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A.A. 2017-2018

Fabbisogno SSN, quest'anno metodo sperimentale per tutti

Fabbisogno SSN, quest'anno metodo sperimentale per tutti
Numeri non più basati solo sul SSN, ma sulla domanda di sanitari in tutti i settori. La programmazione sarà a medio lungo termine.

La nuova metodologia di rilevazione dei fabbisogni è stata sperimentata l'anno scorso su cinque professioni pilota. "Quest'anno la stiamo applicando a tutte».
A dirlo è Rosanna Ugenti, Direzione generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale. La metodologia applicata in via sperimentale su medici, odontoiatri, farmacisti, infermieri e ostetrici è stata sancita l'Accordo Stato-Regioni del 9 giugno 2016. Per la determinazione dei numeri di tutte le professioni ad accesso programmato «non ci basiamo più sullo storico e sui dati dalle università"- spiega la dirigente ministeriale- ma guardiamo alle necessità del sistema. Per ora stiamo lavorando sul lato offerta, il passo successivo sarà l'integrazione con la domanda di salute».

L'Accordo Stato Regioni del 9 giugno 2016, ha preso le mosse dal progetto europeo “Joint Action on Health Workforce Planning and Forecasting” promosso dalla Commissione europea, a cui il Ministero della Salute ha partecipato, avviando in in Italia un progetto pilota finalizzato allo sviluppo ed applicazione di una metodologia condivisa con le Regioni e le Province autonome per la determinazione del fabbisogno per il sistema sanitario nazionale.

Il modello previsionale- Se ne è occupato un Comitato di coordinamento (Steering Committee) di cui fanno parte, tra l’altro, i rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome, che nella riunione che ha approvato il modello previsionale sviluppato per la determinazione del fabbisogno delle professioni-pilota.

- per fabbisogno si intende la determinazione del numero di professionisti per il sistema sanitario nel suo complesso, ossia indipendentemente dal settore di impiego (pubblico, privato o libera professione), necessari per soddisfare la domanda futura di salute della popolazione;

- tenuto conto della durata del percorso di studio di tali professionisti e della ridotta elasticità del sistema formativo, le previsioni devono quindi abbracciare un orizzonte temporale di medio-lungo termine;

I risultati della sperimentazione sono stati sintetizzati a Farmacista 33 da Max Max Liebl, delegato FOFI sulla base dei lavori del tavolo ministeriale istituito due anni all'interno del progetto europeo per la definizione delle metodologie per la determinazione dei fabbisogni di personale sanitario. Un primo risultato è che nessuna di queste professioni è in equilibrio, né lo sarà in futuro e questo è dovuto al fatto che fino ad ora non sono state fatte programmazioni a lungo termine».

 «Occorre una riflessione congiunta per capire in che modo intervenire- spiega Ugendi-  magari anche uniformando la situazione alle altre professioni sanitarie, per le quali è previsto un accesso programmato a livello nazionale». L’offerta di professionisti sanitari deve essere messa in relazione con la domanda al fine di identificare la capacità di assorbimento del mercato del lavoro, quantificare eventuali carenze o surplus di personale nel futuro e porre in essere le azioni opportune per prevenirle;

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Schema di accordo tra il Governo e le Regioni recante “Determinazione del fabbisogno per il Servizio sanitario nazionale, per l’anno accademico 2016/2017, delle professioni sanitarie e dei laureati specialisti delle professioni sanitarie, a norma dell’articolo 6ter del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modifiche ed integrazioni”.

pdfALLEGATO_MODELLO_PREVISIONALE.pdf1.76 MB