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COMUNICATO STAMPA

Test a Veterinaria, ANMVI deciderà il caso non la preparazione

Test a Veterinaria, ANMVI deciderà il caso non la preparazione
Sapere che Raffaello Sanzio ha affrescato le stanze del Vaticano serve ben poco a misurare l’effettiva predisposizione attitudinale all’esercizio professionale.


Anche quest'anno l'ANMVI rivolge un augurio agli aspiranti Veterinari che oggi sostengono la prova di accesso a Medicina Veterinaria. Per l'anno accademico 2019/2020, a fronte di 759 posti disponibili, al test d'ingresso di oggi risultano iscritti 7.780 candidati (circa 350 in meno dell'anno scorso).

Ci sono molti modi per prepararsi al test- Spesso i ragazzi organizzano collettivamente la preparazione abbattendo la spesa, facendo rete sui social o consultando i numerosi siti web che se ne occupano. In pratica, si va a tentativi e allora il consiglio è di vagliare le fonti. Il Ministero dell’Università, per esempio, pubblica da anni i quiz per l’ammissione a Medicina Veterinaria e le relative soluzioni. Da alcuni anni, le Università mettono a disposizione un numero crescente di iniziative di orientamento, anche tramite piattaforme on line gratuite. Nel privato invece l’offerta è molto variegata e, insieme alla spesa, va valutata molto bene la qualità dell’offerta.

Quest’anno, per la prima volta, l’ANMVI ha collaborato alla stesura di un manuale edito da Edra, una casa editrice specializzata in campo medico-scientifico. L’operazione editoriale è stata quella di riunire una scelta ragionata di prove- fra le quali i test ufficiali già proposti dal Ministero dell’Università- per allenarsi all’imprevisto e alla velocità: 60 domande in 100 minuti.

Ma deciderà il caso- Resta il problema di fondo: l’alea di queste prove rende molto difficile focalizzare la preparazione. La prova in sé non è nemmeno una verifica nè delle basi culturali necessarie per gli studi accademici prescelti nè dell'attitudine professionale. E’ tutto affidato per metà al caso e per metà a complicate graduatorie di ammissione, sulla base di un numero di immatricolazioni comunque contingentato.

Scelta professionale inconsapevole- L'ANMVI ribadisce che si potrebbe parlare davvero di “preparazione” solo se il test fosse basato su domande legate alla medicina veterinaria e alle aree disciplinari affini e complementari. "Sapere che Raffaello Sanzio ha affrescato le stanze del Vaticano aiuta ben poco a misurare l’effettiva predisposizione attitudinale all’esercizio professionale, in chirurgia, in allevamento o in un macello"- afferma il Presidente dell'ANMVI Marco Melosi.

Il test psico-attitudinale, introdotto quest’anno e di cui non si sa nulla, non è obbligatorio e le domande di cultura generale sono state addirittura aumentate. "Tutto questo non aiuta i ragazzi a fare una scelta orientata della loro carriera universitaria e professionale. Anche per questo, nel manuale a cui abbiamo collaborato, ci sono alcuni capitoli di orientamento, in cui presentiamo la professione veterinaria reale e i suoi sbocchi occupazionali, al di fuori di una visione idealistica e immaginaria che non esiste e che porta molti giovani a sbagliare strada"- conclude Melosi.

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