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ANCHE ANMVI HA FIRMATO

Istituzione dell'ASU: profili di illegittimità e contrarietà

Istituzione dell'ASU: profili di illegittimità e contrarietà
L'ANMVI ha sottoscritto la lettera inviata oggi dalla FNOVI al Ministero della Salute e alla Regione Veneto contro l'istituzione della figura dell'Assistente Specializzato Ufficiale. Una posizione comune, formulata dalla Federazione, e sottoscritta da SIVEMP, ENPAV, ISS, SISVET, IZSLER e dalla Conferenza dei Dipartimenti di Veterinaria.

La nota-inviata oggi alle autorità ministeriali e regionali-  è stata indirizzata anche al Direttore Generale della ULSS 9 di Treviso al vertice dell'Azienda che inserirebbe nella propria organizzazione aziendale la figura di un inedito Assistente Specializzato Ufficiale (ASU), una prospettiva sulla quale la FNOVI era già intervenuta nel dicembre scorso.

"A fronte dell'obiettivo dichiarato di ridurre i costi a carico degli operatori del settore alimentare, l'iniziativa della citata Azienda non appare garantire l'interesse generale, subordinando quest'ultimo a finalità economico-finanziarie particolari e a discutibili criteri di programmazione sanitaria e delle risorse umane"- si legge nella lettera odierna.

"Ci si domanda- scrivono i firmatari- "se il silenzio dell'Azienda ULSS di Treviso, già sollecitata sulla questione, non debba essere inteso come una tacita ammissione dell'intenzione di "sostituire" i medici veterinari con ASU ed anche dell'intenzione- anch'essa meritevole di essere stigmatizzata- di considerare come obiettivo aziendale incentivante l'utilizzo di questo "sostituto". Tutti interrogativi girati al Ministro Lorenzin, al Sottosegretario De Filippo e alle autorità regionali: il Presidente Zaia e l'Assessore alla Sanità del Veneto Coletto.

L'affidamento di mansioni veterinarie a una professionalità inedita nell'ordinamento nazionale quale appunto l'ASU- "desta forti perplessità sia in ordine alle garanzie generali anzidette sia in ordine alla legittimità (cfr. legislazione concorrente) di istituire, a livello regionale, figure sostitutive del Medico Veterinario, unica professionalità sanitaria riconosciuta dal Ministero della Salute alle verifiche nei macelli, sul benessere degli animali, audit e ispezioni ante e post mortem"- osservano i firmatari, secondo i quali "a nulla vale il richiamo al Regolamento (CE) n. 854/2004, che di certo non interferisce né altera l'ordinamento delle professioni sanitarie in Italia".

A riprova della "totale incoerenza con il quadro normativo nazionale ed europeo", la lettera osserva che "si vorrebbe attribuire la definizione dei requisiti culturali e di formazione dell'ASU (i.e. 500 ore di formazione teorica e 400 di formazione pratica presso l'Università di Padova, accessibili a tecnici della prevenzione e SIAN, i laureati e gli studenti CSISA -Corso di sicurezza igienico sanitaria degli alimenti) prevedendo percorsi-scorciatoia per i candidati con CV pregresso: il risultato sarebbe di assicurarsi, nel giro di due settimane, la disponibilità dei primi ASU impiegabili in sostituzione dei medici veterinari. E' di tutta evidenza- per chi scrive ma non per l'Amministrazione veneta- la totale inutilità di una simile farraginosa tortuosità, dato che le attività delegate agli ASU potrebbero già essere semplicemente e correttamente affidate ai medici veterinari specializzandi e/o in formazione".

La nota evidenzia anche che il Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute dell'Università di Padova "ha preso le distanze dall'iniziativa asserendo che "non c'è stato alcun coinvolgimento ufficiale sia del Corso di Laurea in Medicina Veterinaria sia del Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute (MAPS)".