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PETIZIONE ANMVI

Una firma ogni secondo per salvare gli antibiotici

Una firma ogni secondo per salvare gli antibiotici
Sta avendo il successo auspicato la petizione "Una firma  per salvare gli antibiotici e gli animali". Lanciata ieri dall'ANMVI, la petizione vede rapidamente salire le sottoscrizioni, prossime alle 25.000 firme. Un traguardo in progress e  adesioni a ritmo spedito con punte di una firma al secondo. La petizione dell'ANMVI è rivolta all'Europarlamento e in particolare agli eurodeputati italiani.

C'è molto consenso attorno alla petizione popolare, attivata ieri da ANMVI sulla piattaforma change.org, che chiede una firma per non privare gli animali di terapie antimicrobiche salva vita. Il contatore delle sottoscrizioni si sta avvicinando in queste ore a quota 25.000 firme. Il traguardo numerico delle sottoscrizioni si alza progressivamente, dal momento che l'Associazione lascierà aperta la sottoscrizione fino al giorno in cui il Parlamento Europeo voterà sul destino delle terapie veterinarie antimicrobiche.

La petizione è rivolta agli eurodeputati affichè votino no al bando di antimicrobici essenziali alle cure veterinarie, un bando di fatto previsto dalla mozione che ha avuto l'approvazione preliminare della Commissione ENVI a fine luglio.

La petizione è firmata dal Presidente ANMVI Marco Melosi che sintetizza così il rischio che corrono tutti gli animali, da compagnia e da reddito, in Europa: "Questa mozione mette in pericolo la salute animale perchè mette al bando trattamenti veterinari “salva vita”. L’imminente voto del Parlamento Europeo, afferma, "potrebbe risultare disastroso per la nostra attività quotidiana per garantire ai nostri pazienti le cure più adeguate".

Perchè il Parlamento Europeo deve votare no- La mozione contestata da tutta la Veterinaria Europea: 

1. rigetta la proposta di regolamento delegato della Commissione Europea (Ref. Ares (2021)2132280 - 26/03/2021) che opportunamente riconosce la necessità di mantenere l’autorizzazione all’immissione in commercio e all’uso di classi antimicrobiche fondamentali all’uso veterinario;

2. nega all’uso veterinario classi di antimicrobici essenziali per il trattamento di infezioni gravi e potenzialmente letali per gli stessi animali;

3. pregiudica gravemente le cure veterinarie agli animali da compagnia (circa 200 milioni presenti in 72 milioni di abitazioni);

4. pregiudica gravemente le cure veterinarie e agli animali produttori di alimenti;

5. espone i Medici Veterinari a responsabilità legali e deontologiche per impossibilità di trattare gli animali posti sotto le loro cure con terapie antimicrobiche essenziali e prive di alternative;

6. pregiudica gravemente il benessere animale e la sicurezza alimentare;

7. disconosce i lavori di concertazione condotti dalla Commissione Europea con EMA, OIE, OMS nella stesura finale del regolamento delegato (Ref. Ares (2021)2132280 - 26/03/2021)
nonchè il sostegno espresso in fase di consultazione pubblica al medesimo regolamento;

8. non poggia su evidenze scientifiche;

9. disconosce i risultati per l’uso prudente degli antimicrobici già raggiunti in campo veterinario;

10. poggia su un approccio contrario al principio One Health;

11. critica come “indebita” la considerazione che la Commissione esprime per le preoccupazioni rivolte alla salute animale;

12. tradisce il Trattato di Lisbona che riconosce gli animali come esseri “senzienti”.

Intanto, un nuovo comunicato della FECAVA (European Federation of Companion Animal Veterinary Associations) parla di "extremely serious threat to veterinary practice therapeutics and animal welfare", ricordando che contro la mozione è richiesta la maggioranza assoluta dei voti dell'Europarlamento, (353 voti su 705). In tutti gli Stati Membri, la FVE ha sensibilizzato le rispettive rappresentanze veterinarie a mobilitarsi contro i propri eurodeputati del proprio Paese.

Il risultato del voto parlamentare concorrerà all'implementazione delle nuove regole sui medicinali veterinari applicabili a tutti gli Stati Membri dal 28 gennaio 2022. La mozione sarà al voto della plenaria di Strasburgo fra due settimane.