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ABUSO DI PROFESSIONE

Tutelare il paziente animale da sanitari improvvisati

Tutelare il paziente animale da sanitari improvvisati
Al Ministero della Salute e al Parlamento l'ANMVI chiede un emendamento ad hoc contro l'esercizio abusivo della professione veterinaria. "Insufficiente" l'attuale formulazione: integrare il DDL Lorenzin con la peculiarità del paziente animale, sul quale "non possono esercitare professioni sanitarie abilitate all’esercizio nell’uomo".

Un emendamento al Ddl Lorenzin che metta in chiaro che le attività medico-sanitarie sugli animali non possono essere esercitate da professioni sanitarie abilitate all’esercizio nell’uomo. Lo chiede l’ANMVI al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al Sottosegretario Davide Faraone che ne segue l’iter in Parlamento.

L’attuale articolato- osserva il Presidente dell’ANMVI Marco Melosi- perfeziona e rafforza, apprezzabilmente, la disciplina penale relativa all’esercizio abusivo di una professione sanitaria, ma risulta tuttavia insufficiente nei riguardi della Veterinaria, per il suo peculiarissimo paziente”.

E’ infatti sempre più diffuso, benchè scarsamente riconosciuto e perseguito, l’esercizio abusivo di pratiche mediche e sanitarie su ‘pazienti animali’ da parte di soggetti aventi qualifica e/o abilitazione in una laurea sanitaria in campo umano, fa notare l’ANMVI.

“E’ invece pacifico – osserva Melosi- che conoscenze di anatomia e fisiologia animale, di clinica e di medicina veterinaria, anche comportamentale, appartengano esclusivamente alla formazione del Medico Veterinario e che solo in virtù di tale formazione si possa conseguire la laurea e l’abilitazione di Stato all’esercizio professionale sugli animali”.

L’ANMVI- che si è rivolta anche ai Presidenti delle Commissioni Affari Sociali e Sanità, On Mario Marazziti e Sen Emilia Grazia De Biasi- evidenzia che la Direttiva 2005/36/CE (Attuata dal D.lvo 9 novembre 2007, n. 206 ) e la Direttiva 2013/55/CE (attuata dal D.lvo 28 gennaio 2016, n. 15) definiscono i requisiti minimi di formazione delle professioni “settoriali”, indicando diversi percorsi di studio per il conseguimento della laurea -e quindi della abilitazione- in campo umano e veterinario.

In quest’ottica, l’ANMVI valuta favorevolmente che il Ddl Lorenzin abbia disciplinato nuove professioni sanitarie, perché una volta ordinate e regolamentate, potranno offrire maggiori garanzie all’utenza e nel contempo contrastare il loro esercizio da parte di soggetti improvvisati.

Il Ddl Lorenzin è attualmente all'esame del Comitato ristretto della XII Commissione Affari Sociali: dopo l'apertura del Ministro Beatrice Lorenzin a modifiche sul disegno di legge che porta il suo nome, il Comitato sta vagliando le proposte di emendamento.

pdfDdl_Lorenzin_AC_3868_-_testo_al_9_ottobre_2017.pdf212.44 KB