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RISOLUZIONE UE

Anticorruzione e trasparenza nella CITES

Anticorruzione e trasparenza nella CITES
In vista della 17esima Conferenza CITES, una bozza di risoluzione dell'Europarlamento chiede misure anticorruzione, più trasparenza e indipendenza decisionale: no a votazioni segrete, sì a solide misure anticorruzione. L'UE è uno dei principali mercati del commercio illegale di uccelli, tartarughe e rettili inseriti negli elenchi CITES.

Una risoluzione del Parlamento Europeo, firmata tra gli altri dall'eurodeputato italiano Marco Affronte chiede all'Europa- da poco entrata nella CITES- a continuare a fornirle  sostegno finanziario, ma anche a renderla più trasparente nei processi decisionali e più attrezzata nella lotta alla corruzione. La risoluzione- che sarà votata domani in Commissione ENVI elenca alcuni impegni da porre come obiettivi principali della 17esima Conferenza delle parti della CITES che si terrà dal 24 settembre al 5 ottobre 2016 a Johannesburg (Sud Africa).

Lotta alla corruzione- Il traffico di specie selvatiche è diventato un reato transnazionale ad opera di gruppi criminali organizzati e ha un notevole impatto negativo sulla biodiversità e sulla sopravvivenza delle popolazioni locali, in quanto nega loro un reddito legale, creando insicurezza e instabilità. "La corruzione riveste un ruolo essenziale nel traffico di specie selvatiche"- si legge nella risoluzione che individua potenziali  fenomeni di corruzione "  in ogni punto della catena del commercio di specie selvatiche e colpisce i paesi di origine, di transito e di destinazione, danneggiando l'efficacia, la corretta attuazione e il successo finale della Convenzione CITES". La risoluzione "ritiene pertanto essenziale introdurre misure anticorruzione solide ed efficaci nella lotta al traffico di specie selvatiche".
Il documento rileva un "elevato livello di attività illecite, in violazione della Convenzione, ad opera di gruppi e di reti della criminalità organizzata, che spesso ricorrono alla corruzione per facilitare il traffico di specie selvatiche".

Uso illecito di codici sorgente- La risoluzione "esprime profonda preoccupazione per l'uso volontariamente illecito dei codici sorgente per il commercio illegale di esemplari prelevati negli ambienti naturali, tramite il ricorso fraudolento ai codici di esemplari allevati in cattività per le specie della CITES". Per questo auspica l'adozione di "un solido sistema di registrazione, controllo e certificazione degli scambi per le specie in cattività o di allevamento, in modo da impedire tale abuso". Inoltre, il documento esorta le parti della CITES a "elaborare linee guida supplementari e a sostenere lo sviluppo di tecniche e metodologie aggiuntive per distinguere le specie derivanti da strutture di produzione in cattività da quelle selvatiche".

Trasparenza e indipendenza nel processo decisionale- La risoluzione "si oppone fermamente al ricorso a votazioni segrete quale pratica generale nell'ambito della CITES". Considerato che la trasparenza del processo decisionale in seno alle istituzioni internazionali è "un elemento chiave per il loro effettivo funzionamento", la risoluzione "accoglie con favore tutti gli sforzi volontari e procedurali tesi ad aumentare la trasparenza nella governance della CITES" ed esorta il Segretariato della CITES ad analizzare la possibilità di istituire un comitato di revisione indipendente o di estendere il mandato del comitato permanente in modo da includere un gruppo di revisione indipendente, allo scopo di garantire il rispetto delle disposizioni in materia di conflitti di interesse".

Tracciabilità- La tracciabilità è "essenziale" affinchè gli scambi siano legali e sostenibili, sia che essi abbiano carattere commerciale che non commerciale; la risoluzione sottolinea pertanto la necessità
che tutte le parti introducano un sistema di autorizzazioni elettroniche. Al riguardo vengono valutate positivamente le iniziativa private "come quella intrapresa dall'Associazione internazionale del trasporto aereo (IATA) sul trasporto merci informatizzato per e da parte della catena di approvvigionamento del trasporto aereo di merci". La  diffusione di iniziative di tracciabilità, in particolare nel settore dei trasporti, è infatti "uno strumento importante nella raccolta di informazioni".Anche  le autorità di rilascio delle autorizzazioni "devono essere indipendenti".

Sanzioni- La risoluzione chiede che la CITES preveda l'applicazione piena e senza indugio di sanzioni contro le parti che non rispettano gli elementi chiave della Convenzione, e invita l'Unione e gli Stati membri a sfruttare gli strumenti disponibili per incoraggiare le parti a rispettare la Convenzione CITES e altri accordi internazionali intesi a tutelare la flora e la fauna selvatiche e la biodiversità.

Modifica agli allegati della CITES- La risoluzione è favorevole alle proposte concernenti l'inserimento in elenchi presentate dall'UE e dagli Stati membri.

La CITES, con 181 parti aderenti, ivi compresi l'UE e i suoi 28 Stati membri, rappresenta il più importante accordo globale esistente relativo alla conservazione delle specie selvatiche; l'obiettivo della CITES consiste nell'assicurare che il commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche non costituisca una minaccia per la sopravvivenza delle specie nell'ambiente naturale. Secondo la Lista rossa delle specie minacciate compilata dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN), oltre 23 000 specie, pari a circa il 30% delle 79 837 specie analizzate dalla IUCN, sono minacciate di estinzione.

pdfIL_TESTO_DELLA_RISOLUZIONE_IT.pdf151.69 KB

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