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BENESSERE E TRACCIABILITA'

Cani e gatti, l'Italia valuta la proposta della UE

Cani e gatti, l'Italia valuta la proposta della UE
Il regolamento europeo sul benessere dei cani e dei gatti, il primo nella storia dell'Unione Europea, è all'esame degli Stati Membri. Il Governo italiano ha trasmesso le proprie osservazioni al Parlamento dove è iniziato l'esame del testo. "Oneri di spesa non associati ad un reale beneficio per gli animali".

La Commissione XIV della Camera, Politiche dell'Unione Europea, ha iniziato l'esame della proposta di regolamento europeo relativo al benessere dei cani e gatti e alla loro tracciabilità.  Il relatore On Calogero Pisano (Noi Moderati) ha illustrato il testo e la relazione del Governo. Quest'ultima contiene alcuni rilievi critici che richiedono"approfondimenti", afferma l'On Alessandro Giglio Vigna, Presidente della Commissione.

Obiettivi- L'intento della Commissione è di definire un quadro comune dell’UE per il benessere di cani e gatti detenuti a scopo commerciale: garantire norme minime comuni per l’allevamento, la detenzione e l’immissione sul mercato di cani e gatti allevati o detenuti in stabilimenti; migliorare la tracciabilità dei cani e dei gatti forniti o immessi sul mercato dell’Unione, anche messi in vendita o offerti in adozione tramite piattaforme online. E' esclusa dal campo di applicazione del regolamento la detenzione nelle abitazioni a scopo privato d'affezione e compagnia. Per la stesura del regolamento, la Commissione si è basata su un corposo studio di EFSA, il primo in assoluto sul benessere dei cani e dei gatti allevati, che ha passato in rassegna tutta la letteratura scientifica in materia.

Italia in posizione di avanguardia- Sulla proposta, l'Italia ha già avanzato alcune osservazioni in sede europea, alcune di tipo formale come l'esigenza di concordanza delle definizioni con il vigente regolamento sulle malattie animali trasmissibili e la normativa italiana. In generale, la normativa italiana è fra le più avanzate e per molti aspetti è già al passo con il futuro regolamento. In particolare, lo Stato italiano garantisce "condizioni più restrittive e attente al benessere animale" quali il divieto di mutilazioni estetiche e l’identificazione e registrazione dei cani "in vigore da molti anni".

Costi-benefici- Tuttavia, per il Governo alcune delle novità proposte "potrebbero comportare per gli allevatori significativi oneri di spesa non associati ad un reale beneficio per gli animali" tra queste le misure in termini di temperature e di alloggiamento. In merito, il Governo annuncia l’intenzione di proporre che tali misure (metri quadrati e gradi centigradi) abbiano "carattere indicativo di buone pratiche e non cogente". L'Italia ha anche presentato osservazioni sostanziali sulle caratteristiche strutturali previste per gli allevamenti in ordine a misure e temperature. Nella sua relazione al Parlamento il Governo ha anche annunciato di avere suggerito di aggiungere nuovi indicatori, sia fisici che comportamentali, di benessere, basati sulle condizioni degli animali. 

Oneroso il "riconoscimento" degli allevamenti - Il Regolamento prevede che a decorrere da cinque anni dalla data di entrata in vigore, gli allevatori dovranno essere riconosciuti dall’autorità competente prima di poter vendere i propri cuccioli. Il rilascio di un certificato di riconoscimento è subordinato allo svolgimento di un’ispezione preliminare che confermi il rispetto dei requisiti previsti dal regolamento. Nella relazione trasmessa alle Camere, il Governo ha osservato che il riconoscimento degli allevamenti, anziché solo la registrazione,  implica maggiori oneri per l’autorità competente (ASL) per l’effettuazione dei controlli propedeutici. 

Iter- Gli Stati Membri partecipano alla formazione del diritto dell'Unione Europea nella cosiddetta "fasce ascendente". Dal Parlamento italiano potranno quindi arrivare a Bruxelles osservazioni (principio di sussidiarietà) sull'iniziativa della Commissione, verificando che sia di interesse per i cittadini, proporzionata rispetto alle azioni che richiede e conforme ai trattati europei.

Proposta di Regolamento relativo al benessere di cani e gatti e alla loro tracciabilità
(testo in lingua italiana)
Cani e gatti allevati, prime evidenze per una legge UE

Cani e gatti, in italiano il regolamento della Commissione