• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31025
PUBBLICA SICUREZZA

Uccidono quattro gatti in ambulatorio, la titolare: è una minaccia

Uccidono quattro gatti in ambulatorio, la titolare: è una minaccia
Entrano in ambulatorio e uccidono quattro gattini appena nati. La veterinaria, E.C. «Ho ricevuto minacce, potrebbe essere una vendetta personale».
Il fatto è successo a Recanati nella notte tra il 23 e il 24 marzo. Qualcuno si è introdotto nello studio veterinario. La porta è stata trovata aperta ma nessun oggetto è stato rubato: né il computer, né i farmaci, riposti all'interno dell'armadietto chiuso a chiave. Quella notte è stata massacrata un cucciolata di quattro gattini, barbaramente uccisi quando ancora non avevano compiuto un mese di vita.

«Ho fatto nascere cinque gattini da una gatta randagia che mia figlia ha chiamato Arianna - racconta la veterinariai- me l'aveva affidata il Comune per sterilizzarla. Arianna ha dato alla luce cinque piccoli, ma il maschietto è morto subito». Le quattro femmine, che la figlia della veterinaria ha chiamato Minù, Trilly, Miele ed Emma, sono nate il 31 marzo. La scoperta nel pomeriggio del 24 aprile. «Ho trovato nel bagno tutti e quattro i gattini morti, sospetto siano stati sbattuti contro il muro. Della mamma non c'è traccia, forse è scappata».

Sulle ragioni di una tale violenza, la veterinaria ha qualche ipotesi a riguardo: «In passato ho ricevuto minacce - spiega - non collegate alla mia professione, ma di questa vicenda non posso dire di più, ci sono in corso le indagini». La veterinaria ha sporto denuncia contro ignoti ai Carabinieri di Recanati. I colpevoli rischiano dai tre ai diciotto mesi di pena per l'uccisione di animali, secondo quanto previsto dall'art. 544-bis del codice penale.

La speranza, ora, è quella che qualche testimone possa fornire dettagli preziosi: «Mi auguro che chi ha le camere sopra il mio ambulatorio possa aver sentito qualcosa, visto che la zona generalmente di notte è molto tranquilla: qualcuno si ricorda un vociare verso le 2 e tre quarti e forse, chissà, può anche aver visto qualcosa. La violenza di quanto accaduto mi ha fatto star male. Spero che non debba vivere altre brutte situazioni», conclude la dottoressa (fonte: ilmessaggero.it).