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IL CASO IN TOSCANA

Infezione da Lyssavirus, prime valutazioni e provvedimenti

Infezione da Lyssavirus, prime valutazioni e provvedimenti
Primo caso in Italia di encefalite da Lyssavirus in un gatto di proprietà, residente ad Arezzo. Il Centro Nazionale di Referenza per la Rabbia ha confermato l'infezione. Nessuna trasmissione da animale a uomo nè morsicature pregresse. Ipotesi di infezione da predazione di specie migratoria. Due ordinanze comunali e una task force Ministero-Regione Toscana. Comunicato Stampa ANMVI.


Il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli ha emanato due ordinanze contingibili e urgenti, in via cautelativa a tutela della salute pubblica. I provvedimenti fanno seguito al decesso di un  gatto adulto che, dopo aver morso la sua proprietaria, è risultato affetto da Lyssavirus: la conferma è arrivata dal Centro di Referenza Nazionale per la Rabbia dell'IZSVE. Il dipartimento Igiene Pubblica dell'Asl Toscana Sud Est di Arezzo ha preso in carico le persone entrate in contatto con il gatto risultato positivo al Lyssavirus. Le persone esposte, morsicate o che hanno manipolato il gatto sono state sottoposte ai trattamenti di profilassi antirabbica.

Probabile infezione da predazione di specie migratoria- "L'indagine epidemiologica non ha evidenziato fattori di rischio significativi- scrive una nota della Federazione degli Ordini della Toscana firmata dalla Presidente Faustina Bertollo. "Il gatto non si è spostato dall'Italia  e non si ha notizia di morsicature pregresse. Il tipo di virus isolato, e le segnalazioni pur rare di spillover verso altre specie, uomo compreso, è suggestivo di una infezione legata alla predazione. Alcune specie di pipistrello sono migratorie, riuscendo a spostarsi da zone endemiche centro europee, anche nel nostro Paese. Ad oggi, non si registrano altri soggetti malati, anche negli animali conviventi con il soggetto malato".

Ordinanza di isolamento e sequestro degli animali conviventi-  Con la prima ordinanza, il Sindaco ha disposto il sequestro degli altri animali della proprietaria del gatto deceduto: un cane, un gatto e tre gattini lattanti. Il Sindaco ne ha ordinato il contestuale affidamento in custodia presso il canile comunale od altra idonea struttura equipollente. Nel frattempo- fino al termine delle operazioni di trasferimento- la proprietaria è tenuta a mantenere gli animali indicati in custodia ed in isolamento presso la propria abitazione, situata al di fuori del centro urbano.

Ordinanza generale per la cittadinanza- Fino al 27 agosto compreso, i cani, anche se muniti di museruola, non possano circolare se non condotti al guinzaglio; i cani accalappiati rinvenuti vaganti non siano restituiti ai possessori se non abbiano subito favorevolmente il periodo di osservazione di 6 mesi, riducibili a 2 qualora vengano sottoposti a vaccinazione antirabbica postcontagio con le modalità stabilite dal Regolamento di Polizia Veterinaria (DPR 8 febbraio 1954, n. 320, art. 87) e con addebito delle spese agli stessi possessori.
I possessori di cani devono segnalare immediatamente all'autorità comunale l'eventuale fuga dei propri cani ovvero il manifestarsi in essi di qualsiasi sintomo che possa far sospettare l'inizio della malattia come ad esempio cambiamento d'indole, tendenza a mordere, manifestazioni di paralisi, impossibilità della deglutizione".

Un caso nuovo- Il virus isolato (West Caucasian Bat Lyssavirus) è un virus rabbia correlato, potenzialmente zoonotico. stato rinvenuto una sola volta, a livello mondiale, in un pipistrello del Caucaso nel 2002, senza che ne fosse mai stata confermata la capacità di infettare animali domestici o l’uomo. La tipicità e la novità del caso hanno determinato la costituzione presso il Ministro della salute, di concerto con la Regione Toscana, di un gruppo tecnico scientifico che si è già riunito oggi, con la partecipazione di esperti e istituzioni locali e nazionali.
Sulla base dell’esperienza maturata da casi simili in altri Paesi, per virus analoghi - fanno sapere dal Ministero della Salute - la capacità di trasmissione dal serbatoio naturale ad un’altra specie rappresenta un evento estremamente limitato, a cui non fa seguito una diffusione epidemica. Attualmente, non ci sono evidenze di trasmissione da animale a uomo.
"Siamo in costante contatto con il Ministero per monitorare la situazione, che è sotto controllo - dice l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi - Questa è la dimostrazione che il nostro sistema funziona bene, perché abbiamo individuato il caso immediatamente e messo subito in atto tutte le misure necessarie".

Lyssavirus: caso di efficiente sorveglianza non di allarmismo