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IN CALO I NUMERI DELLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE

IN CALO I  NUMERI DELLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE
Sono pubblicate in Gazzetta Ufficiale le tabelle con i dati relativi al numero di animali utilizzati in Italia per finis scientifici e sperimentali nel triennio 2004/2006. SIVAL: si conferma la tendenza progressiva alla riduzione del numero di animali. Sono pubblicate in Gazzetta Ufficiale le tabelle con i dati relativi al numero di animali utilizzati in Italia per fini scientifici e sperimentali nel triennio 2004/2006. Le tabelle sono state redatte dal Ministero del lavoro della salute e delle politiche sociali, ai sensi del decreto legislativo 116/92. Il Ministero raccoglie i dati statistici sull'utilizzazione di animali a fini sperimentali in base alle richieste di autorizzazione presentate ogni anno dai responsabili degli stabilimenti utilizzatori autorizzati.

E' previsto che il Ministero pubblichi questi dati ogni tre anni, pertanto le tabelle pubblicate in Gazzetta si riferiscono agli anni 2004, 2005 e 2006, mettendo a confronto il numero e le specie di animali utilizzati negli esperimenti in Italia anno per anno. Le cifre sono in discesa: 942.919 specie in totale nel 2004, 909.814 nel 2005 e 883.154 nel 2006.

Le tabelle, otto in tutto, danno una panoramica generale degli animali utilizzati, uno spaccato dei campi di attività in cui sono utilizzati, evidenziando come l'uso delle diverse specie ed il numero di animali varino a seconda del fine: inoltre sono forniti i dati degli animali utilizzati per studi tossicologici e prove di innocuità, in esperimenti per lo studio delle malattie umane (il cancro, i disturbi nervosi e mentali e e malattie cardiovascolari) e animali (sono indicate le aree di ricerca fondamentali e le prove svolte ai fini di una migliore conoscenza delle malattie animali), per la produzione ed il controllo qualità di prodotti e apparecchi usati in medicina umana, odontoiatria e medicina veterinaria.

Il commento della SIVAL- Società Italiana Veterinari per Animali da Laboratorio

L'analisi dei dati pubblicati in GU conferma la tendenza e la distribuzione del consumo animali utilizzati a fini sperimentali gia' evidenziato nel triennio 2001-2003. La maggior parte degli animali e' rappresentata da roditori (93%) con una prevalenza di topi (60%) rispetto ai ratti (30%) e percentuali minori di altri roditori (cavie, criceti, etc.). L'utilizzo dell specie generalmente considerate di interesse zootecnico (equini, bovini, suini, ovini, caprini e conigli) nel complesso rappresenta meno del 2% del totale, mentre l'utilizzo di non mammiferi (uccelli, anfibi, rettili e pesci) costituisce poco piu' del 5% del totale. L'utilizzo complessivo di carnivori e primati nel triennio considerato ha rappresentato complessivamente lo 0.1% del totale. Gli animali provengono da stabilimenti allevatori italiani (95%) o da allevamenti situati in altri pasesi membri dell'Unione Europea (4%).

Rispetto al tipo di utilizzo, la parte prevalente (82%) e' costituita da studi di biologia di base (46%), da prove di ricerca e sviluppo (28%) e da studi di tossicita' (8%). In calo la percentuale di animali utilizzati per la produzione e controllo di qualita' di prodotti e apparecchiature per medicina umana (-27%), per la diagnosi di malattie (-30%), e per l'istruzione e la formazione (-58%) nel 2006 rispetto al 2004. Le uniche specie utilizzate per l'istruzione e la formazione sono il topo, il ratto, e il suino, per un numero complessivo di 533 animali nel 2006 di cui 320 suini.

La maggior parte dell'utilizzo riguarda la biologia di base, la ricerca e sviluppo e le prove di tossicita' (93% dei criceti, 90% dei topi e 72% dei ratti e delle cavie). Il 95% dei cani e il 68% dei primati viene utilizzato in studi di tossicologia, tutti relativi a prodotti e sostanze da utilizzare in medicina umana. I conigli vengono utilizzati in prevalenza per la produzione e il controllo di prodotti e apprecchiature per uso umano (45%) e per prove di tossicologia (22%). Rettili e anfibi vengono utilizzati quasi esclusivamente nella ricerca di base. I pesci vengono utilizzati prevalentemente per la ricerca di base (46%) ma anche per la tossicologia (18%). Gli uccelli vengono utilizzati prevalentemente (48%) per la produzione e controllo di qualita' di prodotti per medicina veterinaria ma anche per la ricerca di base (21 %) e per la studi di innocuita'(18%).

Nel triennio 2004-2006 non sono stati utilizzati animali per prove tossicologiche per sostanze cosmetiche. Nell'ambito degli esperimenti finalizzati allo studio di malattie dell'uomo, nel 2006 l'utilizzo prevalente e' stato nelle aree terapeutiche del SNC (27%) e dell'oncologia (25%), con una tendenza all'aumento per i primi rispetto al 2004.

Nel complesso si evidenzia una tendenza progressiva alla riduzione del numero di animali (-6%), distribuita quasi tutte le specie, in particolare i roditori mentre si rileva una tendenza all'aumento (+5%) del numero di uccelli. Il numero di gatti utilizzati a fini sperimentali e' stato ridotto a zero. Nel 2006 il numero di cani (877) e di primati (375) e' rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2004 (888 e 361, rispettivamente).