• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30945
L'EMENDAMENTO

DL Rilancio, credito d'imposta per le spese veterinarie

DL Rilancio, credito d'imposta per le spese veterinarie
Un credito d’imposta pari al 60% delle spese sostenute e documentate nel 2020 per la cura e l'assistenza degli animali d'affezione. Lo prevede un emendamento al Decreto Rilancio presentato dall'On Francesca Flati (M5S): "Saranno prese in considerazione prestazioni veterinarie di diagnosi, interventi medici, acquisto di medicinali e tutto ciò che serve a garantire il benessere e la salute degli animali d'affezione".


Agevolare il sostentamento e la cura degli animali d’affezione. Questo l'obiettivo dell'emendamento al Decreto Rilancio presentato dall'On Francesca Flati (M5S), che introduce un
credito di imposta pari al 60% delle spese sostenute e documentate nel 2020. Il credito sarà utilizzabile attraverso la dichiarazione dei redditi. Tra i Cinquestelle co-firmatari della proposta, c'è anche la parlamentare veterinaria On Doriana Sarli.

Il vantaggio-  "Saranno prese in considerazione prestazioni veterinarie di diagnosi, interventi medici, acquisto di medicinali e tutto ciò che serve a garantire il benessere e la salute dei nostri piccoli amici- spiega l'On Flati.  Il credito potrà essere utilizzato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento della spesa, fino ad un massimo di 500 euro per ogni animale di affezione, nel limite complessivo di 1.000.000 euro per l'anno 2020.
Sarà un provvedimento dell'Agenzia delle Entrate a stabilire le modalità di applicazione e di fruizione del credito d'imposta.

I beneficiari- “Associazioni, privati e volontari, nel lockdown hanno dovuto badare non solo a loro stessi e alle proprie famiglie, ma anche alla cura e al sostentamento dei propri animali di affezione, affrontando problemi come il rallentamento delle pratiche di adozione e l’impegno di spese importanti- spiega la parlamentare. "In questo modo potremmo prevenire anche eventuali casi di abbandono o di mancanza di cure dovute a problemi economici connessi alla chiusura delle attività dei mesi scorsi. Una svolta che porta la firma del MoVimento 5 Stelle e di anni di battaglie storiche fuori e dentro il Parlamento, per la tutela degli animali e del loro benessere”, dichiara Flati.

L'emendamento è tra quelli segnalati per l'accoglimento. L'iter di conversione in legge è in corso alla Camera dei Deputati.

Il testo dell'emendamento
ART. 105-bis - (Credito di imposta per la cura e l'assistenza degli animali di affezione)
1. Al fine di favorire i livelli essenziali di assistenza e cura degli animali di affezione, ai volontari e privati che alle organizzazioni che operano nel mondo dell'accudimento degli animali da compagnia, ai privati e volontari che possiedono o hanno in cura animali di affezione, spetta un credito d'imposta in misura pari al 60 per cento delle spese sostenute e documentate nel 2020 per le prestazioni veterinarie di diagnosi, interventi medici, cura e riabilitazione e per l'acquisto di medicinali e dispositivi medici atti a garantire la tutela del benessere e della salute degli animali di affezione. Il credito d'imposta spetta fino ad un massimo di 500 euro per ciascun animale di affezione, nel limite complessivo di 1.000.000 euro per l'anno 2020.
2. Il credito d'imposta è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta di sostenimento della spesa ovvero in compensazione, ai sensi dell'articolo 17
del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. Non si applicano i limiti di cui all'articolo 1, comma 53, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e di cui all'articolo 34 della legge 23
dicembre 2000, n. 388. Il credito d'imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell'imposta regionale sulle
attività produttive.
3. Con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono stabiliti i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d'imposta, al fine del rispetto del limite di spesa di cui al comma 1.
4. All'onere derivante dal presente articolo, pari a 1.000.000 di euro per l'anno 2020, si provvede a valere sul Fondo di cui al comma 5 dell'articolo 265.Conseguentemente, al comma 5 dell'articolo 265 sostituire le parole "800 milioni" con le seguenti: "799 milioni"
Flati, Sarli, Nesci, D’arrando, Sportiello, Lapia, Loreflce, Faro, Testamento, Papiro, Corneli