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A.A. 2020-2021

Fabbisogno, le Regioni chiedono 118 Veterinari in più

Fabbisogno, le Regioni chiedono 118 Veterinari in più
Le Regioni hanno stimato un fabbisogno complessivo di 852 Medici Veterinari. L'Accordo dovrà essere raggiunto in Conferenza Stato-Regioni, sentiti gli Ordini professionali e il Ministero della Salute. L'ultima parola spetta al Ministero dell'Università sulla base dell'offerta formativa degli Atenei. Emanato il decreto sul test d'ingresso del 1 settembre.


In vista dell'anno accademico 2020-2021, le Regioni chiedono 852 Medici Veterinari, 118 in più rispetto allo scorso anno. La Conferenza Stato Regioni si appresta ad approvare le stime delle singole Regioni di ciascuna professione sanitaria, individuate in base al modello previsionale introdotto, per la prima volta nella programmazione della professione veterinaria, nel 2017 ( a.a. 2017/2018). Il modello tiene conto della domanda e dell'offerta di Medici Veterinari su scala nazionale e regionale. L'accordo è all'ordine del giorno della Conferenza del 18 giugno.

Di seguito il dettaglio, Regione per Regione, del fabbisogno di Medici Veterinari per l'a.a. 2020-2021.
-Piemonte 85
-Valle d’Aosta 3
-Lombardia 80
-PA Trento 10
-PA Bolzano 50
-Veneto 75
-Friuli Venezia Giulia 15
-Liguria 10
-Emilia Romagna 90
-Toscana 40
-Umbria 40
-Marche 20
-Lazio 60
-Abruzzo 20
-Molise 20
-Campania 61
-Puglia 90
-Basilicata 15
-Calabria 18
-Sicilia 35
-Sardegna 15

Prossimi step-  Per la programmazione dei posti ai corsi di laurea del prossimo anno accademico dovrà essere raggiunto l'accordo in Conferenza Stato-Regioni, acquisito il parere del Ministero della Salute. L'ultima parola sarà del Ministero dell'Università, sentiti gli Atenei.

Raffronto- L'anno scorso, le Regioni avevano stimato un fabbisogno di  734 unità (contro i 560 Veterinari del Ministero della Salute e della FNOVI). In seguito, l'allora Ministro dell’Università Marco Bussetti decretò 759 posti ai corsi di laurea in medicina veterinaria per l'anno accademico 2019-2020.

Lo svolgimento del test- Il Ministro Gaetano Manfredi ha firmato il decreto che definisce le modalità di svolgimento del test d'ingresso. Quest'anno, la prova si dovrà svolgere applicando le misure  di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19; le università dovranno assicurare il distanziamento fisico e sociale tra i candidati e le misure igieniche personali e ambientali. La prova di ammissione consiste nella soluzione di sessanta quesiti che presentano cinqueopzioni di risposta, tra cui il candidato deve individuarne una soltanto, scartando le conclusioni errate, arbitrarie o meno probabili, su argomenti di: cultura generale e ragionamento logico; biologia; chimica; fisica e matematica.
Il test si terrà il 1 settembre.

Decreto Ministeriale n. 218 del 16 giugno 2020
Modalità e contenuti delle prove di ammissione ai corsi di laurea e laurea magistrale a ciclo unico in lingua italiana ad accesso programmato a livello nazionale a.a. 2020/2021