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Lupo, senza piano nazionale la Toscana chiede la deroga

Lupo, senza piano nazionale la Toscana chiede la deroga
Il problema delle predazioni da lupi si è aggravato. La Toscana chiede al Ministero dell'Ambiente di autorizzare il prelievo in deroga nella regione. Dopo il blocco del  Piano Lupo nazionale, la Regione Toscana si è rivolta al Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti chiedendo di potersi muovere autonomamente sul proprio territorio. L'emergenza in toscana è tale da non poter attendere oltre l'approvazione del Piano Nazionale. La Regione si ritiene nella "necessità oggettiva di mettere in atto quanto indicato nel documento applicando le previsioni delle direttive comunitarie e dalla normativa vigente e che sia necessario utilizzare tutte le possibilità offerte dalla direttiva Habitat, così come avviene nella altre nazioni europee che si trovano ad affrontare questo fenomeno, compresa la deroga al prelievo". Da qui la richiesta formale al Ministero di autorizzare il progetto di prelievo in Toscana, in deroga alle disposizioni di cui agli art. 8 e 11 del DPR 357/97.

La Regione ha chiesto  al ministro dell'Ambiente l'autorizzazione al prelievo in deroga di un numero di capi pari al 5% del totale dei lupi presenti nel territorio. Il fenomeno delle predazioni non è più localizzabile solo nelle aree marginali della maremma e del senese ma è ormai diffuso su tutto il territorio. Per questo la Regione ha messo in campo iniziative che prevedono "il prelievo come strumento ultimo e straordinario a fronte di una situazione non ordinaria".

E' l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi a fare il punto sulle azioni decise dalla Regione, ormai diventate "insufficienti": "Sono oltre 1.500 gli attacchi denunciati dagli allevatori solo nell'ultimo triennio. La Regione ha cercato di fronteggiare questa situazione investendo somme ingenti in opere di prevenzione (come ad esempio recinzioni e cani da guardia), supportando gli allevatori danneggiati mediante il rimborso dei danni subiti, provvedendo a finanziare piani di cattura dei cani vaganti nelle aree critiche e persino alla cattura di alcuni esemplari di ibridi, con un impegno complessivo negli ultimi 3 anni di oltre 3 milioni di euro". Gli attacchi predatori vanno principalmente ai danni di capi ovini e bovini. Alcuni allevatori hanno cessato l'attività.

Indennizzi e via libera dalla UE- L'assessore conferma inoltre l'impegno ad individuare nel bilancio regionale 500mila euro utili a coprire tutte le richieste di indennizzo per danni del 2016, la cui graduatoria è stata approvata pochi giorni fa".La Toscana intende  assicurare un rimborso dei danni più congruo per le azioni dei predatori: "Abbiamo dimostrato alla Ue – aggiunge Remaschi - la necessità, vista la gravità della situazione per le aziende, di superare il vincolo fissato per il cosiddetto regime degli aiuti di Stato: in questo modo gli agricoltori potranno ricevere per intero quanto necessario rispetto ai danni subiti". Questa novità sarà applicabile quindi sin dal prossimo bando. Intanto, la Commissione europea ha autorizzato il superamento del limite finanziario dei 15.000 euro in tre anni, ovvero il superamento del regime de minimis che permetterà di indennizzare integralmente le aziende colpite da attacchi ai predatori.

Predazioni e bracconaggio dei lupi- L'assessore Remaschi ricorda anche il diffondersi di fenomeni di bracconaggio nei confronti dei lupi: "Si sta diffondendo negli abitanti di diverse zone della collina e della montagna toscana l'idea di essere lasciati soli di fronte ad un fenomeno che non da segnali di affievolimento, ma anzi, giorno dopo giorno sembra crescere senza avere risposte, ingenerando l'indebita idea di doversi "difendere" da soli". (fonte)