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CAGLIARI

Contaminazione da fluoro: arresti dopo segnalazione ASL

Contaminazione da fluoro: arresti dopo segnalazione ASL
"Sintomi di flurosi nei capi ovini che pascolavano nella zona di Macchiareddu, una patologia che determina gravi danni all'apparato dentario e osseo e impedisce aglianimali di alimentarsi". E' partita da questa segnalazione dei Servizi veterinari della Asl di Cagliari un'indagine che ha decapitato i vertici della Fluorsid di Assemini. Sette gli arresti, con il sequestro dell'impianto di trattamento della fluorite. In carcere con l'accusa di associazione a delinquere e disastro ambientale sono finiti l'Ad e direttore dello stabilimento; due persone ai domiciliari e indagato a piede libero il direttore tecnico.

Le indagini, coordinate dal pm Marco Cocco, sono iniziate nel 2015 e si sono sviluppate attraverso testimonianze, querele, sopralluoghi, acquisizioni di documenti, pedinamenti e controlli, rilievi, analisi chimiche dei laboratori universitari e di intercettazioni. Proprio quest'ultima attività degli agenti del Nucleo investigativo
provinciale del Corpo Forestale della Regione Sardegna, ha rivelato "che tutte le attività illecite sono l'esito di una precisa e organizzata metodologia di lavoro nella quale dai vertici aziendali venivano sistematicamente ordinate tutte le attività illecite riscontrate".

"La raccolta dei dati analitici - spiega una nota della Forestale - ha permesso di accertare e documentare che dalle lavorazioni dello stabilimento della Fluorsid si sviluppano ingenti quantità di polveri anche sottili (Pm10) rilevate dalle centraline Arpas posizionate nell'area dello stabilimento che hanno registrato negli ultimi 6 anni
il superamento dei valori di legge. Successivi approfondimenti hanno permesso di rivelare sia sugli strati superficiali del suolo che sull'erba da pascolo concentrazioni elevatissime di fluoro, attraverso rilievi analitici eseguiti dal Dipartimento di Chimica dell'Università di Cagliari".
L'andamento di "progressivo peggioramento" dei valori di  inquinamento, definiti "veramente sconcertanti" nell'ordinanza di 168 pagine firmate dal gip Maria Cristina Ornano, "è stato messo in correlazione con plurimi e sistematici illeciti ambientali quali occultamento e interramento si fanghi acidi al suolo fatti questi ampiamente documentati e accertati nel corso della indagine".

Il gip ha accolto le richieste del pm, perché "si  è accertata esistenza di un'associazione criminale che attraverso lo  stoccaggio all'aperto, la movimentazione, le lavorazioni di materie  prime e sottoprodotti e omettendo qualsiasi intervento di mitigazione  ambientale, cagionava i reati contestati". Vengono contestate "una  grave contaminazione dell'aria - si legge nell'ordinanza - per effetto della dispersione delle polveri nocive, altamente concentrate, provenienti dallo stabilimento Fluorsid dal cantiere di Terrasili. Una
grave contaminazione dei suolo (&), delle falde acquifere di metalli pesanti e composti inorganici, (solfati, fluoruri e allumina idrata)".
Ancora: "Contaminazione da fluoro degli allevamenti a Macchiareddu. In particolare, è acclarato che alcuni capi ovini allevati a Macchiareddu, in zone raggiunte dalle polveri emesse da Fluorsid e interessate da illeciti sversamenti di rifiuti analoghi a quelli di cui si è fin qui parlato, avevano contratto la fluorosi, una grave malattia (&)".  

 Prosegue l'ordinanza: "Le persone abitanti le zone periferiche dell'abitato di Assemini (&) lamentavano che, specie quando spirava il vento, le polveri si infilavano in casa anche attraverso gli infissi, creando dappertutto una densa patina biancastra; tutti avevano lamentato bruciori agli occhi ed alle vie respiratorie, avevano riferito dell'odore acre e acido delle polveri. Alcuni avevano notato effetti nocivi sui figli minori, e altri li avevano paventati". Vengono quindi contestati "l'interramento e sversamento di rifiuti
pericolosi" che "hanno certamente determinato una contaminazione delle matrici ambientali in misura che va ancora esattamente quantificata,
ma che è in atto ed è grave come è dimostrato dalle patologie su descritte e dalla pressoché totale scomparsa della vegetazione nelle aree adibite a discarica".  

"Da ultimo - conclude il gip - va ricordato che lo sversamento di fanghi acidi nella laguna di Santa Gilla è un fatto che si è accertato reiterato e non occasionale (&). I fatti elencati hanno determinato il deterioramento significativo e misurabile dell'aria del suolo e delle acque, integrando il disastro ambientale con pericolo dell'incolumità
pubblica".(Adnkrono Salute)