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DECRETO PARAMETRI

Quanto vale una prestazione veterinaria?

Quanto vale una prestazione veterinaria?
Definito- dopo 10 anni di liberalizzazioni ‘selvagge’ – il parametro legale del costo delle prestazioni veterinarie. ANMVI: “Basta con le gare al ribasso e la demagogia della gratuità". Il Decreto-Parametri uno strumento anche contro l’abuso di professione veterinaria.

(Cremona, 2 settembre 2016)- Contenzioso sulla parcella del Veterinario? Adesso i Giudici hanno a disposizione dei valori economici di riferimento per liquidare il compenso dovuto al professionista. Per 10 anni- dopo l’abolizione delle tariffe minime, la professione e l’utenza veterinaria sono rimasti privi di parametri di riferimento economico per la determinazione giudiziale del compenso veterinario. A rimediare, a dieci anni dalla Legge Bersani e a quattro dalla Riforma delle professioni del Governo Monti, arriva il Decreto 165/2016 entrato in vigore il 30 agosto scorso.
I parametri riguardano tutte le prestazioni rese in regime privato, in tutti i settori della medicina veterinaria dalla clinica degli animali, alla sicurezza alimentare.

Il provvedimento, approdato alla Gazzetta Ufficiale, elenca – prestazione per prestazione- il valore medio di riferimento economico che i Giudici possono considerare per stabilire la congruità della parcella da liquidare. Ma non si tratta solo di questo. Per l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) viene finalmente restituita dignità alla prestazione medico-veterinaria, di cui viene giuridicamente attestata la complessità professionale, ivi compreso il rischio imprenditoriale, delle prestazioni veterinarie, dalla semplice visita agli interventi più complessi.

“Resta da fare l’ultimo passo- commenta il Presidente dell’ANMVI Marco Melosi, che si appella al Ministero della Salute e ai parlamentari impegnati nel varo del DDL Lorenzin: “Serve una integrazione giuridica, a costo zero per la finanza pubblica, che formalizzi il ricorso a questi parametri da parte delle Pubbliche Amministrazioni che necessitano di ‘appaltare’ prestazioni medico veterinarie. Questi parametri possono ben fungere da standard di costo – continua Melosi- al di sotto dei quali non si dovrebbe mai andare se non si vuole compromettere la qualità minima essenziale di una prestazione o di un servizio. Altre professioni hanno già ottenuto quanto chiediamo per la nostra Categoria”.

Per l’ANMVI, al di sotto di un certo standard di costo, si mette a repentaglio la sanità animale. Sarebbe quindi auspicabile una integrazione de minimis al Decreto-parametri che lo perfezioni nel senso qui suggerito.  La complessità della prestazione e del relativo onorario viene attestata da un atto normativo, giuridicamente vincolante per chi contesta la prestazione e il suo valore, “soprattutto a fronte della dilagante demagogia della gratuità, una distorta visione a cui non si può chiedere di sottomettere un’attività veterinaria che si dica svolta secondo scienza e deontologia”- aggiunge Melosi.

Un altro importante risvolto del nuovo decreto sta nel nomenclatore delle prestazioni veterinarie, elencate in ben 29 pagine allegate al nuovo Decreto: “Pur non potendo essere paragonato ad una definizione giuridica degli atti medici veterinari- spiega il Presidente dell’ANMVI- questo elenco-nomenclatore rappresenta un importante punto di riferimento contro l’abuso di professione e la tutela di prestazioni riservate ai medici veterinari”.
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Ufficio Stampa ANMVI

In vigore i parametri tariffari per i Medici Veterinari

Elenco delle prestazioni veterinarie e valore medio di liquidazione

I nuovi parametri tariffari veterinari siano riferimento per la PA