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MOZIONE MELONI

No alle companies, equo compenso e IVA veterinaria

No alle companies, equo compenso e IVA veterinaria
L'Assemblea della Camera dei Deputati avvia oggi la discussione generale di una mozione presentata da Fratelli d'Italia per sostenere le libere professioni. Diciotto punti per altrettanti impegni da far assumere al Governo. Sì al modello sociale ed economico italiano "no" alle companies americane, "dove il professionista è un granello". Chiesti interventi fiscali, previdenziali e di semplificazione. Diretta web


Inizia oggi, a Montecitorio, la discussione sulla Mozione Meloni (FdI) sul sostegno alle libere professioni. La mozione, sottoscritta da tutti i deputati di Fratelli d'Italia, richiama i dati di Confprofessioni: 2,3 milioni di liberi professionisti italiani danno lavoro a 900 mila persone e rappresentano "un fondamentale valore aggiunto per l'economia della nostra nazione".

Secondo il rapporto 2018 di Confprofessioni, richiamato nella mozione, i liberi professionisti hanno retto più di altri alla crisi economica, ma il loro contributo al pil (prodotto interno lordo) è in calo e vanno aiutati. La Mozione Meloni mette l'accento sul modello sociale ed economico delle libere professioni ( "un modello sociale nel quale crediamo") in contrapposizione "al meccanismo delle companies americane, dove anche il più stimato professionista è un semplice granello intercambiabile, destinato ad essere spazzato via durante una delle crisi cicliche del turbo capitalismo che tanto spesso si sono viste in questi anni".

Risposte urgenti ed indifferibili da parte del Governo- Se il Parlamento approverà la Mozione, il Governo dovrà assumere alcuni impegni a difesa del modello libero professionale italiano, riducendo anche la pressione fiscale e la burocrazia. Sulle diciotto i stanze elencate dalla mozione, Fratelli d'Italia ha incontrato in questi mesi rappresentanze ai massimi livelli di tutte le professioni ordinistiche, rappresentate nei tre grandi filoni giuridico, sanitario e tecnico".

Equo compenso al primo posto- Al Governo si chiedono iniziative normative per garantire l'applicazione del principio dell'equo compenso per le prestazioni svolte da professionisti - a favore di pubbliche amministrazioni e imprese- e  a tutti i liberi professionisti, indipendentemente dalla iscrizione o meno ad un ordinamento professionale, commisurato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto.

Fisco -  La Mozione chiede iniziative per facilitare l'accesso al credito per i liberi professionisti, attraverso lo strumento dei Confidi e il Mediocredito. E inoltre di disapplicare gli Isa (indicatori sintetici di affidabilità) " o almeno la loro applicazione facoltativa", esentando da Isa  le attività professionali con fatturato pari od inferiore a 250.000 euro annui. E poi «flat tax» al 15 per cento sugli incrementi di fatturato prodotti dai liberi professionisti e dalle piccole e medie imprese con fatturato pari o inferiore a 50 milioni di euro e con un numero di dipendenti pari od inferiore a 250. Si propone inoltre, una «no tax area» esentando dal pagamento dell'Irpef tutti i contribuenti, lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati con un reddito non superiore a 15 mila euro lordi annui.

Semplificazioni fiscali- La Mozione impegna il Governo ad abrogare l'obbligo di invio delle liquidazioni periodiche dell'Iva per i soggetti che utilizzino la fatturazione elettronica. E ancora: sospendere l'obbligo di emissione della fattura elettronica per tutti i soggetti privati non esenti fino al 1° gennaio 2022;

Previdenza- Fra i punti elencati dalla Mozione figura la detessazione degli investimenti delle Casse dei professionisti in economia reale.

Abolizione dell' Iva Veterinaria- In ambito sanitario, la Mozione chiede "iniziative per abolire l'Iva sulle prestazioni veterinarie, rimodulando ed implementando le risorse dedicate a questo settore". E inoltre di  onferire lo status di pubblico ufficiale nell'esercizio delle funzioni per tutto il personale della sanità, con la procedibilità di ufficio nei confronti dell'aggressore, per contrastare il fenomeno delle aggressioni ai «camici bianchi», sempre più frequente in questi ultimi mesi;

L'ingresso del capitale privato- In elenco anche la revisione della Legge sulla concorrenza (Legge n. 124 del 2017) che ha "aperto alle multinazionali e permettendo alle grandi catene di «invadere» il mercato", con un esplicito riferimento alle farmacie.

Mozione Meloni ed altri n. 1-00266 concernente iniziative a sostegno delle libere professioni e delle imprese