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INDENNE DA SETTE ANNI

Rabbia: confermato un caso a Ceuta, Madrid valuta misure

Rabbia: confermato un caso a Ceuta, Madrid valuta misure
Le autorità sanitarie spagnole hanno confermato un caso di rabbia in un cane a Ceuta, sullo Stretto di Gibilterra. La Spagna, Paese indenne dal 1978, non registrava un caso di rabbia da sette anni. Diffuso un comunicato alla popolazione: nessun allarmismo, il cane non era un randagio. Prorogata la campagna di profilassi gratuita. Non si escludono misure di portata nazionale.


Il Laboratorio nazionale di riferimento ha confermato la positività alla rabbia in un meticcio 3 mesi. Il campione era stato inviato al Laboratorio madrileno il 19 giugno scorso. Le autorità sanitarie e amministrative della città autonoma di Ceuta invitano la popolazione ad evitare allarmismi, dal momento che il cane non era un randagio ed era sotto stretto controllo.  La positività fa comunque notizia, essendo il primo caso dopo sette anni di totale assenza della malattia. La Spagna è Paese indenne dal 1978, con l'eccezione di un caso di rabbia nel 2013.

Nella città di Ceuta era già in corso una campagna antirabbica che è stata prorogata fino al 29 giugno, gratuita e obbligatoria per tutti i cani, gatti e furetti. Il Ministero della Salute spagnolo ha annunciato che, nei prossimi giorni, incontrerà gli amministratori e i cittadini della città di Ceuta per stabilire le misure più appropriate. Non si esclude l'attivazione del 'Piano di emergenza per il controllo della rabbia negli animali domestici in Spagna', a livello statale. Potrebbero essere previste campagne di vaccinazione straordinarie, l'intensificazione delle attività di recupero dei randagi , controlli e misure di prevenzione in favore dei  professionisti esposti alla zoonosi.

Intanto, nella cittadina autonoma le autorità ricordano che  sono già in vigore norme di possesso degli animali da compagnia che impongono l'uso del guinzaglio non estensibile. Le autorità sanitarie e cittadine ricordano inoltre ai proprietari di animali correttamente vaccinati, identificati e registrati che non sono sottoposti a restrizioni di movimento salvo in caso di viaggio in Marocco.

Le autorità spagnole ricordano che secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il 95% dei casi di rabbia nell'uomo è trasmesso dal morso di cani.