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ACCERTAMENTO FISCALE

Professionisti nel piano controlli 2014. Studio di settore addio?

Professionisti nel piano controlli 2014. Studio di settore addio?
L'Agenzia delle Entrate dettaglia i propri indirizzi operativi per la prevenzione e contrasto dell'evasione. Studi di settore verso la rivisitazione.

Con la circolare 25/E del 6 agosto, l'Agenzia parla di un "'ulteriore incremento della qualità dell'attività di accertamento e nella scelta adeguata della tipologia di controllo", per arrivare "ad una una riduzione del tax gap, attraverso l'emersione di maggiore base imponibile". La strategia del controllo sarà quindi improntata ad "una significativa selezione delle forme più insidiose di frodi ed evasioni rilevanti, abbandonando rilievi di carattere meramente formale, in coerenza con il principio della proficuità comparata e avvalendosi di specifiche analisi di rischio che consentano la individuazione dei comportamenti di
maggiore pericolosità".

Il Fisco intende approfondire i casi in cui sussistono ricorrenze di comportamenti evasivi/elusivi identici da parte di una pluralità di imprese e/o professionisti, collocati in specifiche aree territoriali, cercando di individuare l'eventuale soggetto che ha proposto i comportamenti, al fine di interrompere il reiterarsi degli stessiscopo delle indagini finanziarie è quello di ricostruire l'effettiva disponibilità reddituale del soggetto sottoposto a controllo.

Lo strumento delle indagini finanziarie, da privilegiarsi nel caso di controlli nei confronti di esercenti arti e professioni la cui posizione fiscale, in considerazione dell'attività esercitata, può essere più difficilmente riscontrabile con altre modalità istruttorie, deve sempre essere utilizzato evitando richieste di dettaglio su importi poco rilevanti e chiaramente riferibili alle normali spese personali e/o familiari e tenendo conto
degli indici di capacità contributiva già conosciuti dall'ufficio in relazione al soggetto esaminato ed al suo nucleo familiare.

Lo scopo delle indagini è di contribuire in modo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi affidati al Governo dagli art. 3 e 9 della legge 11 marzo 2014, n. 23 ("legge delega fiscale"), in materia di stima e monitoraggio dell'evasione fiscale.

Studi di settore addio? - Gli strumenti per l'accertamento sono entrati in cantiere per una revisione, con l'obiettivo di una rivisitazione profonda che presegua una serie di obiettivi: da un lato garantire la fedeltà dei dati dichiarati dai contribuenti; dall'altro cambiare le modalità di utilizzo in fase di accertamento da parte del Fisco; infine, pensare a ricalibrare l'area di intervento di questi strumenti, riducendo la platea dei contribuenti che devono fare i conti tutti gli anni con Gerico.
Il processo di cambiamento è iniziato e gli studi di settore, così come li conosciamo oggi, in futuro potrebbero non esistere più. Anche perché (lo evidenzia il Sole 24 Ore) la stessa relazione del 2013 della Corte dei conti sul rendiconto generale dello Stato testimonia della perdita di efficacia. (fonte)

Studi di settore da "ridimensionare". Per il fisco non funzionano più.