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COMUNICATO ANMVI

Decreto Scuola: più cattedre ai laureati in Veterinaria

Decreto Scuola: più cattedre ai laureati in Veterinaria
Il Decreto Scuola sia l'occasione per ampliare le classi di concorso a cui possono accedere i laureati in Medicina Veterinaria.  Lo chiede il Presidente dell'ANMVI ai Ministri Azzolina e Manfredi e ai Deputati impegnati nell'iter di conversione in legge. Nessun costo per la spesa pubblica: è dal 2012 che si chiede soltanto di rimediare ad una grave discriminazione e di riconoscere il diritto di accesso ai concorsi.


Chiediamo che il Governo e il Parlamento colgano l'occasione del cosiddetto "Decreto Scuola" per sanare una grave discriminazione realizzata, in danno dei Laureati in Medicina Veterinaria, dal recente DPR 14 febbraio 2016 n. 19 che ha riordinato le classi di concorso a cattedre. Lo scrive il Presidente dell'ANMVI, Marco Melosi, ai Ministri dell'Istruzione e dell'Università, Lucia Azzolina e Gaetano Manfredi.

Da molto tempo, ANMVI e FNOVI fanno presente al Dicastero di Viale Trastevere che ai Laureati in Medicina Veterinaria è incomprensibilmente precluso l'accesso a numerose materie di insegnamento. Un vulnus a cui non ha posto rimedio l'ultima riforma delle classi di concorso, nel 2016.

"La modifica che chiediamo di inserire nel Decreto Scuola- scrive Melosi-  non avrebbe nessuna incidenza sulla spesa pubblica, ma metterebbe Laureati in Medicina Veterinaria nelle condizioni di poter legittimamente aspirare a materie di insegnamento del tutto coerenti con il loro profilo di studi universitari.

La situazione oggi- Attualmente, la laurea in Medicina Veterinaria permette di accedere soltanto alla classe di concorso A-52 Scienze, tecnologie e tecniche di produzioni animali (ex 74/A, Zootecnica e scienza della produzione animale) per un limitato ambito di insegnamento negli Istituti Tecnici e Professionali (qui la tabella delle classi e delle lauree). Per contro, a numerose altre lauree è consentito un ventaglio di classi di concorso più ampio e sovrapponibile a quello negato ai Medici Veterinari.

Ulteriori classi di insegnamento- L'ANMVI rinnova la richiesta ampliare l'accesso alle classi di concorso e alle pertinenti sedi di insegnamento, quali ad esempio: Chimica agraria, Chimica e tecnologie chimiche, Educazione tecnica, Scienza degli alimenti (classe 59/A), Scienze matematiche, fisiche e naturali, Scienze naturali, Chimica, Geografia, Filopatologia, Entomologia agraria, Microbiologia, ecc. e ogni ulteriore classe risulti coerente con i piani di studio universitari dei laureati in Medicina Veterinaria (LS-47 e LM 42).

Una questione non solo occupazionale- Non si tratta di una mera rivendicazione occupazionale, fa notare Melosi, "nonostante i dati dell'impiego e della remuneratività di categoria (reddito zero per circa 3.380 Medici Veterinari, fonte: FNOVI) possano bastare a sensibilizzare il Governo e il Parlamento". "Si tratta anche di considerare che i Ministeri dell'Università e dell'Istruzione disconoscendo le conoscenze accademiche acquisite dal Laureato in Medicina Veterinaria, privano i percorsi scolastici di saperi confacenti con le nuove politiche educative emergenti basate sull'intrinseco rapporto fra salute, uomini, animali e ambiente".

Il Presidente dell'ANMVI ricorda infine che resta inevasa una interrogazione parlamentare presentata in marzo dalla Senatrice Caterina Biti con riguardo a questa problematica. L'auspicio è di una rinnovata sensibilità del Governo e del Parlamento. Risale al 2012, la prima proposta di legge per aumentare le cattedre dei Medici Veterinari, la presentarono gli onorevoli veterinari Gianni Mancuso e Rodolfo Viola.


Disegno di legge S. 1774 (testo approvato dal Senato) - cd Decreto Scuola