• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30986
DDL CONCORRENZA

Le multinazionali nella distribuzione del farmaco

Le multinazionali nella distribuzione del farmaco
Restano in farmacia i farmaci di fascia C, cioè solo su ricetta ma non rimborsati dal SSN. Per contro, le società di capitali, potranno creare anche in Italia delle catene di distribuzione dei farmaci. Stralciate dal DDL Concorrenza-Liberalizzazioni le norme sull'accesso dei privati alle attività sanitarie non convenzionate con il Ssn.

La vendita dei farmaci di fascia C (articolo 41 del Decreto Concorrenza-Liberalizzazioni)  rimane in farmacia (restano fuori parafarmacie e corner Gdo), il numero delle farmacie resta invariato ma nel settore entrano le società di capitali. Stralciate le norme che avrebbero accelerato l'ingresso dei farmaci generici sul mercato. Sono le principali novità del Ddl concorrenza varato dal Consiglio dei ministri del 20 febbraio.

Le società di capitali, potranno creare anche in Italia delle vere e proprie catene, come già avviene in altri Pesi Ue. Porte aperte quindi alle grandi multinazionali della distribuzione del farmaco, che potrebbero «colonizzare» le farmacie private made in Italy, specialmente quelle più «provate» dalla crisi economica. Tra i big già presenti nel mercato Ue: Celesio Admenta, Alliance boots e Phoenix. La svolta arriva dalla possibilità per le grandi catene (con la modifica della legge 362/1991) di diventare titolari di farmacie private. Non solo: i soci delle società titolari di farmacia non dovranno più essere necessariamente dei farmacisti, ma la direzione dovrà essere attribuita a un farmacista in possesso dell'idoneità. Il mercato in farmacia, secondo i dati di Ims Health, ha chiuso il 2014 con un fatturato totale di 24,8 mld (-o,3%), con la classe C con ricetta giù del 2% a quota 2,9 mld e +3% in libera vendita.

Soddisfatti il Ministro Lorenzin, Federfarma e Sunifar. Fra i delusi: Assogenerici, Coop e Codacons.

Non compaiono più le norme sulla razionalizzazione delle procedure di accreditamento e della spesa sanitaria nè sull'accelerazione dell'ingresso sul mercato dei farmaci generici. La bozza del Ddl in entrata al Cdm prevedeva anche misure per incrementare la libertà di accesso dei privati all'esercizio delle attività sanitarie non convenzionate con il Ssn, una razionalizzazione delle procedure di accreditamento delle strutture e massima trasparenza sui dati di bilancio e sulle performance delle strutture sanitarie accreditate, anche attraverso la pubblicazione periodica sui siti internet di rapporti ad hoc che illustrino attività svolte e qualità dei servizi erogati. Ma dal testo in uscita da Palazzo Chigi queste norme sarebbero state stralciate.

Il Ddl passa ora al Senato- «Non autorizzare la fascia C nella Gdo scelta prudente». «Il farmaco non è un oggetto di consumo come gli altri. Stiamo parlando di salute e non di mercato». «Per questo - rileva la Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato Emilia Grazia De Biasi in una nota - trovo fuori luogo le solite strumentalizzazioni per fare un pò di guerra al Governo. Quando si parla di salute é bene farlo in modo informato. Di mezzo c'è la vita delle persone, non quella di un governo". Inoltre, secondo la senatrice, «altra cosa è la discussione sull'innovazione e sull'ingresso delle società di  capitali, la questione delle parafarmacie, del profilo delle farmacie come presidio sanitario territoriale, anche perché dei problemi si creeranno sia per le farmacie che per le parafarmacie". Infine, conclude, "altra cosa ancora sono altri eventuali contenuti del Ddl liberalizzazioni che riguardano il mondo della sanità. Ne discuteremo in Parlamento, spero con equilibrio e senza toni da crociata».

Disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza:
Il testo più aggiornato dopo il Cdm.

pdfARTICOLO_41_NELLA_BOZZA_DI_DECRETO_IN_CDM.pdf908.1 KB