• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30964
9° RAPPORTO EMA/ESVAC

ESVAC, le vendite di antimicrobici sono scese del 32%

ESVAC, le vendite di antimicrobici sono scese del 32%
L'EMA ha pubblicato il nono rapporto annuale sulla sorveglianza europea del consumo di antimicrobici veterinari (ESVAC). L'Agenzia Europea dei Medicinali, per la prima volta, enfatizza i risultati di un impegno costante all'utilizzo prudente. "Precipitano" le polimixine, una delle classi di antibiotici di importanza critica. In  calo anche le cefalosporine di 3° e 4° generazione.

Tra il 2011 e il 2017, le vendite di antimicrobici veterinari in Europa sono diminuite del 32%. Il dato è contenuto nel nono Rapporto di ESVAC (European Surveillance of Veterinary Antimicrobial Consumption) pubblicato oggi. Il Rapporto analizza i dati trasmessi ad ESVAC, nel 2017, da 31 Paesi europei, per tutte le specie animali da produzione alimentare, compresi i cavalli.

Oltre ad un costante calo nelle vendite complessive, il nuovo Rapporto ESVAC evidenzia anche una progressiva riduzione anche degli antimicrobici considerati "critici" per il trattamento dei pazienti umani, in quanto le malattie infettive possono essere le stesse o molto simili nell'uomo e negli animali e possono essere trattate con gli stessi medicinali. In particolare, sono scese le vendite di due classi di antibiotici di importanza "critica": le polimixine (precipitate del 66%) e cefalosporine di 3a e 4a generazione, le cui vendite  sono diminuite di oltre il 20%.

Lo dice l'EMA- I risultati del rapporto confermano la tendenza al ribasso osservata negli ultimi anni e mostrano che gli orientamenti dell'UE e le campagne nazionali che promuovono l'uso prudente degli antibiotici negli animali per combattere la resistenza antimicrobica stanno avendo un effetto positivo.
A motivare il calo delle vendite, a detta degli stessi Paesi aderenti ad ESVAC, sono tre generi di intervento: promozione culturale dell'uso responsabile, restrizioni d'impiego o di target di riduzione per alcune categorie di antimicrobici e, infine, variazioni nella demografia animale.

Qualità dei dati-  L'EMA invita ad osservare i dati in chiave tendenziale, per incoraggiare il proseguimento delle strategie nazionali, ma evidenzia l'incomparabilità dei dati fra i vari Paesi, date le differenze nei modelli di vendita, nella composizione della popolazione animale e nei sistemi di produzione in vari Paesi. Considerevoli, inoltre, le differenze fra i vari agenti antimicrobici in termini di dose giornaliera, forma farmaceutica e durata del trattamento.
Nel 2017, la Danimarca e la Svezia sono stati gli unici due Paesi che hanno fornito dati di prescrizione e non di vendita. In tutti i 31 Paesi, gli antibiotici veterinari sono soggetti ad obbligo di ricetta.

La FVE parla di "risultati impressionanti", merito di azioni volte all'uso responsabile come campagne di sensibilizzazione, linee guida e documenti politici. La Federazione dei Veterinari Europei si congratula con tutti gli attori "che sono riusciti a garantire una buona salute e il benessere animale attraverso un uso responsabile degli antimicrobici".

Fact sheets

pdfOVERALL_SALES_BY_COUNTRY_copy.pdf61.61 KB

European countries increase commitment to responsible antibiotic use in animals

Sales of veterinary antimicrobial agents in 31 European countries in 2017