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EMILIA ROMAGNA

Latte e aflatossine: verifiche mirate sull’autocontrollo

Latte e aflatossine: verifiche mirate sull’autocontrollo
Dopo i dati parziali del 2013, disposte verifiche mirate sul sistema di autocontrollo degli allevatori e degli operatori del settore mangimi.
Tutti i produttori della Regione Emilia Romagna, in funzione del rischio presente, dovranno intensificare la frequenza delle analisi per il controllo dell'Aflatossina M1 nel latte già in essere, prevedendo un controllo almeno mensile ed eventuali analisi mirate per rilevare modifiche dovute a diversi lotti di mais o di mangime introdotte nella dieta.

Lo prevede una nota del Servizio Veterinario Regionale dell'Emilia Romagna nell'ambito del sistema regionale di sorveglianza per la presenza di aflatossine nel latte bovino, anche sulla base dei risultati del primo trimestre di quest'anno.

Dai risultati si evince che, sia per il monitoraggio in allevamento che per il monitoraggio sugli stabilimenti di trattamento e caseifici, sono state superate le soglie previste per l'attivazione del piano di emergenza. I dati elaborati e i risultati delle ispezioni effettuate dai Servizi Veterinari confermano che sono stoccate considerevoli quantità mais dell'annata 2012 contaminati da Aflatossina e che il rischio di contaminazione del latte prodotto giustifica una maggiore attenzione da parte dei produttori e degli organi di controllo.

La nota regionale non ritiene tuttavia opportuno attivare nuovamente il piano di emergenza, ma piuttosto effettuare verifiche mirate sul sistema di autocontrollo attivato presso gli OSA e OSM; il Servizio Veterinario Regionale conferma il numero di campioni già programmato per i controlli ufficiali e invita a rivolgere "ancora maggiore attenzione alla corretta attuazione del sistema di autocontrollo attivato presso gli OSA sia nel corso delle verifiche ispettive sia programmando adeguati campionamenti".

I numerosi controlli effettuati dai Servizi Veterinari in mangimifici, essiccatori e depositi come da indicazioni regionali hanno messo in evidenza una forte sensibilità degli OSM verso la problematica e che sono stati implementati in modo diffuso sistemi di pulitura meccanica delle partite. Per quanto riguarda il destino degli "scarti" dei trattamenti di pulitura delle partite di granella dimais, si ritiene che il Servizio Veterinario abbia solo il compito di verificare che mais non conforme non entri nella filiera alimentare o mangimistica, anche con il supporto di una adeguata tracciabilità delle partite adottata dall'OSA (operatore settore alimentare) e OSM (operatore settore mangimi).

Pertanto in particolare in questa fase di elevato rischio i controlli dei Servizi Veterinari saranno prioritariamente rivolti alla corretta attuazione della tracciabilità dei lotti da parte degli operatori soprattutto per il mais non conforme che dovrà essere correttamente identificato. Per quanto riguarda i campionamenti non si ritiene necessario aumentare il numero e la tipologia dei campionamenti ufficiali già programmati.