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IN SENATO

L’ippica produce un indotto superiore alla Lega Calcio

L’ippica produce un indotto superiore alla Lega Calcio
La crisi dell'ippica è stata al centro del dibattito in Senato la scorsa settimana durante l'approvazione del MIlleproroghe. Non prorogati gli stanziamenti del 2008 e "preclusi" due ordini del giorno sul finanziamento del settore. Il Sen Antonio Tomassini ha invitato l'Assemblea a riflettere sul valore economico del comparto.


"Il mondo dei cavalli – ha detto- classificati, quello delle corse e dell'ippodromo, produce un indotto economico superiore a quello di tutta la Lega calcio. Esso impiega oltre 70.000 addetti, utilizza oltre 100.000 ettari di terreno e partecipa al montepremi delle scommesse, che in tutti i giuochi dello Stato rappresenta oltre 12 miliardi, per oltre 2 miliardi. Eppure viene costantemente messo in regressione e in difficoltà da oltre dieci anni, e a tale riguardo potremmo sbizzarrirci in critica e autocritica".

Il Senatore Antonio Tomassini, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato e autore di numerose proposte di legge sulla materia, ha rimarcato che l'aumento del numero dei giochi, "iniziato con l'infausto varo delle sale bingo", ha causato numerose diminuzioni dei proventi del settore e la chiusura di molti allevamenti e molte aziende. "Questo mondo era talmente in difficoltà che, nel 2008, con il decreto-legge n. 185 fu inserita una clausola per uno stanziamento apposito di 156 milioni, per evitare che entrasse in crisi e mantenerne lo sviluppo. Erano risorse appena necessarie ed erano state prorogate fino ad oggi. Ebbene, pochi mesi fa sono completamente sparite per effetto di un taglio orizzontale effettuato dal Ministero. Ciò ha provocato: la chiusura di moltissime aziende; la macellazione di oltre 15.000 cavalli; l'inutilizzo di ettari precedentemente usati dagli allevamenti ippici; una forte diminuzione dell'indotto, sia come tasse pagate sia come proventi delle scommesse".

"Assurdo pensare di rinunciare a scommesse per oltre 2 miliardi di euro per non ripristinare uno stanziamento di 100 milioni di euro". Il Senatore riconosce all'attuale ministro Mario Catania "un gesto di buona volontà, avendo egli aperto un tavolo di confronto presso il Ministero", ma "non è però attraverso il reperimento di risorse - ahimè - assolutamente insufficienti, come quelle ipotizzate, che si potrà ridare vita a tale settore".
La soluzione è di " una profonda riforma del settore, che quest'Aula, attraverso un provvedimento di legge, ha già chiesto: una riforma degli ippodromi, dei giochi e delle scommesse, dell'ente di incremento razze equine, che non è stato capace in questi anni di dare stabilità e consistenza a questo mondo".

"Precluso" l'ordine del giorno per impegnare il Governo "ad assicurare anche per l'anno 2012 il necessario finanziamento al settore ippico prorogando l'applicazione delle disposizioni legislative che gli attribuiscono quota parte delle entrate derivanti dai giochi e le scommesse pubbliche"; "precluso anche l'ordine del giorno per individuare, in alternativa, "nuove fonti di finanziamento che consentano l'effettiva trasformazione e ristrutturazione del settore per il superamento della crisi che investe l'intera filiera e garantire un orizzonte pluriennale alle componenti maggiormente qualitative della stessa".