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CONDANNE A CUNEO

Così evitavano i controlli su estrogeni e anabolizzanti

Così evitavano i controlli su estrogeni e anabolizzanti
Riceveva denaro in cambio di analisi truccate. Veterinario condannato (pena sospesa),  quattro anni all'allevatore che lo pagava.

L'inchiesta per somministrazione illecita di farmaci ai bovini porta ad un epilogo di condanne, patteggiamenti e sospensione di pena. Il Tribunale di Cuneo ha condannato a due anni, con sospensione condizionale della pena, il veterinario dell'Asl di Cuneo, accusato di "Adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari".  Il veterinario, già sospeso dall'incarico in Asl, è stato condannato per il reato previsto dall'articolo 440 del codice penale. Addetto ai controlli sui bovini da allevamento, era stato arrestato circa due anni fa e poi messo ai domiciliari (ora è libero) ed era accusato anche di corruzione e falso.

Il veterinario- che ha patteggiato 2 anni con la "condizionale" - svelò quello che sarebbe stato un efficace metodo per evitare i controlli sull'uso di estrogeni e anabolizzanti. Occupandosi personalmente del prelievo degli organi dei bovini nei macelli e dei campionamenti, nascondeva e sostituiva i tessuti degli animali. Tutto in cambio di soldi.

All'inizio dell'indagine, il procuratore capo, con la guardia di finanza di Cuneo, aveva indagato 8 persone e fatto sequestrare oltre 6400 vitelli a carne bianca, oltre che ritirato 313 flaconi di medicinali e bloccato 707 mila 353 euro su conti corrente a titolo preventivo.

Erano finiti sotto inchiesta- e per alcuni di loro è scattata ora la condanna penale- anche i titolari di alcuni allevamenti piemontesi e anche un allevatore del veneto, quest'ultimo imputato del reato di adulterazione di sostanze alimentari - cioè la messa in vendita delle vacche estrogenate o comunque trattate con farmaci vietati – e condannato ad un anno e sei mesi, sempre con la sospensione condizionale della pena.