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ANIMAL HEALTH LAW

AHL, parere Anmvi sulle bozze decreti nazionali

AHL, parere Anmvi sulle bozze decreti nazionali
Si chiude oggi la consultazione sui decreti legislativi per l'adeguamento nazionale al nuovo Regolamento di Sanità Animale (Animal Health Law). Sulle bozze, inviate dal Ministero della Salute alle rappresentanze veterinarie, l'ANMVI ha inviato oggi il proprio contributo. Nei due articolati "importanti e opportune ristrutturazioni degli attuali assetti istituzionali, normativi, strumentali e operativi"- secondo l'Associazione- ma anche "forti preoccupazioni" e "ragioni di ferma contrarietà".


Sessanta pagine e 3 allegati. Con due decreti legislativi il Ministero della Salute si appresta a trasporre la Animal Health Law (AHL, Reg 2016/429) nell'ordinamento italiano, seguendo i principi dettati dal Parlamento. Con uno dei due provvedimenti il Ministero disciplina la gestione delle malattie animali (abrogando il Regolamento di Polizia Veterinaria) con l'altro riorganizza le anagrafi attraverso la creazione di un nuovo sistema di identificazione e di registrazione (I&R) degli animali e anche degli operatori e degli stabilimenti. Entrambi i decreti contengono la disciplina sanzionatoria e il dettaglio delle abrogazioni.

Oggi, al termine delle consultazioni promosse dalla Direzione Generale della Sanità Animale sui decreti in bozza, l'ANMVI ha messo l'accento su tre innovazioni: la delega di attività ufficiali, le visite di sanità animale e la nascita del SINAAF, il Sistema nazionale dell'anagrafe degli animali d'affezione.

Si tratta di aspetti " che possono parimenti realizzare importanti innovazioni per il Veterinario libero professionista oppure pregiudicarne le prerogative e lo sviluppo" scrive il Presidente Marco Melosi. Per come sono formulati nelle bozze, queste novità " destano forte preoccupazione e alcune ragioni di ferma contrarietà salvo modifiche a salvaguardia del ruolo veterinario"- scrive il Presidente dell'ANMVI che chiede in proposito di "acquisire maggiori elementi informativi e chiarimenti".

La delega di attività ufficiali a "veterinari non ufficiali" è prevista dal regolamento europeo e ha l'obiettivo di sgravare i controlli ufficiali.  A causa delle risorse limitate- si legge nella AHL-  le autorità competenti non sempre riescono a svolgere tutte le attività . Al Ministero della Salute spetta il compito di fornire una base giuridica alla delega allo lo svolgimento di determinate attività "ai veterinari che non sono veterinari ufficiali". Per lo stesso motivo, agli Stati membri è data "la facoltà di autorizzare persone fisiche o giuridiche (anche non veterinarie) a svolgere determinate attività".
Nella bozza del Ministero sono le Asl a poter delegare ai veterinari non ufficiali sei ordini di attività: la sorveglianza per la tempestiva rilevazione di malattie, le vaccinazioni di emergenza, tracciabilità degli animali, rilascio del pet passport e l'identificazione degli animali da compagnia. Per le procedure di attivazione delle deleghe il Ministero rimanda ad un accordo Stato-Regioni. Le stesse attività possono essere delegate a "persone fisiche diverse dai veterinari o persone giuridiche autorizzate", circostanza quest'ultima prevista dal regolamento europeo ma che per Anmvi desta "forte preoccupazione".

Le visite di sanità animale sono previste dall'articolo 25 del regolamento europeo: "Gli operatori assicurano che gli stabilimenti sotto la loro responsabilità ricevano visite di sanità animale condotte da un veterinario". Le visite di sanità animale concorreranno alla categorizzazione degli allevamenti in base al rischio e dovranno essere condotte sulla base di periodicità e requisiti definiti con Accordo Stato Regioni, anche sulla base di indicazioni della Commissione Europea.
Nelle bozze del ministero, la conduzione delle visite di sanità animale non viene messa espressamente in relazione al Veterinario Aziendale e ai contenuti del DM 7 dicembre 2017.

Infine, la creazione di una Sistema nazionale per l'anagrafe degli animali da compagnia, sottosezione della BDN presso il Centro Nazionale Servizi di Teramo, realizza un obiettivo di omogeneità delle anagrafi regionali da tempo perseguito dal Ministero della Salute. Il sistema di identificazione e di registrazione sarà esteso a tutti gli "animali da compagnia" come definiti dal Regolamento europeo:  non solo cani e gatti, ma anche i cosiddetti animali da compagnia non tradizionali, come acquatici ornamentali, anfibi, rettili, volatili, roditori e conigli diversi da quelli destinati alla produzione alimentare.
E' prevista l'adozione di un decreto ministeriale e di un manuale operativo. La richiesta dell'ANMVI è di assegnare ruoli e compiti chiari e condivisi al Medico Veterinario.

Valutazione generale - Il Presidente Melosi non manca di sottolineare la " grande rilevanza legislativa dei due decreti, consapevoli della delicatezza e dell’impegno che richiederanno a tutta la Veterinaria italiana. I decreti legislativi in questione contengono i presupposti per realizzare importanti e opportune ristrutturazioni degli attuali assetti istituzionali, normativi, strumentali e operativi".

Iter- Entrambi i decreti dovranno passare per l'approvazione di Palazzo Chigi, della Conferenza Stato Regioni e delle Camere. Una volta emanati, è prevista l'adozione di successivi provvedimenti applicativi  Un iter complesso che dovrà perfezionarsi in circa un anno (questo l'orizzonte temporale indicato dal Parlamento) mentre il regolamento 2016/429 è già direttamente applicabile all'Italia dal 21 aprile 2021.

Infine l'ANMVI chiede alla Direzione della Sanità Animale una continuità di consultazione lungo l'iter in divenire, anche coinvolgendo SIVAR (Società Italiana Veterinari per Animali da Reddito) e SIVAE (Società Italiana Veterinari per Animali Esotici).

Question time di presentazione dei decreti legislativi (qui il video)

Reg (UE) 2016/429, indicazioni operative per la transizione

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