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DATI 2017

Pet in famiglia: IVA al 22% è negazione di un valore sociale

Pet in famiglia: IVA al 22% è negazione di un valore sociale

"E' l'Europa degli animali" titola oggi il quotidiano Repubblica che snocciola i dati della presenza di pet nelle famiglie italiane (ed europee). L'IVA di lusso "dissuade": è la minaccia più seria ad un rapporto di pet care che nel complesso è culturalmente cresciuto. Il 70% dei proprietari italiani parla di "tassazione eccessiva".

Parte dai dati dell'ultimo Rapporto Assalco Zoomark, l'articolo curato da Cristina Nadotti per Repubblica, in edicola oggi. In Italia si stima siano almeno 60 milioni i pet in Italia. Sono presenti soprattutto dei nuclei familiari tendenzialmente più numerosi (2,8 componenti a rispetto alla media nazionale di  2,4), ma gli animali da compagnia sono in crescita anche nelle famiglie con un solo componente (le famiglie monocomponente sono salite dall’8,4% del 2011 all’11,1% nel 2017).

In Italia 60 mln di abitanti e altrettanti animali da compagnia- Tra i più numerosi ci sono i pesci - quasi 30 milioni - e gli uccellini che si attestano a circa 13 milioni (cifre che valgono il primato italiano in Europa), ma cani e gatti raggiungono la ragguardevole cifra rispettivamente dei 7 e dei  7,5 milioni di soggetti familiari. Gli altri  piccoli mammiferi - tra cui conigli, furetti e roditori (criceti, cavie, cincillà e degu) – raggiungono quota 1,8 milioni. Rettili – tartarughe, serpenti e iguane – sono circa 1,3 milioni.
Un censimento ragguardevole, per ampiezza e completezza, che sarà ufficialmente presentato nel corso di Zoomark 2017, insieme a una nuova indagine dell'ANMVI che ha fotografato le dinamiche in corso del rapporto a tre Veterinario-Proprietario- Animale da compagnia.

"Gli italiani sono sempre più sensibili al benessere dei propri animali- conferma a Repubblica il Presidente dell'ANMVI Marco Melosi- e i Veterinari sono sempre più consapevoli di avere un ruolo importante nel diffondere le linee guida su tutte le specie". Esotici compresi- ricorda Melosi, citando la Società Italiana Veterinari per Esotici (SIVAE), "la più qualificata a fornire assistenza per garantire il loro benessere". Questi esseri- "senzienti" per principio giuridicamente affermato in tutta l'Unione Europea e nella legislazione dei suo Stati Membri- "dipendono in tutto e per tutto da noi", evidenzia Melosi. E' quindi fondamentale, per chi decide di prendere con sè un animale, "sapere che avrà la responsabilità di un essere senziente per tutta la vita, dipendente in tutto e per tutto da lui per l'alimentazione, la sua cura e il suo benessere".
Microchippatura e vaccinazioni sono il primo passo per prendersene responsabilmente cura. A farlo sono ancora soprattutto le donne, ma è in netto aumento il ruolo dei proprietari uomini: dieci anni fa erano solo il 24,7% a farsi carico del pet care, ma oggi sono saliti al 31,5%. Ragguardevole la percentuale (90%) degli italiani che riconoscono l'importanza sociale degli animali da compagnia; il 39% degli over 65 ci convive, con dimostrati effetti benefici psico-fisici.

L'IVA al 22% su cure e alimenti è un freno culturale- Il peso fiscale sulle cure veterinarie e sul pet food  minaccia lo sviluppo della cultura del possesso responsabile, che si conferma nonostante tutto virtuosa: 9 proprietari su 10 hanno un veterinario di riferimento e l'85% dei proprietari italiani assicura regolari visite veterinarie al proprio pet. 
Considerato che il 77% degli animali d'affezione nel nostro Paese mangia cibo industriale (nell'85% dei casi su consiglio del Medico Veterinario) e che i benefici sugli anziani e sui bambini trovano sempre maggiori evidenze scientifiche, l'approccio della fiscalità nazionale (Aliquota IVA ai massimi storici e detrazioni fiscali ai minimi) è una negazione del valore sociale che tutta l'Europa attribuisce alla presenza degli animali da compagnia nella vita delle persone.

Tassazione eccessiva- Il 70% dei proprietari italiani ritiene che queste spese siano sottoposte ad una tassazione eccessiva, pari a quella di un bene di lusso. Contro la collocazione di queste spese in fascia IVA non agevolata e sotto la minaccia di ulteriori aumenti programmati, l'ANMVI ha chiesto al Governo il riposizionamento in fascia agevolata.
Contro gli aumenti programmati dell'Imposta sui consumi- il primo dei quali è già stato applicato con l'innalzamento al 22%- l'ANMVI aveva promosso una petizione che si è chiusa alla vigilia di questa Legislatura con oltre 75 mila firme certificate e l'interessamento di numerosi esponenti del panorama politico. A petizione chiusa le firme hanno continuato ad arrivare sfiorando la soglia delle 90mila firme. Per il Presidente dell'ANMVI "questa dell'IVA è una battaglia permanente".

Tutti i dati a Zoomark 2017- Il Rapporto Assalco Zoomark 2017 sarà presentato in occasione della giornata in augurale dell'evento fieristico internazionale del settore. L'appuntamento è per giovedì 11 maggio presso il Quartiere fieristico di Bologna (Centro Servizi, Sala Concerto, ore 11).
Ai dati socio-economici del comparto si uniranno quelli raccolti da ANMVI in una nuova indagine, che ha coinvolto un campione rappresentativo di proprietari italiani sul loro rapporto con gli animali da compagnia e con il Medico Veterinario.

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