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DATI E CONTROLLI

Caso-Covip, Enpav: neanche Bankitalia chiede tanto

Caso-Covip, Enpav: neanche Bankitalia chiede tanto
"L’Enpav non intende sottrarsi ai controlli tanto meno a quello della Covip". Ma per il Presidente Gianni Mancuso la recente iniziativa della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) prelude a una "illegittima invasione dell’autonomia organizzativa degli enti previdenziali privatizzati". L'Enpav impugna al Tar la circolare con cui la Covip avvia un inedita raccolta dati sulle casse dei professionisti: "Nemmeno Banca Italia chiede una tale mole di dati".


Al Tar la circolare Covip 172/21 e il relativo Manuale con le istruzioni per l'invio dei "flussi informativi dovuti alla Covip". Ad impugnarla è l'Enpav sostenuta dall'Adepp che condivide l'iniziativa di tutti gli enti previdenziali dei professionisti che si sono costituiti in giudizio. La contestazione riguarda il metodo e gli scopi. Una nota ufficiale pubblicata sul sito dell'Enpav spiega che si tratta di una "invasione" dello spazio di autonomia gestionale e di un aggravio di lavoro di portata "esponenziale".

Cosa chiede la Covip- La Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) chiede alle casse dei professionisti di fornire dati  su una piattaforma informatica predisposta allo scopo, secondo un calendario di implementazione a step progressivi nel 2020 ( ma con scadenze già vincolanti) per arrivare a regime nel 2022. La Covip sostiene di essere "chiamata a rilevare informazioni quantitative sulle attività detenute dagli enti previdenziali e sulla relativa redditività ai fini della predisposizione della relazione da rendere annualmente ai Ministeri del Lavoro e dell’Economia".
L'impugnata circolare 172/21 fornisce un Manuale operativo di raccolta dati di ogni genere, a livello annuale, sull’attività istituzionale, sulla gestione degli investimenti, sulle attività e passività a valori contabili,  sui singoli strumenti finanziari detenuti (portafoglio titoli) acquisti, vendite, polizze assicurative e informazioni anagrafiche.

"Nemmeno dalla Banca d'Italia"- Impossibile reperire tutte le informazioni richieste prima della chiusura dei Bilanci, fa notare l'Enpav, che parla di "aumento esponenziale dei carichi di lavoro" per i quali ci sarebbe addirittura la necessità di impegnare risorse finanziarie e organizzative ad hoc. "Le informazioni di dettaglio sono così parcellizzate e pervasive da non essere chieste, in tal modo, nemmeno dalla Banca d’Italia alle Società di Gestione del Risparmio" - fa notare il Presidente Gianni Mancuso.
La decisione di impugnare dinanzi al Tar la Circolare " non è certamente motivata dalla volontà di sottrarsi ai controlli sugli investimenti delle risorse finanziarie- dichiara il Presidente Gianni Mancuso-  ma è dettata esclusivamente dalla necessità di evitare una illegittima invasione dell’autonomia organizzativa degli enti previdenziali privatizzati".

Controlli Covip già fatti- L'Enpav fa notare che gli invstimenti delle Casse e dell’Enpav sono stati puntualmente monitorati e controllati con cadenza annuale da Covip. "Nel corrente mese, l’Enpav ha già predisposto la prima relazione sugli investimenti del 2020 redatta secondo la metodologia previgente la Circolare"- spiega Mancuso.

Rinvio alla Commissione di Vigilanza- L’iniziativa dell'Enpav è stata condivisa in Adepp che interverrà nel ricorso accanto alle Casse che, oltre ad Enpav, si sono già costituite nel giudizio. Per l'Enpav si tratta di una atto dovuto. "L’auspicio, invece, è che si riapra un dialogo con la Commissione di vigilanza per poter nuovamente rappresentare le istanze delle Casse, già peraltro avanzate ad ottobre dello scorso anno e rimaste inascoltate".- conclude Mancuso.


Circolare del 15 gennaio 2021, prot. n. 172/21