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VETERINARIA EUROPEA

Razze brachicefaliche, extreme breeding al bando

Razze brachicefaliche, extreme breeding al bando
FECAVA e FVE tornano a sensibilizzare sui problemi di salute e benessere dei cani brachicefalici. Le due Federazioni chiedono di fermare l'allevamento estremo. In Italia ANMVI, FSA e ENCI hanno siglato un accordo di programma a tutela dei cani appartenenti a queste razze. Fra le azioni programmate, una indagine scientifica fra i Medici Veterinari i cui risultati saranno presentati a Scivac Rimini Web.

Il fenomeno noto a livello internazionale come "extreme breeeding" è da tempo nell'agenda dei Veterinari europei. La FECAVA (Federazione delle associazioni dei Veterinari per animali da compagnia)  e la  FVE (Federazione dei Veterinari Europei) tornano e a richiamare l'attenzione pubblica sulle razze brachicefaliche, come i carlini ei bulldog francesi.
Anche l'Associazione mondiale dei veterinari per piccoli animali  (WSAVA)  ha preso le distanze contro l'allevamento estremo. La posizione - spiega la FVE- è che l'estremizzazione delle caratteristiche di queste razze sia "fondamentalmente sbagliato e dovrebbe essere interrotto".

FECAVA e FVE sono impegnate a far conoscere le manifestazioni di sofferenza e le patologie conseguenti, con materiali divulgativi, come video e infografiche. Brachycephalic dogs, snoring is not cute! è il titolo di un video di sensibilizzazione realizzato dalla FECAVA per far comprendere ai proprietari che "russare non è carino".
Il mese scorso hanno organizzato un webinar sui cani brachicefalici trasportati in aereo, insieme alla Associazione per il trasporto degli animali (ATA). Il webinar (qui le presentazioni) si è concentrato sulle  esigenze particolari del cane  brachicefalico e sulle migliori pratiche per il loro benessere in volo. Durante il webinar sono emersi risvolti di rischio grave,  motivo per cui alcune compagnie aeree non vogliono più trasportare questi animali.

In alcuni Paesi sono al vaglio iniziative legislative. In Olanda è in discussione una norma per imporre parametri di lunghezza del muso agli allevatori.

In Italia- La Veterinaria italiana è impegnata nell'aggiornamento scientifico per il miglior trattamento clinico delle razze brachicefaliche. Negli ultimi due anni ha assunto un impegno condiviso con la Cinofilia nazionale sfociato nell'Accordo di programma siglato da ANMVI, FSA e ENCI. Attuando una delle azioni previste dal programma, ANMVI e FSA hanno condotto una indagine fra i Medici Veterinari, i cui risultati saranno presentati nel corso del congresso Scivac Rimini Web. La finalità dell'indagine era di esplorare l'usuale approccio diagnostico ed informativo del Medico Veterinario riguardo alla sindrome brachicefalica, ma anche la percezione e l'informazione dei proprietari rispetto a questa sindrome.

L'Accordo  siglato da ANMVI FSA e ENCI prevede studi e azioni di miglioramento sanitario e genetico delle razze canine brachicefale, azioni interdisciplinari che, partendo dal monitoraggio sanitario di queste razze, ne promuove il benessere, la selezione e il miglioramento genetico.

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