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CATANIA

Randagismo, ritirata gara da tre milioni di euro

Randagismo, ritirata gara da tre milioni di euro
La determina con un impegno di spesa da due milioni e 700mila euro per il triennio 2014-2017 è stata revocata in autotutela.  «Va rivista, ci deve essere più chiarezza, non com'è stato finora», spiega Gabriella Barchitta la consulente del sindaco di Catania Enzo Bianco. «Da un riesame della determina sono emerse criticità pertanto si vuole procedere a una diversa impostazione della procedura di gara, quindi, si rende necessario revocarla in autotutela, al fine di predisporre modelli operativi procedurali diversi».

Con una determina, firmata dal dirigente Rosario Puglisi, il Comune fa marcia indietro, almeno per ora, sulla gara triennale 2014-2017 per il servizio di cattura, ricovero e mantenimento dei cani randagi. Un business da quasi tre milioni di euro in un settore che nell'ultimo anno è stato oggetto dell'interesse della task force del ministero della Salute e della Procura di Catania.  «Il direttore Puglisi ha emanato la determina per la nuova gara senza consultare nessuno - spiega Barchitta - le cose non si fanno così, ma vanno concertate insieme. È stata ritirata perché va rivista, ci dev'essere più chiarezza, non com'è stato finora».

Secondo gli ultimi numeri forniti dall'amministrazione, il Comune di Catania ha attualmente 20 cani ricoverati al rifugio sanitario, 470 nel canile gestito dall'associazione vincitrice della gara 2012-2014, scaduta lo scorso 31 dicembre- e 60  in un terzo ricovero. Negli ultimi due anni sono stati spesi due milioni e 700mila euro per l'affidamento a questi soggetti privati dei servizi di cattura, ricovero, mantenimento e cure sanitarie per circa 600 animali.  «Scrivere una nuova gara da tre milioni di euro per 740 cani, sul modello della precedente e per un unico rifugio non è giusto - chiarisce Barchitta - Il bando andrebbe diviso in tre parti: una per il rifugio sanitario, una per il rifugio normale e una per i gatti. Il tutto dev'essere trasparente. Visto che nella nostra provincia al momento c'è solo un rifugio sanitario di Zafferana, la gara potrebbe essere aperta anche ad ambulatori o cliniche veterinarie aperte 24 ore su 24».

Sono pochissime le strutture sul territorio in grado di ospitare, come semplice rifugio, i quasi 600 cani di proprietà del Comune. La soluzione potrebbe essere un consorzio tra più soggetti, ma bisognerà vedere se il nuovo bando lo prevederà. Tuttavia all'orizzonte potrebbe anche manifestarsi l'interesse da parte di privati di altre regioni, con conseguente trasferimento degli animali.  Tra le possibilità resterebbe anche l'attuale canile gestito dall'associazione guidata dal veterinario M.B., su cui si attende di sapere l'esito delle indagini della Procura dopo il sequestro di aprile e la denuncia dei Nas. Dalla consulente del sindaco nessuna preclusione in tal senso. «Il canile gli è stato restituito, il Comune ha effettuato recentemente dei controlli e mi dicono che sia tutto a norma, quindi fino a quando non ci sarà una decisione della magistratura, nessun paletto gli vieta di partecipare alla nuova gara», spiega Barchitta.

Barchitta, intanto, annuncia novità anche sul piano di sterilizzazioni. «Abbiamo raggiunto un accordo con l'Asp veterinaria - spiega la consulente di Bianco - che dovrà sterilizzare ogni giorno almeno otto cani di proprietà del Comune. Inoltre aiuteremo le persone con un reddito Isee inferiore a settemila euro. L'obiettivo ultimo del sindaco resta comunque realizzare il rifugio sanitario e il canile pubblici». Un intento da centrare entro la fine del suo mandato. Ma la prossima gara aperta ai privati, se verrà confermata la durata triennale, avrà scadenza nel 2018. (fonte: meridionenews)