medico Veterinario. Non mancano aspetti lodevoli. Ma l'urgenza in cui versa il settore richiede interventi rapidi: per risollevarlo è opportuno sfruttare i provvedimenti in corso di emanazione.

E' apprezzabile lo spirito che ha animato i Legislatori- e in particolare l’On Maria Chiara Gadda (Italia Viva), prima firmataria della pdl 2531 "che ha il merito di riportare gli equidi al centro dell’attenzione parlamentare". ANMVI  e SIVE hanno inviato oggi una nota di osservazioni per la XIII Commissione Agricoltura della Camera, centrando le osservazioni sugli aspetti di sanità veterinaria e invitando i deputati firmatari a considerare l’opportunità di inserire alcune proposte all’interno di provvedimenti in via di emanazione come la Legge di Bilancio, il DDL Riproduzione Animale, l’adeguamento nazionale ai regolamenti europei di sanità animale (Reg 2016/429) e sui medicinali veterinari  (Reg. 2016/6) nonché il cosiddetto Recovery Plan.

La nota è firmata da Andrea Brignolo, Vicepresidente ANMVI (Settore Equini) e da Rodolfo Gialletti, Presidente della Società Italiana Veterinari per Equini (SIVE).

Aspetti sanitari veterinari- Suggerendo una maggiore attenzione agli aspetti di salute e benessere degli equidi, la nota evidenzia che il Medico Veterinario rappresenta una figura costante e imprescindibile per ogni equide. Dalla pdl in oggetto, la fondamentale centralità del Medico Veterinario non emerge. E’ necessario invece  rilevare l’importanza della sorveglianza veterinaria delle malattie degli equidi, della gestione del medicinale veterinario, a cura del Medico Veterinario, attraverso una regolamentazione che concilia l’esigenza terapeutica con quella di un impiego razionale delle sostanze consentite.
La nota accenna anche al processo di digitalizzazione in atto, attraverso l’emissione elettronica della ricetta medico-veterinaria (operativa dall’aprile del 2019) e alle banche dati informatizzate (BDE e Anagrafe Equina) che richiedono ulteriori sforzi di interoperabilità e di perfezionamento funzionale, con riflessi sulla piena aderenza ai regolamenti europei sull’identificazione e la regolare detenzione (passporto equino) degli equidi.

Esclusiva veterinaria- ANMVI e SIVE rimarcano che tutte le attività indicate alla lettera b dell’articolo 1 (i.e. l'attività delle stazioni di fecondazione pubbliche o private e l'assistenza e la gestione della produzione del seme) sono di esclusiva competenza dei Medici Veterinari inclusa la pratica dell’inseminazione artificiale.

Disciplina della riproduzione animale- I primi di novembre la Conferenza Stato Regioni ha raggiunto l'intesa sullo schema di decreto legislativo "Attuazione della disciplina della riproduzione animale". Il decreto mantiene alcune criticità già esposte ai Dicasteri di competenza. ANMVI e SIVE fanno ad esempio notare che  nel decreto non è prevista la supervisione di un Medico Veterinario nei centri di raccolta degli embrioni; che la scheda qualitativa che accompagna il seme congelato è prevista, ma solo su richiesta dell’acquirente; che non è stato informatizzato il CIF (Certificato di Intervento Fecondativo) non solo per esigenze di semplificazione ma anche per garantire maggiore accuratezza di compilazione ed efficacia di controllo.

Essenziali anche in lockdown- Brignolo e Gialletti ricordano che durante il lockdown di primavera, la Ministra Teresa Bellanova ha opportunamente e tempestivamente segnalato le attività essenziali (fra cui le cure veterinarie) che non potevano essere sospese per non compromettere la salute e il benessere degli equidi e il patrimonio equino nazionale

Depauperamento del patrimonio equino- Il riassetto del comparto ippico italiano risale al Collegato Agricolo del 2016 (LEGGE 28 luglio 2016, n. 154) che delegava il Governo a riformare e rifinanziare il comparto. I tempi per l'esercizio della delega di Governo sono colpevolmente scaduti. Tuttavia, le osservazioni che ANMVI avanzò in quel contesto non hanno perso la loro attualità ed urgenza, in particolare il progressivo e inarrestabile depauperamento del patrimonio equino nazionale che si è consumato sotto gli occhi di tutti anche delle autorità preposte alla sua tutela.

Il cavallo al centro- A differenza di altri Paesi, il nostro non ha abbastanza compreso che è il cavallo la risorsa del comparto. In questi anni, invece, il patrimonio equino è stato compromesso, la riproduzione si è arenata, la natalità è crollata. Un rilancio dovrà invertire questa tendenza attraverso finanziamenti e un recupero etico fondato sul benessere del cavallo e sul valore della relazione uomo-cavallo. Siamo convinti che la riqualificazione del comparto debba fare perno sulla salute, la tutela e il benessere del cavallo atleta e che il rilancio d'immagine dell'ippica non possa che passare da qui".

Ricadute economiche e medico-scientifiche
- A differenza di altri Paesi il patrimonio equino italiano non è avvertito come risorsa produttiva del Paese. L’Italia presenta una evidente inadeguatezza nazionale di fronte alle soluzioni adottate da altri Paesi europei dove l'industria delle corse e tutto l'indotto produttivo ed occupazionale sono tenuti in ben altra considerazione. Tutto ciò ha ricadute sulle anagrafi e sulla ricerca scientifica e medico veterinaria, dato che è il cavallo atleta a stimolare e trainare l'avanzamento scientifico della medicina veterinaria e la tutela degli equini.

Contesto Europeo e possesso responsabile- E’ notoria la difficoltà di garantire all’equide garanzie di salute, benessere, qualità e durata della vita dell’equide stesso. E’ altrettanto notorio che il possesso responsabile unito a problemi economici- è penalizzato quando non disincentivato. Alcuni Paesi, compresa l’Italia conoscono il fenomeno del randagismo equino. Per questo il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione alla quale il Legislatore nazionale potrebbe ispirarsi.

Un sistema Fiscale più equo- ANMVI e SIVE ricordano la richiesta dell’IVA Agevolata (10%) sulle cure veterinarie  e quanto alla detrazione fiscale delle spese veterinarie la norma andrebbe precisata nel senso di includere tutti gli equidi detenuti senza finalità di lucro, superando alcuni fraintendimenti specialmente legati al concetto di “equitazione”.

Ippoterapia e attività educative con equidi- Gli Interventi Assistiti dagli Animali (IAA) includono attività terapeutiche (es. riabilitazione equestre) recentemente ammesse all’esenzione da IVA. Lo sviluppo di queste attività- collegato ad attività di carattere socio-educativo e ambientale rappresentano un potenziale di sviluppo per il patrimonio equino del tutto sottovalutato.

Crisi da Covid- 19- La pandemia da COVID-19 ha drammaticamente impattato sul comparto equino di tutta Europa. Alla XII Commissione è stato evidenziato il documento di analisi The impact of the Covid-19 crisis on the equine industry and the necessary adaptations prodotto dalla FEEVA (Federazione Europea Veterinari per Equini).

Un canale di finanziamento ad hoc non risulta invece contemplato dal Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (Recovery Fund). In linea con la pdl Gadda, ANMVI e SIVE suggeriscono di  integrare il settore degli equidi nella PAC (Politica Agricola Comune) e nei canali di finanziamento della salute e del benessere animale nell’ambito dei Fondi per lo Sviluppo Rurale.

Alla Camera una pdl per rilanciare l'ippicoltura