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FARMACOVIGILANZA

Colistina: riduzione e uso responsabile in allevamento

Colistina: riduzione e uso responsabile in allevamento
Rivalutato l'impatto della colistina veterinaria, attuale e futuro, sulla salute pubblica. Necessaria una generale riduzione del 65% degli attuali volumi di vendite, nell'arco dei prossimi 4 anni. In Europa, l'80% dell'uso veterinario si registra in Spagna, Italia e Portogallo. Importanza critica in medicina umana in infezioni a mortalità elevata.

La colistina è stata regolarmente usata in medicina veterinaria negli ultimi decenni, soprattutto per il trattatamento di infezioni intestinari causate da batteri Gram negativi in animali destinati alla produzione di alimenti. Ma ora l'EMA mette seriamente in guardia dal suo impiego - alla luce della recente scoperta della base genetica della resistenza alla colistina, ovvvero la presenza del gene mcr-1- ma soprattutto in ragione dell'importanza critica che la colistina ha assunto in medicina umana, dove è considerata opzione terapeutica di ultima istanza in infezioni dovute a batteri resistenti e a rischio di mortalità elevata.

Date le principali forme farmaceutiche autorizzate (premiscela, polvere e soluzioni orali) in medicina veterinaria la colistina è massimamente somministrata per via orale in terapie di gruppo. Già dal 2013, la colistina è soggetta a raccomandazione di impiego razionale, limitato ai trattamenti terapeutici e di metafilassi, escludendo l'uso a scopo profilattico e limitandone il periodo ad un massimo di 7 giorni. L'EMA chiede a tutti gli Stati Membri considerati come "alti e medi consumatori di tale molecola" sulla base dei dati ESVAC di raggiungere livelli di target di 5mg/PCU (Population Correction Unit) e livelli desiderabili di 1mg/PCU già osservati negli altri Stati Membri. Il Ministero della Salute sottolinea che l'Italia è attestata dai report ESVAC su livelli di oltre 25mg/PCU.

"Una siffatta riduzione- raccomanda la Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari- non deve però condurre ad un aumento di altre classi di agenti antimicrobici CIA ( critically Important Antimicrobials) come fluorochinoloni, cefalosporine di terza e quarta generazione e macrolidi, ma deve essere raggiunta attraverso l'applicazione di principi di principi fondamentali di buona governance in materia di sanità animale e di buone prassi di allevamento, rispetto delle misure di biosicurezza, programmi di vaccinazione".

Verifiche- Gli Assessorati sono invitati a verificare il rispetto dell'uso responsabile di colistina, attraverso le azioni di farmacosorveglianza. In particolare le verifiche devono riguardare i seguenti criteri di impiego:
- come ultima risorsa quando nessun efficace trattamento alternativo sia disponibile
- unicamente sulla base di test di sensibilità
- conforme alle istruzioni riportate nel foglietto illustrativo del prodotto
- limitazione dell'uso in deroga di premiscele, anche in combinazione, in ragione delle conclusioni del comitato Veterinario europeo secondo il quale "la valutazione rischi/benefici per i medicinali veterinari contenenti colistina in associazione con altri antimicrobici per somministrazione orale sia negativa e potrebbe costituire un potenziale rischio per la salute umana".

pdfNOTA_DGSAF_USO_RESPONSABILE.pdf191.21 KB

Countries should reduce use of colistin in animals to decrease the risk of antimicrobial resistance
European expert group proposes reduction of use in animals of last resort antibiotic colistin to manage risk of resistance
Foto:OGlobo