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CIBA

Anabolizzanti: non conformità fino al 15% in quasi tutte le Regioni

Anabolizzanti: non conformità fino al 15% in quasi tutte le Regioni
Il metodo biologico affianca i metodi chimici ufficiali. Dai Piani-Residui non emerge il reale numero di non conformità.

Nuovi ed innovativi metodi sono al vaglio del nuovo Centro nazionale di referenza sulle indagini biologiche dei trattamenti anabolizzanti animali (CIBA). E' l'Istituto Zooprofilattico del Piemonte Liguria e Valle d'Aosta, sede del nuovo Centro, a spiegare che i metodi chimici ufficiali adottati nei Piani Nazionali Residui sono in grado di svelare "soltanto la "punta dell'iceberg" di una minaccia mai tramontata".

Secondo un recente report EFSA, relativo ai controlli comunitari su questa categoria di sostanze, verrebbero rilevate pratiche illecite solo nello 0,2% dei casi. Il controllo al microscopio degli organi bersaglio dei trattamenti, in cerca delle modifiche permanenti che subiscono, ha migliorato invece le possibilità di rilevazione ed evidenziato non conformità fino al 15% nella quasi totalità delle regioni italiane.

Elena Bozzetta responsabile del CIBA spiega che "l'istologia, metodo biologico, affianca i metodi chimici ufficiali adottati nei Piani Nazionali Residui non in grado di svelare completamente il reale numero di non conformità, a causa della rapida scomparsa delle molecole utilizzate per i trattamenti illeciti".

Il Ministero della Salute adotta ormai da 4 anni, affiancando al poco efficace Piano Nazionale Residui ufficiale, un piano di sorveglianza dei trattamenti anabolizzanti basato proprio sul metodo istologico, affidandone il coordinamento all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, ora sede del CIBA., che lo ha reso uno strumento di indagine affidabile e snello. (fonte: IZSTO Informa)