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FVE E FECAVA

Vets for Ukraine, tutte le iniziative in un unico sito

Vets for Ukraine, tutte le iniziative in un unico sito
Creato un hub on line per coordinare l'aiuto dei Veterinari europei che intendono aiutare i Colleghi ucraini, le loro famiglie e gli animali. Informazioni anche sul riconoscimento della qualifica professionale per poter esercitare nei paesi ospitanti. "Commovente" mobilitazione veterinaria, dicono le sigle promotrici del sito FVE e FECAVA. L'Ucraina non è indenne dalla rabbia ma il rischio è valutato dalle autorità sanitarie europee come "trascurabile".

La FVE, la FECAVA  hanno attivato un sito web per coordinare le iniziative dei Medici Veterinari che da diversi Paesi si stanno attivando per aiutare i Colleghi dell'Ucraina, le loro famiglie e anche gli animali. Il sito Vets for Ukraine- on line grazie alle tre sigle veterinarie- è un hub di coordinamento che consente di offrire varie forme di aiuto. Al sito collabora anche la WVA.

In molti Paesi i rifugiati Veterinari e le loro famiglie possono trovare già ospitalità in abitazioni temporanee, attrezzate per accoglierli, e in alcuni casi con la possibilità di esercitare la professione veterinaria in cliniche ospitanti. Il sito fornisce informazioni sul riconoscimento della qualifica di Medico Veterinario conseguita in Ucraina. Se un rifugiato ha una qualifica professionale rilasciata in un altro Stato membro, lo Stato membro che gli ha concesso lo status di rifugiato può decidere di riconoscere tale qualifica professionale ai sensi della direttiva 2005/36/CE.La Facoltà di Veterinaria di Bila Tserkva è un membro a pieno titolo di EAEVAE e accreditato EAEVE- ricorda una nota. Inoltre, i rifugiati possono utilizzare il passaporto europeo delle qualifiche (EQF).

Altre forme di aiuto sono mirate agli animali e consistono nella diffusione di informazioni, paese per paese, delle condizioni di ingresso riservate agli animali, non solo da compagnia ma anche bestiame, esemplari di zoo e cavalli.

L'Italia è fra i Paesi che hanno derogato ai requisiti di ingresso ordinari. Ai rifugiati con animali al seguito basterà comunicare via mail (UA-pets@sanita.it) la specie e il numero degli animali, l'identificazione degli animali (se possibile), il nome del proprietario e la destinazione di destinazione in Italia per poter fornire informazioni ai servizi veterinari territoriali competenti e gestire correttamente gli animali introdotti. Qui la pagina del Ministero della Salute.

In una lettera alle ambasciate dell'UE e ai capi veterinari nazionali, il funzionario della Commissione europea Bernard Van Goethem, direttore presso la direzione generale della Salute della Commissione, ha fatto riferimento all'articolo 32 del regolamento del 2013, che consente agli Stati membri dell'UE una deroga dalle normali regole di viaggio in situazioni eccezionali. L'Ucraina non è considerato un Paese indenne da rabbia. La malattia è comparsa molto raramente negli ultimi anni, in cani non vaccinati. Secondo i calcoli del National Reference Laboratory for Lyssaviruses del Friedrich Loeffler Institute, la probabilità che un cane sia in fase di incubazione nel momento in cui attraversa il confine è 1:300.000. Questo rischio estremamente basso si applica ai cani non vaccinati. Nei cani vaccinati, il rischio è in gran parte trascurabile.

"È commovente vedere quante iniziative veterinarie sono state avviate per aiutare i veterinari, le loro famiglie e gli animali- dichiarano FVE e FECAVA. Il portale creato on line nasce con l'intento di raggrupparle per fornire un unico punto di contatto e di informazione coordinato. Il sito è in costante aggiornamento. "Nuove informazioni continuano ad arrivare ogni ora, ma visto che già più di 1 milione di persone stanno fuggendo dal Paese, ci è sembrato opportuno lanciare il portale così com'è".

Disease Risk Assessment


Veterinary Degree Recognition in the EU


Vets for Animals


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