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EMENDAMENTO DOMBREVAL

Telecamere ai macelli: in Francia sperimentazione di due anni

Telecamere ai macelli: in Francia sperimentazione di due anni
Videosorveglianza sperimentale e volontaria per due anni. A un decreto del Governo il compito di definirne le modalità attuative.


Durante la discussione di un progetto di legge sul settore agrolimentare, il Parlamento francese ha approvato l'emendamento 1561 del deputato veterinario M. Loïc Dombreval che traccia la linea della Francia sulla questione delle telecamere a circuito chiuso nei macelli. L'emendamento è stato inserito nell'articolo 13 del progetto di legge, dedicato al benessere animale.

L’Assemblea francese ha di fatto archiviato le proposte di legge che puntavano all’installazione obbligatoria di telecamere a circuito chiuso, una strada che non ha trovato il sostegno dell'Assemblea nè del Governo Macron. Ci sarà invece un periodo di videosorveglianza sperimentale e volontaria della durata di due anni. Le telecamere saranno installate nei locali dove gli animali vengono abbattuti, con l’obiettivo di valutare l’attuazione e l’efficacia delle misure di protezione del benessere animale.

Le modalità della sperimentazione saranno definite entro sei mesi dall’approvazione della legge sul settore agroalimentare da un decreto ministeriale, adottato con il parere della Commissione francese sulla privacy (Commission nationale informatique et libertés). Il decreto dovrà specificare le categorie di stabilimenti che possono partecipare alla sperimentazione, le modalità di attivazione della stessa, le procedure di raccolta e di controllo dei video-  sentite al riguardo le rappresentanze del personale dei macelli. Inoltre, il provvedimento dovrà definire le regole di archiviazione, consultazione e accesso dei dati registrati, anche ai fini di eventuali controlli amministrativi.

Dombreval ha sottolineato il carattere volontario della sperimentazione e di aver riportato il tema della video-sorveglianza nei macelli su un piano di analisi oggettiva e non emotiva. Il Ministro dell'Agricoltura Stephane Travert, favorevole all'emendamento-Dombreval, ha ribadito di contare sui controlli veterinari in loco piuttosto che sulle telecamere: i primi fanno prevenzione della sofferenza animale, le seconde consentono solo di intervenire "a posteriori".  "Preferisco vedere agire sul campo gli ispettori veterinari- ha detto Travert- in favore dei quali abbiamo messo a bilancio quasi 12 milioni di euro, affinchè assistano, accompagnino e se necessario puniscano gli operatori-  piuttosto che metterli dietro uno schermo video dove il loro controllo sarebbe meno efficace".