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COMMISSIONE BILANCIO

Approvato il principio dell'equo compenso

Approvato il principio dell'equo compenso
Tutti i committenti, siano enti della Pubblica Amministrazione o soggetti privati, dovranno riconoscere ai professionisti un equo compenso. L'ha annunciato il Presidente della Commissione Lavoro, Maurizio Sacconi, al congresso di Confprofessioni in corso a Roma.

Con il parere favorevole del Governo, un emendamento al decreto fiscale introduce il principio dell'equo compenso ai professionisti. L'emendamento, approvato stanotte in Commissione Bilancio, è da oggi all'esame dell'Assemblea del Senato, per un passaggio parlamentare rapido e quasi scontato. Il decreto legge fiscale dovrà essere approvato definitivamente entro fine anno.

Relatore in Assemblea è il Senatore Silvio Lai, che riferirà il parere favorevole della Commissione Bilancio, del Ministero della Giustizia, del Ministero dell'Economia e delle Finanze (Ragioneria Generale) sull'equo compenso.

Allargamento a tutte le professioni- L'emendamento (Equo compenso nei rapporti fra liberi professionisti e lavoratori autonomi nelle prestazioni rese a favore delle Pubbliche Amministrazioni e nell'ambito di appalti pubblici) estende il principio dell'equo a tutte le professioni, sia quelle ordinistiche sia quelle non regolamentate, secondo un orientamento legislativo maturato in Commissione Lavoro, dove il  Senatore Maurizio Sacconi, aveva presentato una proposta di legge ad hoc. Ed è stato proprio il Senatore Sacconi ad annunciare questa mattina, al congresso di Confprofessioni, l'accelerazione impressa dalla Commissione Bilancio sulla misura per i professionisti.

Il principio dell'equo compenso- Per "equo compenso" si intende un compenso economico proporzionato alla durata, alla quantità e alla complessità del lavoro svolto, avendo riguardo al contenuto della prestazione, al livello di esperienza professionale richiesta e ai costi di produzione necessari per lo svolgimento della prestazione.

Riferimento ai parametri- Per le professioni regolamentate in ordini, e collegi, i parametri di equità dei compensi (per ogni singola professione) non possono  essere inferiori ai valori stabiliti dai decreti recanti la determinazione dei parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi.
I parametri di equità costituiscono i livelli minimi dei compensi delle attività professionali, a cui la Pubblica Amministrazione deve attenersi nel conferimento dei relativi incarichi.

"Finalmente accolte le nostre richieste".  «Una vittoria per tutti i professionisti». Dal palco dell’Auditorium Antonianum a Roma, dove è in corso il Congresso nazionale dei professionisti, il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, esprime soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento sull’equo compenso, licenziato ieri dalla Commissione Bilancio del Senato. L’equo compenso a tutti i professionisti, non solo agli avvocati, è stata una delle nostre principali richieste al Governo e Parlamento che oggi trova una conferma certamente positiva» dichiara Stella. «Ancor più significativa la sua estensione ai rapporti tra professionisti e pubblica amministrazione, sul quale abbiamo condotto una battaglia a tutto campo. Adesso si tratta di monitorare i passaggi successivi e, se possibile, migliorarlo negli aspetti tecnici».

“L’emendamento – dichiara il Ministro della Giustizia Andrea Orlando–  introduce nel nostro ordinamento il principio che la Pubblica amministrazione debba riconoscere un compenso equo ai professionisti”.  “E’ un impegno – conclude Orlando – che ho preso con tutti i professionisti italiani per sradicare quello che ho più volte definito come un vero e proprio ‘caporalato intellettuale’; un impegno che seppur con fatica e tra mille resistenze, stiamo portando avanti e che approveremo prima della fine della legislatura. Lo dobbiamo ai professionisti italiani”.